Capitolo 2: L'ultima porta

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Erwin


- Aspetta Herb, racconto io la tua storia, altrimenti potrebbe farsi notte.

- Almeno che non lo sia già. Le finestre della nostra stanza erano murate.

Quella ragazza dark era alquanto singolare. Sembrava una con la testa a posto nonostante il look, mentre l'altra sembrava la solita citrulla uscita da qualche favoletta per bambini. Le squadrai bene entrambe, non sapevo se potermi fidare di loro oppure no. Al momento non mi fidavo nemmeno di Herb nonostante avessimo passato almeno un paio d'ore insieme in quella dannata stanza. Solo di una cosa ero sicuro: eravamo tutti sulla stessa barca, o almeno in apparenza.

- Scusate non ci siamo ancora presentate. Io sono Sharmila, lei invece è Courtney.

Feci cenno con la testa in segno di saluto. Passai le dita lungo la mia barba e cominciai a raccontare ciò che Herb mi ebbe rivelato qualche istante prima:

- mentre Herb tornava a casa da lavoro, ha sentito dei rumori provenire dal retro, come se qualcuno si fosse intrufolato. E' andato a controllare ma non ha trovato nessuno.

- P... P... Però ne sentivo l'o... L'o... L'odore.

- Qualcuno era stato a casa sua, su questo non c'è dubbio. Poco più tardi si è messo a mangiare e, nel momento in cui ha bevuto l'acqua ha avvertito uno strano sapore.

- S... Sembrava roba c... C... Chimica.

- Dopo circa cinque minuti si è addormentato e si è risvegliato in quella stanza assieme a me.

La ragazza dark mi fissava stupefatta, mentre la bionda sembrava avere il cervello su un altro pianeta. Fu Sharmila la prima a porgermi una domanda.

- Questo significa che siamo stati tutti sedati?

Feci un sospiro abbassando lo sguardo.

- Temo proprio di si. Ah, un'altra cosa, anche voi avete trovato questo biglietto nella vostra stanza?

Mostrai loro il biglietto scritto da questo fantomatico K e notai subito una risposta affermativa nei loro volti. Fu di nuovo Sharmila a proferir parola:

- Siamo... Siamo stati rapiti da questo K?

Rimasi in silenzio e feci cenno con la testa.

- D... Dobbiamo andare. Il m... M... Mio gatto, d... Deve mangiare.

Stavo per dare una spinta a quell'idiota di Herb, ma in quel momento una porta del corridoio si aprì. Alle mie spalle comparve un ragazzo, avrà avuto una ventina d'anni. Non sembrava affatto disorientato, anzi, pareva molto sicuro di sé. Aveva un portamento composto ed era ben vestito. Il suo sguardo incrociò il mio quasi in segno di sfida. La spavalderia era l'ultima cosa di cui avevamo bisogno in quel momento.

"Vedi di non farmi incazzare ragazzino." Dissi tra me e me.

- Salve mi chiamo Isaac. Ho appena scoperto di esser stato rapito da un certo K. Voi invece?

Sbruffone e presuntuoso. Questo tipo ci avrebbe dato dei problemi. Ho conosciuto tanta gente come lui in passato.

Le ragazze si presentarono senza nemmeno pensare alla sua affermazione. Il fascino di quello stronzetto forse aveva annebbiato il cervello di entrambe. Dovevo prendere subito in mano la situazione.

- Come fai a dire di esser stato rapito? Hai origliato per caso?

Fece un sorriso prendendosi gioco di me.

- Chiedo scusa, lei è il signor...?

Mi avvicinai con fare minaccioso. Odiavo esser preso in giro da una nullità.

- Stammi a sentire, questo non è uno scherzo e io non sto giocando, quindi togliti quel sorrisetto del cazzo e rispondi alla mia domanda.

Avvicinò il suo sguardo a un centimetro dal mio e, con un filo di voce, rispose:

- credo che la galera ti abbia fatto male.

Mi allontanai spaventato. Come faceva a saperlo?

- Ti stai chiedendo come faccio a saperlo? Tanto per cominciare i tatuaggi. Conosco la simbologia dei carcerati. Non sono mai stato in galera ma sono uno studioso a 360 gradi. Per esempio so che le cicatrici che porti sulle braccia sono state inferte da un coltello non professionale, anzi a guardarle meglio, direi che la lama di quel coltello era parecchio rovinata. Sicuramente qualcuno l'ha costruito artigianalmente in prigione per usarlo contro di te. Credo che tu abbia fatto incazzare qualcuno là dentro. O sbaglio?

Rimasi terrorizzato da quel ragazzo. La sua teoria era perfetta.

"No è impossibile, non può esserci arrivato da solo. Forse mi conosce."

- Ehi ehi calmatevi adesso!

Fu Courtney a intervenire questa volta.

- Lui si chiama Erwin e quell'altro tizio invece si chiama Herb. Ora dicci, hai scoperto qualcosa su questo posto e su K?

Non fece in tempo a rispondere che l'ultima porta del corridoio si aprì.

Rimanemmo tutti sbalorditi nel vedere la persona che uscì dalla stanza.

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