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Areoporto.
Una volta scesi dalla macchina abbiamo raggiunto linea per il volo. Leonardo ha consegnato i bagagli e ora è il momento dei saluti.
«grazie dell'ospitalità Lele. Mi sono sentito veramente a casa» gli do una pacca sulla spalla.
«ti aspetto per le prossime volte. Sei ben accetto a casa. A patto che non allunghi troppo le mani» ride.
«d'accordo. Ciao anna»
«ciao cognato. Torna presto»
«sarà fatto»
«mi raccomando non combinare danni a Londra o ci penso io»
«farò il bravo Anna. » Nina è sulla sedia rotelle. Ancora non può affaticarsi per la gabbia toracica debole.
«ehi» si abbassa. L'abbraccia. «tienimi aggiornato. Non scappare. Chiamami ogni volta che vuoi. Non ti fare storie in testa. Stai tranquilla. Respira. Vivi. Esci. Divertiti. E ricordati che sei mia» sorrido. La guarda negli occhi.
«vale tutto questo anche per te soprattutto la parte che sei mio. E non divertiti troppo che poi sono gelosa. »
«buono a sapersi. - ridono - salutami Alessia e dille che è la migliore amica che io abbia conosciuto. » Nina annuisce. Leonardo si gira verso di me.
«lele - mi guarda - stalle vicino. So che tu puoi capire. - annuisco - saluta ancora elodie è ringraziarla anche per le cene buonissime che faceva ogni sera» sorrido.
«leonardo chiama appena arrivi. Se no qualcuna resta in penitenza»
«papà eddaii!» protesta allargando le braccia. Leonardo la bacia stampo. Giuro che non mi dà fastidio. Da una settimana sono sempre così. Attaccati. Bacini e carezze. Mia figlia sta crescendo e anche se io vorrei cercare di tenerla per me non posso. Respiro. Sì stringono la mano. Leonardo si allontana e manda dei baci volanti a Nina.
«ciao amore» urla.
«ciao amore mio» risponde lei. Leonardo entra nel corridoio per andare a prendere l'aereo è sparisce. Nina ha gli occhi lucidi. Lo so amore mio che fa male. Anna abbraccia la sorella che si stringe a lei.

[…]

La sera
Le ho trovate tutte sul letto dopo cena. Stiamo girando con il telecomando tutti i canali. Non c'è niente di bello. Senza Elo é proprio tutto noioso. Lei con la sua pazzia ci rende la vita fantastica. Anna accarezza i capelli della sorella che fa delle morse di dolore.
«tesoro che hai?»
«male alle costole papà» Anna si allontana e prende la pomata dal comodino che aveva portato la sorella poco prima.
«mettiamo?»
«si»
«io vado in bagno. Torno subito»
«va bene! Fai piano. Metti le calze prima di scendere dal letto. Il pavimento è freddo anna»
«papà ho 12 anni lo so. Anzi rubo le pantofole della mamma»
«eccola. » dico ridendo. Scende dal letto mette le pantofole di elodie che le vanno grandissime. Va in bagno. Resto solo con Nina. Alza la maglietta.
«mettere il reggiseno è complicato?» chiedo.
«mi da fastidio papà dai suuu »
«metti bene prima che si veda tutto! Sei grande adesso» sbuffa.
«quando vuoi tu sono grande eh!» ridacchiò. Metto un po' di crema dalla parte del dolore e gliela metto aspettando che si riassorbisca bene.
«Nina»
«dimmi»
«lo hai già fatto con Leonardo?»
«che cavolo di domande sono papà? Eddaii»
«ma lo sai che non mi arrabbio»
«si ma non sono cose da chiedermi»
«te lo ripeto non mi arrabbio. Siete stati soli diverse volte» alza gli occhi al cielo.
«papà ti prego! A volte sei peggio della mamma con queste domande. »
« é una semplice domanda?»
«no sono cose intime. Sei peggio di una donna pettegola mo te lo detto»
«Nina guarda che è meglio se parli con noi che con un'amica»
«papà ne avrei parlato con la mamma a tempo debito» ingoio saliva. È cresciuta così tanto. Scuoto la testa appoggio la crema sul comodino. Guardo il telefono. Nessun messaggio. Nessuna chiamata persa.
«la mamma ti manca papà?»
«si nina»
«anche a noi manca. - si tira un po' su e mi fa sedere sul letto. Entra Anna che ci raggiunge. - non ci siamo arrivati a quel punto. » sussurra tutta rossa. Respiro profondamente come se mi sentissi sollevato.
«Nina è importante che tu...»
«ne parlerò con la mamma quando arriverà il momento giusto. Siamo stati soli e vero ma non ci siamo mai spinti oltre. E adesso ti prego cerchiamo qualcosa di interessante perché mi sto imbarazzando un sacco»
«ok capo»
«la mamma ha chiamato?» chiede Anna fuori dal coro.
«no anna.»
«starà dormendo allora.» confessa. Ci risistemiamo come prima e torniamo a fare zapping finché non crolliamo con la TV accesso.

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