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Sono stanca morta. Devo preparare le valigie per domani. Finalmente io e lele potremmo rilassarci. Stamattina l'ho lasciato con le ragazze. Poco fa ha condiviso una foto di lui sul divano con chitarra e quaderno. Le cose belle della sua vita. Si sente a casa. Si sente nuovo. Si sente orgoglioso. Il medico le ha detto che non deve cantare perché le corde vocali sono ancora deboli, ma prima o poi tornerà tutto come prima. Di questo sono felice.
Vederlo come quei giorni che abbiamo scoperto tutto. Chiuso in quella saletta senza dire nulla. Suonando e basta. Chiuso di nuovo in se stesso. Mi faceva male. Il cuore si riduceva in poltiglia e non potevo fare nulla. Come quando combatti una guerra ma sei senza armi e quindi non sai cosa fare. In guerra puoi provare a scappare; ma qui non potevo, non potevo scappare e lasciarlo al suo destino. È mio marito. È la persona che ho scelto. È la persona che ho voluto al mio fianco e dovevo combattere con lui. Mi sono fatta dal male è vero. Ho passato alcuni giorni anche senza mangiare infatti poi mi sono sentita male. Menomale che Nina e Anna sono state forti da tenere in piedi anche me.
Apro la porta di casa. E vedo Anna che apparecchia la tavola per tre. Vuol dire che Nina sta a pranzo da Leonardo e credo ci resti. Mi avvicino le bacio una guancia. Mi sorride. Ormai ho imparato a darle tante certezze. Tipo una carezza, un bacio, non vorrei tornare mai più a quei litigi che mi mandavano in pappa il cervello. Ero sfinita pure con lei. Lele è sul divano che da zapping sul televisore. Non sa che mettere ed è pure buffo perché fa certe espressioni che mi fanno ridere. Non si è accorto che sono a casa. Lo raggiungo, mi siedo accanto a lui. Che appena mi vede alza il busto e mi bacia a stampo.
«ciao amore» dico
«ciao cucciola. Com'è andata?»
«tutto a posto. Abbiamo finalmente finito e il resto poi lo farà Alessandro. Tu qua?»
«tutto ok amore. Nina è andata da Alessia e poi a pranzo da leo. Mi ha pure detto che non dorme a casa. Tanto domani noi abbiamo il treno presto.»
«immaginavo»
«emma? Francy?»
«tutto bene. Emma la vedo veramente felice»
«sarà la volta buona che Stefano le chiede di sposarla»
«non sarebbe male come idea» ridiamo. Mi butto tra le sue braccia e mi stringe fortissimo. Le sue mani sotto la mia maglietta a contatto con la mia pelle.
«passerei intere giornate ad ascoltare il tuo cuore che batte» sento che sorride. Mi sposta i capelli e mi lascia un bacio sulla fronte. Sto bene cavolo. Gli anni passano e più mi innamoro di lui. Gli scompiglio il ciuffo. Lo guardo negli occhi. Sembro una ragazzina alla prima cotta e ho quarant'anni. Ma si può continuare così? Io non lo so!! Il suo sguardo cioccolato fissa il mio. Quasi tremo dalle emozioni che non potrei comunque spiegare in questo momento. Lui è mio. La mia vita. Il mio tutto.

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