Capitolo 41: Invisibile piaga

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Noah iniziò a raccontare la sua storia osservando le pagine del diario del nonno di Diane. Era proprio come diceva Diane, faceva solo finta di leggere, conosceva ogni singola parola a memoria. Mentre parlava, provava persino a recitare la parte di William Palmer, come se fosse egli stesso dentro la storia. Era davvero buffo.

***

Le origini dei Wyndyl

Mi ci sono voluti lunghi decenni di studi e ricerche per conoscere questa nuova civiltà. Ora posso finalmente condividere le mie scoperte. Illustrerò solo in seguito il modo in cui sono venuto a conoscenza dei loro miti, parlarne adesso non gioverebbe alla mia già incerta credibilità. Per parlare dei Wyndyl, occorre innanzitutto raccontare le loro origini.

I Wyndyl, al contrario di altre popolazioni, non hanno divinità. Essi attribuiscono la loro origine semplicemente alla natura.

Secondo le loro credenze, in principio vi erano solo l'acqua e il cielo. Nel loro immaginario, questi prendevano rispettivamente il nome di Alvak e Celerium e venivano rappresentati come due giganti dalle fattezze umane.

Dall'unione di Alvak e Celerium, nacque la Terra, che prese il nome di Erates.

Col passare delle ere, Alvak e Celerium divennero gelosi dell'incredibile bellezza della propria figlia Erates, decisero così di creare un essere che l'avrebbe lentamente logorata: l'uomo.

Erates, furiosa della decisione dei propri genitori, decise di vendicarsi, e l'unico modo per farlo consisteva nel convincere l'uomo a schierarsi contro Alvak e Celerium, in cambio all'uomo sarebbe stata concessa la possibilità di vivere per sempre con Erates.

Erates riuscì nel suo intento tanto che Alvak divenne sempre più piccola, lasciando spazio a ciò ora chiamiamo continenti. Celerium invece, colpito dalla vergogna per il destino di Alvak, decise di nascondersi dietro un mantello nero e uscirne solo per breve tempo.

Inutile dire che il mantello nero di cui parlano i Wyndyl, non è altro che la notte.

Celerium e Alvak, sottomessi dall'immenso potere di Erates, chiesero il suo perdono. Ella decise di perdonarli, a patto che avessero creato un essere in grado di amare tutti e tre i giganti. Fu così che Alvak, Celerium e Erates, crearono il primo Wyndyl.

I Wyndyl sono quindi strettamente legati alla natura. Si può tranquillamente parlare di una perfetta simbiosi.

Dai loro miti sorgono subito notevoli differenze con quelle che sono le attuali scoperte scientifiche, inoltre i Wyndyl non si considerano nemmeno "uomini" in quanto questi ultimi vengono identificati come esseri col solo scopo di logorare l'acqua, il cielo e la terra stessa. A primo impatto può sembrare una semplice leggenda, come quelle sulle divinità greche e nordiche, ma posso dare l'assoluta certezza che non è così. Cercherò di dimostrarlo nei capitoli successivi esponendo tutte le mie conoscenze su di loro.

N.b.
Non ho alcuna certezza di riuscire nel mio intento. Molte, troppe persone pensano che sia affetto da una grave forma di schizofrenia. Persino i miei figli non mi ritengono credibile. Nel caso in cui dovessi morire prima di terminare questo diario, la mia unica speranza rimarrebbe mia nipote Diane. Solo lei può aiutarmi a diffondere queste conoscenze. La sua mente e il suo spirito, ancora nel pieno dell'innocenza, non sono stati corrotti dalle credenze e dalle menzogne dell'uomo, tuttavia mi rimane poco tempo, devo sbrigarmi. Temo che un'invisibile piaga stia lentamente inghiottendo gli uomini nel baratro della follia.

***

- Ehi! Ora che penso, anche in storia c'è Diane, mia non amica - disse Noah.

William Palmer poneva la massima fiducia in Diane. A quanto pare solo lei poteva portare avanti le sue conoscenze. Era ancora molto piccola al tempo, per questo, al contrario dei suoi genitori, credeva alle storie di suo nonno e non lo vedeva come uno schizofrenico. Avrei dovuto svegliarla subito, ma volevo sapere altro su questi Wyndyl e su William Palmer. 

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