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Il giorno dopo.

Elodie e Lele mi hanno invitato a dormire da loro vista l'ora non volevano lasciarmi cercare un albergi. Ho lasciato Nina con i dolori all'addome. I medici le hanno dato l'antidolorifico. Speriamo oggi stia meglio. Purtroppo per le prossime settimane dovrà stare nella sedia rotelle. La gamba devi cicatrizzare e viste le costole rotte non può tenere il teso delle stampelle.
Lele è seduto al mio fianco con una tazza di latte. Mi guarda. Elodie si sposta per andare a farsi una doccia. Lasciandoci soli.
«Ho promesso a Nina che non avrei fatto nessuna scenata di gelosia. Tra un mese è maggiorenne e può decidere lei stessa con chi stare ma pure adesso. Sono geloso. Da buon uomo napoletano sono sempre stato possessivo nei confronti di mia moglie e mie figlie. Non è amore malato. Elodie può uscire tutte le volte che vuole anche con le sue amiche. A patto che tutti stiano a posto con le mani. Nina è cresciuta, io non me rendo conto. Ho perso 4 anni della sua vita perché Elo me l'ha nascosta - sbarro gli occhi. Nina non me lo ha mai detto. Probabile volesse aspettare. Torno ad ascoltare. - ho recuperato tutto. Gli anni persi. Nina per me è speciale. Nina ha aggiustato tante cose tra me e elodie certe volte. Nina è sangue del mio sangue. È non permetterò a nessuno di fargli del male. Quindi da uomo a uomo hai 25 anni Leo. Non fare del male a mia figlia ti scongiuro. Vederli in quel letto ieri mi ha distrutto. Avrei voluto esserci io al suo posto. Avrei voluto non vederla con i dolori. Non può avvenire questa cosa. Quindi ti chiedo, prenditi cura di lei. Falla sentire importante. Falle capire che amare è bellissimo ma prima di tutto deve amarsi lei. Falla sentire una principessa perché è ciò che si merita.
» annuisco. Gli passo una mano sul braccio.
«lele mi sono innamorato di Nina e non gli farò del male. te lo prometto. »
«anche perché se no ti spezzo le ossa» rido.
«non succederà. È difficile stare lontani Lele. » confesso come stessi parlando con un padre.
«i primi tempi usciti dalla casetta è stata dura per me ed elo. Gli impegni di lavoro ci portavano a stare lontani. Spesso succedeva che le liti prendevano il sopravvento su di noi. La gelosia di entrambi non aiutava nessuno dei due. È stata dura uscirne fuori. Quando avevamo preso il rapporto stabile, elodie di è trovata incinta e mi ha mollato perché il lavoro non andava bene»
«ha fatto una scelta per te»
«si. Avrei preferito che ne lo dicesse però»
«mi sa che non ne fai più un peso»
«no Leonardo. Per me è acqua passata. È una scelta che ha preso che però non gli rinfaccio perché se ad oggi suono al forum al Palalottomatica lo devo solamente a lei. »
«che bello il vostro amore»
«non la cambierei per nessuna al mondo Elodie. Lo trovata e continuo ogni giorno a sceglierla. »
«si vede Lele. Sì vede quanto amore provate. Nina me lo dice quasi sempre un giorni vorrei essere come i miei genitori. Uniti compatti e che si amano ogni giorno anche se litigano trovano il modo di fare pace. » vedo che sorride.
«uominiii andiamo a prendere la donna di casa» urla elodie dal piano di sopra. Lele si alza e la raggiunge.

[…]

«ma io non ci voglio stare seduta qua» protesto. Mia madre mi guarda storto. Possibile che non capiscono. Sono seduta nella sedia rotelle perché non posso camminare.
«ci devi stare!» afferma il dottore.
«non voglio essere bloccata qua»
«nina per due settimane devi riguardarti. Ieri non è successo uno scherzo. Saresti potuta morire con quel volo»
«dottore lo so. Ma mi senti inutile»
«ma non lo sei assolutamente»
«invece si. Non posso fare niente.»
«ti diamo tre giorni di malattia. Poi potrai tornare a scuola. Puoi muoverti con essa. Non devi fare sforzi. Prendere pesi. Non ti azzardare ad alzarti senza aiuto. » ecco perfetto. Tutto dipende dai miei genitori. Non voglio. Ho 17 anni. Cavolo. Sbuffo sconfitta perché tanto non c'è via d'uscita. Mia madre firma la dimissione. Mi consegnano una busta con i farmaci e delle bende.
«pronta?» mi chiede.
«mamma mi sento veramente inutile seduta qua sopra. non potrò fare nulla. Non voglio dipendere dai voi. Leonardo deve partire.»
«leo ha detto che resta una settimana qua. Poi torna a Londra.»
« è pazzo mamma. È Antonietta?»
«ci pensa Veronica. Lei è contenta che sia qui» rido.
«mi sa che mi adora.»
«mi sa pure a me. »
«dovrò dormire sul divano!»
«ti ci porta papà al piano di sopra. Leo ci aiuterà. Ti salutano i nonni. Nonno Roby passerà appena ha tempo. »
«scommetto che tutti ne parlano su internet ? » chiedo mentre mi spinge verso l'uscita.
«si Nina. Ho già chiarito io ieri sera. Tu non ti devi preoccupare di questo»
«va bene mamma» mi spinge e trovo lei papà Anna e Alessia.
«amore mio» mi abbraccia quest'ultima.
«non è colpa tua ale. Veramente stai tranquilla.»
«avrei dovuto prenderti subito»
« è stato tutto troppo veloce.»
«mi dispiace» abbassa la testa.
«ehi sono qua mhm. Sto bene. » mi stringe un po' «amica vacci piano che qua tre costole sono decedute!» scoppiamo a ridere tutti quanti.
«beh vogliamo andare?»
«si papà mi sta prendendo l'ansia qua dentro.» papà prende le redini della carrozzella. Leo mi sorride. Gli accarezzò una mano come mi avvicino. Ci basta anche questo.

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