Capitolo 51: Sciogliere i nodi

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Erwin

Avvicinai la bocca alla porta per far sì che Courtney sentisse bene.

- Courtney, è stato deciso che dobbiamo farti alcune domande, solo in seguito decideremo se farti entrare.

La sentii sbuffare.

- D'accordo, ma fate in fretta, qua fuori si congela!

Mi schiarii la voce e osservai lo sguardo degli altri. All'unisono mi fecero cenno con la testa per procedere.

- Partiamo dalle cose semplici. Dicci chi sei?

- Cosa?! Ma che diavolo di domanda è?

- Rispondi e basta.

Dopo qualche secondo di silenzio e nervosismo, si decise a rispondere.

- Mi chiamo Courtney Chambers, mi sono svegliata dentro la stanza di un edificio non identificato scoprendo di essere concorrente involontaria di un gioco indetto da un pazzo maniaco. Come se non bastasse anche i miei "compagni di viaggio" sono dei perfetti squilibrati. Ah dimenticavo, sono figlia di un avvocato e una dottoressa, da piccola volevo fare la ballerina e invece sono diventata una modella. Può bastare o volete sapere anche il numero di targa della mia auto?

In quel momento Sharmila si avvicinò alla porta chiedendo:

- Riconosci la mia voce?

- Certo che ti riconosco Sharmila. Ti ci vuoi mettere anche tu adesso?

- Cos'è successo quando ti sei svegliata nella stanza?

- Sono andata a sistemarmi davanti allo specchio. Dopo un po' di tempo ti sei svegliata anche tu e hai avuto un attacco di panico, inoltre sulla tasca dei tuoi pantaloni c'era la chiave per uscire da lì. Vi decidete a farmi entrare dannazione?

Io e Sharmila ci guardammo negli occhi facendoci cenno con la testa. Avevamo altre domande per Courtney, ma aveva già risposto a tutto. Si trattava senza dubbio di lei. D'un tratto intervenne Isaac.

- Aspettate ad aprire, voglio farle una domanda anch'io.

Isaac si avvicinò alla porta.

- Ehi biondina? Quand'è stata l'ultima volta che mi hai baciato?

Nonostante la domanda fosse rivolta a Courtney, sia Kayla che Sharmila divennero visibilmente imbarazzate. A me invece veniva quasi da ridere. 

Dopo qualche secondo di silenzio Courtney rispose:

- Fottiti Isaac, ti piacerebbe! Non mi sono affatto dimenticata delle tue luride mani sul mio collo!

Nonostante le offese, in quel momento Isaac cominciò a ridere con gusto. Era come se una parte di lui avesse capito che si trattasse davvero di Courtney, e ciò lo rendeva felice.

Decidemmo quindi di aprire quella dannata porta. Girai la chiave nella serratura e Courtney entrò. Richiusi subito la porta alle mie spalle.

Courtney strisciava le mani lungo le spalle e le braccia per scaldarsi. Tutti la guardavamo aspettando che dicesse qualcosa su K e su come fosse riuscita a fuggire da quella stanza. Non appena il suo sguardo incrociò il nostro, capì subito cosa doveva fare.

- E' tempo di sciogliere i nodi. Per cominciare vi dirò come sono riuscita a fuggire, anche se ciò che sto per dirvi è alquanto... Insolito.

- Dopo aver ascoltato l'esperienza di Herb e Kayla, credo che nulla di questo posto possa più sorprenderci ormai.

Courtney si scaldò un altro po', dopodiché cominciò a raccontarci la sua storia.

- ...Nel momento in cui questo "Derkavest" mi ha fatto cadere dal precipizio, pensavo fosse finita. Pensavo che mi sarei schiantata da qualche parte, ma almeno non avrei sofferto. Invece tutto è cambiato. E' come se la realtà che in quel momento mi circondava, si fosse tramutata.

Dentro di me pensavo a ciò che era successo a Kayla e Herb. La sua storia, per quanto bizzarra, era assolutamente coerente.

- Il luogo non era più oscuro e non c'erano più foreste nei dintorni. In quel momento c'erano solo l'acqua e il cielo. Sotto di me si era creato dal nulla un immenso oceano. Mentre mi libravo nell'aria, sono riuscita a prendere il controllo del mio corpo e mettermi in una posizione di tuffo. Sono così finita dentro l'acqua senza farmi alcun male. E' proprio là dentro che ho visto tutto quanto.

- Cosa intendi dire? - Domandai con l'animo colmo di curiosità.

- Ho visto che posto è questo; perché ci troviamo qui; Perché proprio noi; ma soprattutto, ho visto chi è K. Dopodiché, non so come, mi sono "risvegliata" all'esterno dello chalet.

In quel momento tutti noi avevamo il cuore in gola. Non sapevamo a cosa pensare. Nel frattempo Courtney andò verso i divani della sala e strappò pezzi delle coperte poste sopra le fodere.

- E ora che stai facendo?

Si avvicinò a me porgendomi le coperte strappate, dopodiché mi disse sottovoce.

- Credo che possano andar bene come corde.

- Corde?! E per cosa?

A quel punto si rivolse a tutti parlando ad alta voce.

- Perché K è in mezzo a noi.

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