Erwin
- Isaac ricordi quando hai intuito che venissi da una prigione? Avevi fottutamente ragione, ma immagino che questo tu lo sapessi già. Sapevi anche che Kayla mi ricordava lo sguardo innocente di mia figlia. Ciò che non sapevi, era tutto il resto.
Mi alzai in piedi e continuai a parlare osservandolo con sguardo serio.
- Ora che siamo entrati in confidenza, potresti raccontarci la tua storia non credi?
C'era qualcosa di strano in Isaac, non sembrava più lui. Notai in quel momento che la mano sinistra gli stava tremando e gli occhi fissavano il vuoto. Era entrato in una sorta di trance.
- Ehi! Mi stai ascoltando?
D'un tratto sembrò ritornare in sé e, guardandomi negli occhi, rispose:
- Dobbiamo mangiare, altrimenti moriremo di fame.
Aggirò con furbizia la mia richiesta, ma ormai anche lui aveva promesso. Ognuno di noi aveva promesso a Sharmila che avrebbe raccontato la sua storia.
Isaac lanciò a tutti una scatoletta a chi di legumi, a chi di tonno, a chi di pasta precotta, dopodiché disse:
- Fatevelo bastare per un giorno.
Sulla mia destra vidi Kayla poggiare il barattolo vicino alla finestra.
- Mangia qualcosa, ne hai bisogno - dissi rivolgendomi a lei.
- Non ho fame, non avrebbe alcun senso sprecarlo.
Fuori dalla finestra il silenzio della notte avvolgeva la foresta come fosse un enorme coperta. Era impossibile dire quanto tempo fosse passato da quando eravamo nella chalet. Per quanto ne sapevo potevano essere passati anche giorni. Come ha detto K, il tempo qui scorre in maniera completamente diversa.
- V... V... Voi siete b... Buoni, non s... Siete a... Assassini.
Io e Sharmila guardammo Herb pensando probabilmente alla stessa risposta. Fu lei a rispondergli.
- Grazie Herb, ma credo che il confine tra buoni e cattivi sia molto più complesso di quello che immaginiamo.
Herb non rispose e continuò a mangiare. Io nel frattempo non distoglievo lo sguardo da Isaac. Non l'avevo mai visto così. Era come se avesse paura di qualcosa. Forse di parlare del suo passato. Non appena finì la sua scatoletta, si rivolse a tutti dicendo:
- Vado a dormire. Abbiamo tutto il tempo che vogliamo per parlare di noi, tanto vale farlo a mente lucida.
Stupendo tutti quanti, Kayla gli diede ragione e aggiunse:
- Comprendere il mio passato non è affatto semplice, credo che sia meglio se seguissimo il consiglio di Isaac.
Forse l'idea di andare a dormire non era così malvagia. Dopo qualche secondo di silenzio, anche io, Sharmila e Herb, ci dirigemmo nelle varie camere, con la speranza di trovare un letto accogliente.
Qualche momento dopo...
Non riuscivo a dormire. Decisi così di tornare nella sala per osservare il paesaggio fuori dalla finestra. Alzai lo sguardo osservando le stelle nel cielo. Tra di esse c'erano anche Samantha e Evelyn in sella a Pegasus che correvamo lungo le praterie. Il profumo delle margherite inebriava il mio cuore mentre li osservavo felici.
Una mano appoggiata alla mia spalla fece svanire quel piccolo sogno. Era Kayla.
- Mi dispiace per la tua famiglia.
Abbassai lo sguardo senza rispondere.
- Da come mi avevi guardata la prima volta, avevo capito subito che ti ricordavo qualcuno di caro.
- Kayla, io... Credo di non essere in grado di sostenere una conversazione in questo momento. Ho bisogno di rimanere solo.
- Non credo proprio.
- Cosa?! Ehi ragazzina, il fatto che ricordi mia figlia, non significa che puoi avere gli stessi privilegi.
- Lo so. E' solo che conosco molto bene la solitudine, e come sai anche in cuor tuo, non serve a nulla in questi casi.
- Cosa puoi saperne tu? Avrai a malapena dodici anni! Parli come un'adulta, ma di certo non lo sei!
Kayla abbassò lo sguardo senza rispondere.
- Scusa, non volevo essere duro con te. E' solo che...
- Lo so Erwin... Lo so.
Si avvicinò alla finestra e anche lei iniziò a guardare il cielo.
- Sai cosa mi spaventa di più Erwin?
- Cosa?
- La prossima decisione che dovranno prendere gli spettatori.
- Che intendi dire?
- Pensa al gioco degli scacchi. Occorre sacrificare delle pedine per vincere.
- Pensi che gli spettatori possano decidere di sacrificare qualcuno di noi?
- No, è l'esatto contrario.
- Non riesco a seguirti.
Kayla si voltò verso di me.
- Prima eravamo solo pedine, proprio come quelle degli scacchi, quindi il giudizio degli spettatori nei nostri confronti era neutro. Per questo per loro era molto più facile "sacrificare" qualcuno. E' proprio quello che hanno fatto con Courtney. Hanno deciso di farla entrare nella stanza con Sharmila perché la consideravano poco importante, come il pedone degli scacchi, e tra un pedone e una regina è molto semplice scegliere quale sacrificare.
Provai a riflettere sulle sue parole, dopodiché continuò.
- Ma ora le cose cambieranno. Non saremo più pedine ai loro occhi, ma saremo esseri umani. Persone che nella vita hanno lottato, sofferto, gioito, come ognuno di loro. Quindi non saremo più sacrificabili.
- Aspetta un momento Kayla, non so se ho capito bene il tuo ragionamento, ma se non erro questa dovrebbe essere una cosa positiva e non negativa. Ci penseranno molto di più prima di mettere in pericolo la vita di qualcuno, magari nelle prossime decisioni riusciranno persino a trovare delle soluzioni per non mettere a rischio le nostre vite, quindi perché dovrei preoccuparmi per questo?
Kayla s'incamminò verso la sua stanza rivolgendomi le ultime parole della giornata.
- E' proprio qui il problema Erwin, a scacchi non si vince senza sacrifici.
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Reality Horror Show
Horror#1 in Horror 22/05/20 (Un immenso GRAZIE a tutti i lettori :D) ---- A volte mi chiamano mostro, altre volte demone, altre volte ancora spettro. L'unica cosa che posso dirti è che puoi chiamarmi K e ho creato, solo per te, il più grande show che l'es...