87.

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Siamo scesi un po' prima dal taxi. Volevamo camminare un po' insieme. Siamo mano nella mano. Giuro che non mi sembra vero. Di essere qua con lei. Stiamo raggiungendo l'hotel. Non voglio correre. Non voglio fare le cose affrettate. Non voglio che faccia passi che non vuole fare. Quando sarà pronta per quel passo me lo farà capire.
«Non mi sembra vero!» afferma.
«su cosa?»
«di essere qua con te.»
«a chi lo dici?»
«mi hai mai pensato prima di litigare?»
«ti pensavo ogni giorno. Ogni volta che vedevo il tuo nome sul telefono mi partiva il cuore. Ma non mi sarebbe bastato. Avrei chiuso con il magone perché non potevo averti vicino.»
«io pensavo ti fossi stufato di me. Quelle foto mi avevano dato conferma. Nel frattempo tu non mi rispondevi, io ero nervosa con tutti. Ho persino litigato con Alessia un giorno. E pure con quello stronzo di Luca che mi provocava»
«che ti ha fatto?» chiedo preoccupato.
«non mi ha fatto nulla. Mi ha solo fatto capire che è stato lui, è che prima o poi mi avrà.»
«non avrà proprio niente. E poi non sei un giocattolo»
«menomale che lo sai»
«nina non avrei voluto trattarti un quel modo. Un giorno ti spiegherò perché a volte mi comporto da stronzo»
«un giorno? Perché non adesso?»
«perché ho un blocco. »
«se è per via dei tuoi genitori...» la blocco.
«i miei non c'entrano nulla. Per i miei genitori è mia nonna. Lei è quella che mi è sempre stata accanto. Nina io ho sofferto per Martina. Quando ci siamo messi insieme avevo vent'anni oggi ne ho cinque in più e so quali sono le cose veramente importanti. Perché sono maturato. Lei era una di quelle che tutto doveva andare come voleva. Tutto doveva essere fatto a modo suo perché non voleva assolutamente che suo padre pensasse male. Ho vissuto tre anni con lei quasi sempre con l'ansia. Perché a suoi non sono mai piaciuto e se mi ha tradito secondo loro la colpa è la mia. » respiro. Siamo al centro di un marciapiede. La luce del lampione illumina il suo viso. Che è spettacolare. Si chiude il giubbotto per via del venticello fresco.
«ma queste cose con me non succederanno. Lo hai visto mio padre hai fatto una cazzata ma non si è mai messo in mezzo. La mamma voleva aiutarci e hanno pure litigato. Io non sono lei»
«ma io lo so che non sei lei. Io so che però l'amore fa male Nina. Dopo quel tradimento io mi sono buttato in un brutto giro. Che non avrei voluto. Nonna era disperata e cosa poteva fare? Ci stavo dentro con tutte le scarpe. Rientravo tutte le sere ubriaco. E qualche volta fumavo pure. » respiro. Sento gli occhi pizzicarmi. « vorrei dimenticare questa parte di me. mi fa male ricordarmi ridotto in quel modo per una che non merita manco mezzo capello di me. Eppure quella sera ci strisciavo. »
«ci stavi cascando di nuovo? » mi accarezza i palmi delle mani. Siamo uno fronte all'altro.
«non con lei. Ma con l'alcool. Sono innamorato di te. Non ti cambierei con nessuna. Vorrei a volte non agire di pulso, controllare le mie emozioni e soprattutto non essere quello stronzo che fa male alle persone» mi abbraccia. Scoppio definitivamente a piangere.
«Leo, insieme possiamo superare questa cosa. Non cadere in quel buco nero. Se proprio vuoi farlo portami con te. Insieme le cose si risolvono meglio lo sai?» le accarezzo una guancia.
«non so più come si vive in coppia. »
« è allora iniziamo insieme. Butta alle spalle tutto. Amiamoci. Sii superiore a tutto. » la bacio. Stringendola poi.

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