Capitolo 93: La storia di K - 2° parte

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Passarono tre anni dal mio incontro con Deneb. Nel frattempo mio padre tornò al castello portando la notizia della pace tra il Regno di Alvalon e il nostro di Celatreum. L'accordo venne siglato a patto che io avessi sposato Lady Isabelle. La principessa di Alvalon nel frattempo ottenne la fama di essere la donna più bella dei due regni, e a quanto pare, tutti coloro che ebbero l'onore di vederla di persona non smentirono le voci.

Per quanto riguarda Deneb, riuscii a convincere mio padre ad accettarla nella nostra corte, a patto che fosse rimasta assieme alle altre cortigiane e senza alcuna pretesa su qualsivoglia titolo nobiliare. Non era affatto semplice in quei tempi entrare nella nostra corte, ma Deneb mi aveva salvato e questo era il minimo che potessi fare per ringraziarla. La incontrai e le parlai diverse volte nonostante le smorfie di disapprovazione di mia madre. Deneb mi parlò delle sue capacità e mi raccontò numerose leggende su un antico popolo chiamato "Wyndyl".

Mio padre venne a conoscenza dell'attacco dei lupi e della mia reazione. Ciò gli provocò un enorme imbarazzo e dispiacere che solo il tempo avrebbe potuto cancellare, ma ciò che ora contava più di ogni altra cosa, era la pace tra i due regni. Dopo lunghi anni di battaglie potevamo tornare entrambi e prosperare e cercare la tanto agognata felicità.

Quel giorno la luce splendente del sole irradiava i nostri campi permettendo alle coltivazioni di crescere e ai fiori di germogliare. Il fascino della primavera si mostrò finalmente in tutto il regno accompagnato dai canti degli uccelli e dallo svolazzare delle falene. Padre Christopher, di fronte a me, aveva appena terminato la sua messa. Mi avvicinai a lui chiedendogli:

- Buondì padre, avete visto Deneb nei dintorni? Non riesco a trovarla.

Il prete fece una lieve smorfia dopodiché rispose:

- Lord Urien, mio signore, siete consapevoli che sua maestà ha accettato la cortigiana e siete anche consapevoli che non è loro permessa la frequentazione con la classe nobiliare?

- Ne sono consapevole padre, ma non vedo alcun male nel parlare con la persona che mi salvò la vita. Se non fosse stato per lei, io non sarei nemmeno qui in questo momento.

Christopher fece un sospiro e guardandomi negli occhi rispose:

- La troverete nella boscaglia qui vicino, ma siate prudente mio signore. Al momento sono nelle grazie di Sua Maestà, non vorrei che il mio ruolo cambiasse a causa di informazioni che mai avrei dovuto rivelare.

Misi una mano sulla spalla del prete rassicurandolo.

- Non preoccupatevi padre, il Signore vi aiuterà anche in questo - affermai sorridendo.


Diversi minuti più tardi riuscii finalmente a trovare Deneb che fece un sorriso non appena mi vide.

- Deneb.

- Mio Signore.

Chinò il capo in segno di saluto.

- Sai che non devi essere così formale con me.

Deneb sorrise.

- Se Sua Maestà non mi vedesse inchinare il capo, probabilmente non mi troverei qui adesso. Perché siete venuto a trovarmi?

- Le leggende sui Wyndyl. Devo ammettere che stanno avendo uno strano effetto su di me. Faccio sogni durante la notte e, da quando sorge il sole sino al tramonto, non riesco a smettere di pensarci.

- Lo comprendo Lord Urien, noi Wyndyl siamo così diversi, eppure così simili sotto certi aspetti.

- Ma dove sono adesso tutti i Wyndyl? Che sorte può aver avuto un popolo così potente e meraviglioso?

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