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Ci troviamo sul balcone del ristorante per cenare. Poco fa abbiamo chiamato alle nostre cucciole. Pare vada tutto bene. Nina sta sempre da Leonardo torna a casa per cambiarsi e Anna invece sta dall'amica con un borsone con tutta la roba dentro. Peggio di me venendo qua. Manco dovessi partire per NY. Abbiamo già mangiato il primo. Lele mi guarda con due occhi che esprimono tutto l'amore del mondo. La sua mano sinistra arriva alla mia destra e intrecciamo le dita. Ogni posto in cui veniamo mi sento a casa. Sarà lui che mi fa sentire così. Sarà che ci siamo talmente rilassati che ho pure il cervello in pappa. Il silenzio continua a regnare mentre noi due ci guardiamo senza staccare lo sguardo.
Due colpi di tosse ci avvisa che arrivato il secondo. Imbarazzata abbasso lo sguardo. Respiro. Il cameriere chiede scusa e se ne va.
«siamo i soliti» confesso.
«solo perché non abbiamo bisogno di dirci nulla ?»
«no, per il fatto che ogni volta ci incantiamo è finisce così!»
«non è successo niente. »
«mi imbarazzano queste cose»
«amo stai tranquilla. Non è successo niente. È tutto apposto. » mi bacia una guancia. Sa che non sono da gesti plateali. Che non mi piacciono i bacioni davanti a tutti. Nonostante adesso siamo soli. Ma potrebbe comunque arrivate chiunque.
«grazie» dico. È più un sussurro il mio in realtà. La mia voce quasi si sente. Alza lo sguardo dal piatto. Pianta i suoi occhi sul mio viso.
«per cosa?» ok ha sentito. Pensavo di no. Mi pulisco la bocca con il fazzolettino.
«per tutto!»
«non faccio nulla di eclatante Elo» non mi stacca gli occhi di dosso. Mi sento imbarazzo perché sento che sto per scoppiare. Da troppo tempo devo dirgli determinate cose eppure non mi sono mai aperta. Mi volto, apro la borsetta e prendo una cosa da dentro.
«Te la ricordi?» gli chiedo appoggiando una fotografia sul tavolo avvicinandola al suo piatto.
«come potrei dimenticarla»
« ti ricordi anche cosa avevamo scritto quella sera?» tengo la mano ferma sulla foto.
«Si. Ricordo sempre tutto di noi. Scrissi io quella frase qua dietro mentre tu dettavi i nostri pensieri. - mi accarezza una guancia, gli bacio il palmo. Poi mi ripete la frase - avevamo scritto che: “ci saremo scelti ogni giorno bisognose di una e dell'altra come se il mondo fuori non esistesse”. » finisce di parlare baciandomi a stampo. Guardo di nuovo la fotografia davanti a me. Mio padre ci aveva scattato questa foto al mare di Napoli durante le vacanze di giugno. Eravamo tutti insieme. Ma quel momento era nostro. Anna dormiva come un ghiro visti i suoi 4 mesi ai tempi mentre Nina giocava con zio Mattia a fare castelli.  E noi beh... Eravamo abbracciati é guardavamo il tramonto. Uno dei tanti visti insieme. Ancora mi emoziono a pensarci. Quei momenti stretti stretti al mio petto li terrò per sempre. Sono attimi che nessuno capirebbe.
«Mi capita quasi tutti giorni di pensare a questa frase. Mi capita di svegliarmi durante la notte, di guardarti nella penombra dormire e sentire il respiro pesante. Mi capita spesso di fissarti per un tempo indefinito e non capire più nulla. Siamo sposati ormai da 13 anni. E a me sembra ieri che ti ho incontrato al residence e neanche volevo guardarti in faccia. Anni che mi chiedo come tu possa solamente sopportare ogni mio sclero, ogni mio sbalzo d'umore - perché mi sveglio tranquilla e il pomeriggio sono incazzata con il mondo - come tu possa solamente farmi stare tranquilla in certe occasione. Mi chiedo ancora oggi come tu possa amarmi così tanto, come tu possa stare con una persona che per anni ti ha mentito nascosto una cosa meravigliosa. Mi capita nei giorni di pensare a come sarebbe stata la mia vita se non ti avessi incontrato - sto per scoppiare a piangere. Ho il groppo nella gola. Lui non si muove di un centimetro se non per accarezzarmi il polso e la mano di tanto intanto. - mi sono risposta che probabilmente sarei rimasta quella ragazza fredda e senza provare un sentimento puro e sincero. Mi sono risposta che nulla sarebbe stato bello come lo è ora. Forse non sarei nemmeno stata felice come quando mi alzo al mattino e ti trovo giù che mi prepari la colazione. Latte di soia con cornetto fetta biscottata e arancia spremuta.  Forse non saprei neanche io chi sarebbe stata Elodie. Ma di una cosa sono certa che ringrazio amici per avermi regalato il lavoro che amo e l'uomo che mi ama e che amo ogni giorno. Che scelgo ogni giorno. Che sceglierei fra mille uomini sulla terra perché per me sei unico al mondo. Non ti cambierei per nessun altro. Mille risvegli con te valgono il mio sorriso impresso la mattina. Mille chiamate con te valgono a le farfalle nello stomaco come il primo giorno. Mille baci valgono a tutto l'amore che provo dentro. Il mio cuore è tuo lo è sempre stato. Tienilo custodito come hai fatto anni fa mentre eravamo lontani, come hai fatto ieri, stai facendo oggi è come faresti domani. » respiro. Ho detto tutto. Ho parlato a raffica. Logorroica come sono poi. Lele non dice nulla. Mi fa alzare dalla sedia. Mi accomoda sulle sue gambe. Mi accarezza una coscia nuda visto il vestito leggermente corto.
«non potrei aggiungere altro Didi. Ti scelgo ogni giorno. Per me sei sempre stata la prima è l'ultima donna della mia vita. Poi ci sono le nostre figlie. Ciò che ho costruito con te credo che lo avrei fatto con nessun'altra neanche tra 100 anni. Io amo te e non le altre. Amo ogni tuo difetto. A quelle domande che ti poni ti rispondo che lo faccio perché sono innamorato di te e continuerò ad innamorarmi ogni santo giorno di ogni tua particella. » mi stringo a lui. Le lacrime scendono. Anche io ho questi momenti a volte. Sono romantica al punto giusto.

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