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Rientriamo a casa. Nina è stata zitta per tutto il tempo. Anna invece mi ha chiesto di suo padre. Ho mandato un messaggio ad Emma che l'avrei raggiunta, mi ha risposto che la riunione era stata rimandata e di non preoccuparmi. Di dare un bacio a Lele e che ci saremmo sentite. Mi avvicino a piano cottura.
«che stai facendo?» chiedo a mia figlia con in mano la pentola con l'acqua.
«il pranzo mamma»
«non devi vedere Leonardo?»
«no. Pranzo e vado ad alessia»
«mi spieghi perché ti stai comportando così. Tuo padre vuole che esci»
«esco. Esco con Alessia però.»
«nina ti rendi conto così non risolvi nulla»
«ma perché non vi fate tutti gli affari vostri. Quella mi dice che sono egoista, tu che non risolvi nulla. »
«uno quella è tua sorella. Due c'ha ragione! Tre hai 18 anni prendi una posizione e finiscila con questi capricci. »
«non sono capricci. Ho tanto da fare a casa. »
«nina non c'è niente da fare. Il pranzo posso prepararlo pure io. E le faccende già l'abbiamo fatte stamattina prima di andare da papà. Quanto vuoi aspettare prima di fare pace con lui?»
«il tempo che voglio!» risponde dura. Lasciando la pentola e andando via. Ma che devo fare con lei? È possibile che non vada mai nulla al posto giusto? C'è sempre qualcosa che vada storto. Mi dispiace per Leonardo perché non avendo avuto una famiglia non riesce a capire certe vicende famigliari.
«mamma»
«dimmi anna»
«lasciala sbollire! Magari poi fa da sola. Tu non stare male. »
«hai ragione.» pure tu stai crescendo amore mio. Ma è possibile che spiccate il volo così in fretta? Ma è possibile che fai figli e li vedi crescere in velocità? Neanche il tempo di tenerli in braccio e poi ti fanno dei discorsi bellissimi. Ringrazio l'uomo che mi sta accanto. Lui e la sua maturità mi hanno fatto capire tante cose. L'età non conta quanto hai tanto sale nella zucca. Mi ha fatto capire che se non c'è amore nella vita spesso non c'è niente. L'abbraccio.
«mamma non ti sembra che stiamo diventando troppo Cicci Cicci noi??» mi chiede mentre mi bacia una guancia. Inizio a ridere. Ha ragione. Abbiamo passato così tanto tempo a discutere, che è bastato passare del tempo insieme, passeggiare insieme per diventare così.
«mi sa di sì. - ride - ti manca litigare con la mamma?»
«un po'. Ma sto bene anche così mamma. Mi piace passare del tempo con te come lo passi con Nina. Mi piace che hai risposto fiducia in me.»
«lo farò sempre Anna. Una mamma sarà sempre vicino alla propria figlia. Sono tanto orgogliosa di voi. Di te. Di Nina. Della nostra famiglia. »
«secondo te Nina è troppo attaccata a papà mamma?» annuisco.
« è sai pure perché Anna»
«si mamma. Ma papà c'è sempre stato, c'è, ci sarà. » la stringo. Metto poi l'acqua della pasta. Vedo Nina uscire di casa. La seguo.
«ma dove vai??? »
«qua mamma. Sto qua. Ho bisogno di stare sola» non dico nulla. La vedo andare verso l'altalena di quando erano piccole. Mi avvicino. Mi siedo sul prato.
«quando ero piccola, mi arrabbiavo sempre con zia fey e anche con la nonna perché mi rubavano entrambe i vestiti. Mi arrabbiavo spesso con il nonno perché non mi faceva fare mai ciò che volevo io. Sono andata via di casa a 18 anni. Sono andata via perché ho seguito il cuore. Mi ero innamorata di un ragazzo e sono andata a vivere con lui. Mi sono trasferita a Lecce. Ho cambiato la mia vita. Ho vissuto a pieno ciò che il cuore mi diceva. Ma Nina sai perché sono fuggita lontano da casa? - scuote la testa - perché volevo espatriare da tutti i problemi che c'erano e io l'ho capito solo incontrando tuo padre. L'ho capito quando ho zia Emma ad amici mi ha fatto cantare “gli uomini non cambiano. ” . Gli amori sono tanti ma due restano fondamentali. Tuo padre e tuo marito/compagno. Tuo padre è l'amore. Quello vero. Non quello del trasferimento folle o l'altro che in realtà era solo abitudine. Voglio farti capire che devi fare le tue scelte come vuoi tu, ma non buttare al vento cio che stai costruendo perché una volta perso non torna più come prima» mi alzo torno dentro. Lasciandola sola come aveva chiesto. Spero capisca qualcosa dal mio discorso.

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