Capitolo 105: Oscurità

596 73 56
                                    

Isaac

Vidi il mio letto comparire in mezzo al vuoto mentre la sagoma di K si dissolveva come fumo nell'oscurità. Un'onda di conforto invase il mio corpo perdendosi nei meandri dell'anima. Sapevo che non era ancora finita, sapevo che non sarebbe stato così semplice. L'unica cosa di cui non ero certo era il "come".
Voltandomi alla mia sinistra notai nuovamente una sagoma comparire, ma questa volta non era quella di K. Si mescolava nel buio come se ne facesse parte. Riuscivo a intravedere il suo sguardo: fisso versa una direzione. Digrignava i denti mentre teneva stretti i pugni.

- E ora? Cosa dovrei fare con te Isaac?

La sua voce era cupa e profonda, sembrava non appartenere a questo mondo.

- Come sai il mio nome? - Chiesi determinato ma intimorito.

Egli sbuffò spazientito come se la mia fosse una domanda scontata. Si voltò verso di me e, un passo alla volta, iniziò a venirmi incontro. Indossava una giacca nera, di quelle lunghe fino alle ginocchia. Un cappello copriva i suoi capelli confondendosi con il vuoto. Con sorpresa notai che il suo volto era sfumato. Mi sforzai invano cercando di distinguerne i dettagli. Provai quindi a nascondere il timore esclamando:

- Si può sapere chi diavolo saresti?

- Io sono il confine. Io sono il ponte. Io sono il frutto della tua immaginazione. Io... Sono.

In quel momento le conoscenze che K mi aveva trasmesso riaffiorarono come un turbine nella mia mente permettendomi di cogliere il nome della persona che avevo davanti.

- John Bayles, dico bene?

Egli sorrise senza rispondere. Guidato dall'istinto lo afferrai con forza dal colletto della giacca esprimendogli tutta la mia rabbia.

- Ti consiglio di farmi uscire da questo inferno o giuro che...

In quel momento sentii il mio corpo paralizzato come in una morsa invisibile. Era come se i muscoli non rispondessero più al mio volere. Come se in quel momento non esistessi.

- Che mi sta succedendo? - Chiesi terrorizzato.

- Chi sei Isaac?

- Cosa?! Che domanda è?

- Rispondi e basta.

- Io sono Isaac.

- Falso. Chi sei Isaac?

Lottai con tutte le forze per provare a muovermi ma ogni gesto, ogni movimento, ogni respiro, era inutile.

- Io sono Isaac! - Risposi urlando.

In quell'istante m'inginocchiai contro la mia volontà. Provai a parlare ma anche la mia bocca ora era bloccata.

- La verità è che non lo sei ancora. Non vedi? Riesco a controllarti. Sei solo frutto del mio inchiostro. Non esisti Isaac. Quando tutto finirà, tu svanirai nell'oscurità assieme a tutti gli altri. Quando l'ultima pagina del libro si chiuderà, tu non ci sarai più.

- Si può sapere di che diavolo stai parlando? - Domandai col cuore colmo di dolore, come se una parte di me riuscisse a comprendere quelle parole.

- Sai bene di cosa sto parlando, tuttavia ora mi trovo di fronte a una scelta che potrebbe cambiare per sempre il tuo destino e quello di questo piccolo mondo che ho creato. Coloro che avrebbero dovuto scegliere per te non sono riusciti a farlo, ora devo farlo io.

Cinque parole entrarono nella mia mente come vento che attraversa i capelli. Ora vedevo ciò che vedeva lui. In quel momento sentii il mio corpo tornare a essere comandato dalla mia volontà. Mi alzai in piedi scrutando la sua sagoma.

- Cosa sceglierai per me?

Vedevo il suo cuore immerso nelle tenebre. Sapevo già cosa avrebbe scelto.
Mi fissò negli occhi facendo un sorriso dopodiché svanì senza darmi alcuna risposta. 

Reality Horror ShowDove le storie prendono vita. Scoprilo ora