Capitolo 87: Ultimo pensiero

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Era proprio come sospettavo, l'ombra era quella di Urien. Sapevo che prima o poi sarebbe arrivato, proprio come aveva detto Akhilion, ma a dir la verità, pensavo che sarebbe stato Derkavest il primo a uccidermi.

In lontananza sentii la voce di Sharmila urlare:

- Corri Herb! Vattene via da lì! E' dietro di te!

La barriera mi aveva tolto ogni briciolo di energia. Questo è stato il prezzo da pagare per aver sconfitto l'Anomalia. Ora non riuscivo praticamente a muovermi, figuriamoci a correre. Ad ogni modo ero felice lo stesso. Avevo appena rivisto mio fratello e salvato Kayla. Non potevo chiedere niente di più.

Sentii i passi agili di Sharmila venire verso di me.

"Che diavolo sta facendo? Perché si avvicina con Urien proprio alle mie spalle?"

- Herb! Herb alzati!

Sharmila mise un braccio dietro la mia schiena facendomi alzare. In quel momento notai la sagoma di Urien alle nostre spalle a pochi metri da noi.

- Sharmila lasciami andare. Scappa!

- Non posso lasciarti qui, non dopo che mi hai salvata, inoltre è bello vedere che hai smesso di balbettare.

Sharmila mi sorrise.

- Coraggio Herb, la porta da cui siamo entrati non è distante. Urien è lento, possiamo farcela ma devi aiutarmi!

Sharmila stava mettendo a repentaglio la sua vita per salvarmi.

"Allora è vero. C'è ancora qualcosa di buono in questo mondo infame."

Da quando iniziai a balbettare le persone non facevano altro che prendersi gioco di me e considerarmi alla stregua di fenomeno da baraccone. Nessuno, a parte Kayla, mi vedeva più come una persona "normale", qualunque cosa questa stupida parola volesse significare. Anche mia madre, dopo la morte di Aaron, non era più la stessa. Non avevo nessuno e mai avrei immaginato che una sconosciuta come Kayla avrebbe riacceso in me la voglia di vivere e proteggere il prossimo. Ora anche Sharmila mi stava dimostrando che in questo mondo era rimasto ancora qualcosa di buono nascosto in mezzo al marciume della quotidianità. Dovevo lottare con tutte le mie forze, dovevo rialzarmi.

In quel momento Sharmila si fermò.

- Perché ti sei fermata?

Vidi i suoi occhi scrutare ogni singolo anfratto di quel luogo.

- Herb, non riesco più a vedere Urien.

Cominciai a guardarmi anch'io intorno.

- Non lo vedo nemmeno io.

Ci guardammo negli occhi stupiti, decidemmo quindi di non perdere tempo e continuare a correre verso l'uscita, ma non appena ci voltammo, vedemmo Urien proprio di fronte a noi. Come ci era riuscito? Era come se si fosse teletrasportato.

Sharmila cadde sul terreno dallo spavento e io non so come riuscii a restare in piedi.

Quell'Anomalia era davvero spaventosa. La possanza dell'armatura poteva essere paragonata solo al terrore che era in grado di incutere.

- Sharmila, corri verso l'uscita, vai a dire agli altri quello che è successo e prenditi cura di Kayla. Io cerco di distrarre Urien.

- Herb sei impazzito? Così morirai?

- Tra pochi secondi moriremo entrambi se non ci decidiamo!

Sharmila rimase in silenzio. Nel frattempo Urien sguainò la spada.

L'unico modo per convincerla era dimostrarle la serietà delle mie intenzioni.

Mi scagliai sull'Anomalia afferrandole il braccio con la quale reggeva la spada.

- Sharmila corri! Adesso!

Sharmila, in lacrime, iniziò a correre verso l'uscita. Urien capì la nostra strategia. Non dovevo permettergli di muoversi, ma a quanto pare, l'avevo sottovalutato. Con uno strattone riuscì a scagliarmi lontano da lui per qualche decina di metri. La sua forza era davvero spaventosa. Era stato come lanciare una pallina da tennis.

L'impatto sul terreno fu violento tanto che sentii le ossa di una caviglia piegarsi e rompersi. Strizzai gli occhi dal dolore e iniziai a urlare.

Non appena riuscii ad aprirli, bastarono pochi secondi per rendermi conto che anche Sharmila era a terra. Di Urien invece non c'era più traccia.

Provai a guardarla meglio, sembrava non riuscisse a muoversi. Sforzai ogni muscolo dei miei occhi per metterla a fuoco e percepire ogni singolo movimento, ma fu tutto inutile.

Dovevo andare verso di lei per soccorrerla.

Impiegai qualche minuto per alzarmi. Dovevo tenermi in equilibrio su un solo piede e il compito era davvero arduo.

Con le ultime forze che mi erano rimaste mi avvicinai a lei notando in lontananza un enorme macchia di sangue sul terreno. Le lacrime iniziarono a scendermi dagli occhi e scagliarsi gelide sul suolo.

In quell'istante sentii anche qualcos'altro di gelido attraversarmi la schiena.

Abbassai lo sguardo e vidi la punta della spada di Urien fuoriuscire dal mio stomaco intrisa di sangue.

Era dietro di me, eppure non ero riuscito a notarlo.

Non appena tolse la spada il sangue iniziò a sgorgare inesorabile togliendomi le ultime forze che mi erano rimaste.

Sentii Urien rinfoderare la spada e andarsene come se nulla fosse.

Facevo sempre più fatica a respirare. Sapevo che sarebbe stata solo questione di pochi secondi. L'unica cosa che mi era rimasta da decidere era quello che sarebbe stato il mio ultimo pensiero. A breve mi sarei ricongiunto con mio fratello, ma fu quella di Kayla l'ultima immagine a formarsi nella mia mente.

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