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*S.A.: ciao ragazze, forse non è il momento per pubblicare visto le cose che sono successe questa notte. Ma non possiamo vivere nel terrore e nella paura per queste persone. Quindi cerco di non farvi pensare alla realtà e lasciarvi il capitolo. Buona lettura ❤❤❤*

Ho portato Lele stamattina presto a un controllo dal medico. Ci ha mandato da un medico specialista. Che ha trovato stamattina un buco per miracolo. Visto che ci sono un sacco di pazienti. Stiamo aspettando il nostro turno. Stamattina è completamente senza voce. È rauco. Non capisco veramente. Forse usa troppo la voce. Forse deve stare a riposo. Ho una confusione in testa. La sbatterei volentieri al muro. Sono giorni che non dormo. Sono preoccupata. Vorrei aiutarlo ma non posso. Se fosse per me gli darei pure la mia voce.
«esposito»
«eccoci» rispondo io. Lele mi segue. È contrario a questa cosa. Dice che non è niente. Che mi sto preoccupando inutilmente.
«buongiorno» ci dice il medico.
«buongiorno» rispondiamo insieme. Lui quasi non si sente.
«allora mi sa che il paziente è lei?» chiede a Lele che annuisce. «perfetto. Allora venga che le faccio prima un ecografia. » Lele obbedisce si stende nel lettino e mi avvicino e gli stringo la mano. «ok signor Esposito si rilassi che vediamo un po'»
«secondo me non è niente di grave. Mia moglie insiste» protesta lui.
«lascia fare il suo lavoro Lele. Non protestare come i bambini.» il medico inizia la visita controlla ogni parte della gola. Sale per controllare le corde vocali. Si ferma ingrandisce. Poi riguarda. Controlla meglio. Inizio ad agitarmi. Ho le gambe che si muovono. Respiro. Lele mi fulmina con lo sguardo. È inutile che si comporta così tanto lo sa che mi agito.
«signor Esposito deve fare degli accertamenti. Una tac. Sicuramente ho bisogno di controllare per bene le sue corde vocali. »
«che succede dottore?» chiedo. Sto tremando. Lele inizia a preoccuparsi.
«credo ci sia un polipo da esportare. Dobbiamo vedere se è benigno o maligno. Sicuramente va operato il più presto possibile.»
Ok! Datemi qualcosa. Mi manca il respiro.
«Elooo ohhhh» Lele parla. Il dottore mi fa sedere su una sedia e lui si alza di scatto. «amore oh! Sto bene. Andrà tutto bene. Per favoree non iniziamo» annuisco. Voglio piangere. Stringerlo a me.
«signora non si agiti. Abbiamo bisogno solo dei controlli poi avverrà l'intervento. Qualora sia benigno basteranno le dovute cure. Nell'altro caso vedremo che fare. Però adesso respiri.»
«la cosa sarà lunga vero?»
«si signor Esposito. Una volta esportato il polipo lei non potrà parlare. Dovrà stare sempre in silenzio e poi ci saranno le fasi di riabilitazione. A questo ci penseremo al momento. » lui annuisce. Io non sto più in questo mondo. Se lo penso sotto ai ferri mi viene l'ansia. Ho paura. Continuo a tremare. Ringraziamo il dottore tra una settimana dovremmo tornare con analisi e la tac. Arriviamo alla macchina. Lele mi ferma per un Braccio.
«Elo per favore. Non iniziare a fare così. Sono qua»
«se ti portano via come faccio. Non potrai cantare. Non potrai parlare.»
«amo sono qui. Non pensiamo al domani. Adesso andiamo a casa. Stasera parliamo con le ragazze. » annuisco. Non dico più nulla. Mi tranquillizzo per guidare. Una volta a casa lui prepara il caffè io mi precipito in bagno. Scoppio in pianto. Singhiozzo. Perché tutto a noi? Non possiamo mai stare veramente tranquilli!

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