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Sono le 22, Anna è andata a letto e Lele sta in stanzetta che sistemava un testo e aveva bisogno di pace. Nina invece sta con cellulare in mano mi avvicino a lei e la osservo. Le espressioni di Lele in questo momento sono su di lei, gli occhi abbassati per leggere meglio sullo schermo, le mani si muovono velocemente mentre risponde. Mi siedo sul divano accanto a lei che è sdraiata a gambe lunghe. Blocca l'iPhone con il tasto e mi guarda.
«mamma devo chiederti una cosa?»
«iniziamo di già? Manco ti sei fidanzata» ride.
«non sono fidanzata. Però visto che domani sera parte potrei andare a pranzo con lui. Chiedo un piano ad ale per coprirmi, non voglio che papà si ingelosisca troppo» sorrido. Si alza con il busto per guardarmi meglio. Le sposto una ciocca di capelli mori e ricci.
«va bene. Però stai attenta a tutto Nina. Mi fido di te e anche di lui diciamo. Mi sembra un bravo ragazzo» mi abbraccia.
«sapevo che avresti capito! Grazie»
«si ma non nascondere troppo sta cosa a tuo padre se no poi succede una guerra»
«mamma non so nemmeno se tutto questo continua!»
« è perché non dovrebbe continuare?» chiedo mentre lei si sistema le calze
«perché viviamo lontani mamma. Perché non si può mai sapere cosa ci riserva la vita. Perché non so se poi i sentimenti si sviluppano.»
«stai già mettendo le mani avanti per non cascar di dietro Nina»
«si»
«perché non le vivi è basta le cose»
« perché se no non sarei io mamma»
«ah giustamente!»
«donne ancora sveglie siete?» vedo Lele spuntare fuori dalla stanza e raggiungerci.
«chiacchieriamo»
«chi sì è sposato oggi? il figlio del principe di Inghilterra?» mio marito alle undici di notte se ne esce con ste battute cretine. Scoppiamo a ridere.
«papà tu non sei molto normale te lo ha mai detto la mamma?»
«si Nina. Glielo dico sempre. Ma non va mai a farsi un controllo per i criceti» Lele ride si avvicina mi bacia a stampo.
«sono sani i miei criceti e i tuoi?»
«pure i miei scemo!» sentiamo lo sguardo di nostra figlia.
«non cambiate mai vi prego!» sorridiamo.
« e tu vedi di non farti toccare troppo da sto Leonardo o ci potrei pensare io»
«Lele eddai lasciala in pace»
«donna avvisata mezzo salvata» Nina ride.
« tranquillo papà. Prima che mi tocchi passerà tanta acqua sotto i ponti»
«oh questo mi rincuora.»
«anche se..» Lele sbarra gli occhi. La figlia ride. Sì tiene la pancia. Lo sta prendendo in giro sa che è geloso marcio.
«Ho capito poi ci parlo io con Leonardo»
«quanto sei buffo papà!» Nina si alza e gli bacia una guancia poi sparendo. Ma Lele gli urla dietro «Ninaaaaaaa occhio a quello che farà! Guarda che gli spezzo le gambe e non solooooo»
«okk papà non urlare che Anna dorme!»
Ma io una famiglia normale con dei figli normali non potevo averla? Perché tutte a me ste cose?
«c'ha ragione tua figlia non urlare è quasi mezzanotte»
«ah si» mi guarda.
«lele non ci provare?» mi fa cadere completamente sul divano e lui sopra di me che mi riempie di solletico. «amore, amo ti prego basta»
«un bacino»
«questo è un ricatto non va bene!»
«perché un ricatto?»
«se uno vuole qualcosa se lo prende. Vuoi un bacio prenditelo»
«ma non c'è gusto così ti bacio io!»
« è quindi?» rido. Torna a farmi il solletico. Non respiro quasi più dalle risate.
«leeeee. Amo basta ti prego!»
«voglio un bacio» mi avvicino e lo bacio. Un vero bacio. Uno dei nostri.
«contento» dico staccandomi. Annuisce e torna a baciarmi. Lo amo. Lo amo da impazzire. 

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