I due tizi mi portarono fuori dalla villa tenendo le mie braccia salde alle loro mani. Non sapevo quali fossero le loro intenzioni, ma di certo non promettevano nulla di buono. Ad ogni modo questa volta avevo abbastanza forze per potermi ribellare, dovevo solo aspettare il momento giusto.
Il sole stava tramontando dipingendo di rosso il cielo e le nuvole. Allontanarmi da quella villa mi donava un senso di conforto, ma allo stesso tempo il non sapere quale sarebbe stata la mia prossima destinazione era alquanto disturbante.
Cercavo di non opporre resistenza in modo che i miei aguzzini si sarebbero trovati impreparati nel momento in cui li avrei attaccati. L'effetto sorpresa avrebbe giocato un ruolo fondamentale. Fisicamente non avevo alcuna possibilità, avrei dovuto giocare d'astuzia.
Dopo pochi secondi di camminata ci ritrovammo lungo quello che era a tutti gli effetti un cimitero. Vi erano decine e decine di lapidi e una cassa di legno vuota era posta al centro.
- Ti piace la tua nuova casa zuccherino?
"Sta ferma. Non reagire. Non rispondere. Non adesso."
- Uh a quanto pare le hanno tagliato la lingua.
- Lasciala stare, falle godere questi ultimi secondi di aria fresca ahahah.
Ci avvicinammo a un passo dalla tomba vuota.
- Bene signorina, vedi di non fare scherzi e sdraiati in questo comodo letto.
Misi un piede all'interno senza ribellarmi. In quel momento avvertii le loro prese allentarsi. Ne approfittai subito afferrando le loro mani e piegando i polsi simultaneamente. Adesso erano quei due idioti a essere sotto il mio controllo. La leva al polso stava facendo il suo dovere. Il dolore era visibile sul volto di entrambi. Diedi un calcio ai polpacci prima a uno e poi all'altro per farli inginocchiare e poi al femore per non permettergli di correre. Mollai la presa e cominciai a scappare lontano da quel dannato posto.
Mentre correvo lungo i boschi, migliaia di domande balenavano nella mia mente e a stento riuscivo a contenere le lacrime. Ora il pensiero che mi più di tutti mi martellava era quello di David. Perché non mi ha creduto? Come poteva sapere certe cose? O forse sarebbe meglio chiedersi:
"Come fa Xardas a sapere certe cose?"
D'un tratto mentre correvo urtai una sagoma sbucata all'improvviso da dietro un albero cadendo sul terreno. Aveva la consistenza di una roccia, peccato che non lo fosse. Cercai di mettere a fuoco. Riconobbi il tizio davanti a me. L'ebbi notato nel momento in cui entrammo nella villa per la prima volta. Era uno di loro.
Non appena provai a parlargli prese una pietra dal terreno colpendomi in testa. Ora era tutto sfocato e il buio impiegò pochi istanti a prendere il sopravvento.
Mi risvegliai con un forte dolore alla tempia destra. Era tutto completamente buio, o forse erano i miei occhi a non essersi ancora aperti. Provai ad alzarmi ma la mia testa sbattè contro una tavola di legno.
Non ci volle molto a capire dove mi trovassi.
Per averne la conferma provai a fare piccoli spostamenti scoprendo di essere bloccata da ogni lato.
Quei maledetti erano riusciti a mettermi dentro la bara.
L'aria che si respirava era pesante e l'ossigeno non sarebbe durato in eterno. Non era decisamente il caso di farsi prendere dal panico.
Ma che altro potevo fare?
Cominciai a urlare a squarciagola nella speranza che qualcuno potesse sentirmi, ma mi era bastato vedere quella zona per capire che non vi era anima viva nel raggio di chilometri.
Continuai a urlare più per sfogo che per chiedere aiuto, ma ciò non faceva altro che ridurre i miei tempi di sopravvivenza.
Nemmeno David avrebbe potuto aiutarmi questa volta. Aveva perso la fiducia in me. Forse per la prima volta nella mia vita, ero sola nell'oscurità.
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Reality Horror Show
Horror#1 in Horror 22/05/20 (Un immenso GRAZIE a tutti i lettori :D) ---- A volte mi chiamano mostro, altre volte demone, altre volte ancora spettro. L'unica cosa che posso dirti è che puoi chiamarmi K e ho creato, solo per te, il più grande show che l'es...