Capitolo 10: Non arrenderti

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Herb


Se le mie parole nonché i movimenti del corpo, fossero agili e coordinati come i miei pensieri, in questo momento nessuno mi considererebbe un'idiota, e tanto meno un "mostro". Ho dovuto convivere con questo problema dall'età di 12 anni. E' come se la mia anima fosse disgiunta da tutto il resto. Tutte le volte penso a parole, azioni, ma queste rimangono solo nei miei pensieri in quanto il corpo fa tutt'altro. Anche un gesto semplice e banale come porgere la mano in segno di saluto, diventa un'impresa titanica, e spesso anziché compiere quel gesto, ne faccio altri, come grattarmi la testa o battere le mani.  E' sempre stato difficile abituarcisi, ma mai come in questo momento. In quel gruppo non ero altro che l'idiota di turno, capace solo di intralciare i loro "piani" di sopravvivenza.

"Perché? Perché hai scelto me K?"

Il fatto di soffrire anche di ipertimesia di certo non mi aiutava. Quella parola "mostro" non si sarebbe mai cancellata. Sarebbe rimasta lì, come un segno indelebile nella mente. Lo sguardo inorridito di Courtney quando mi guardava, l'avrei visto tutti i dannati giorni della mia esistenza. Tutte le volte penso inconsciamente di essermi abituato alla mia condizione, ma nulla è più falso di questa utopia.

Volevo parlare a Courtney, dirle di restare calma, rincuorarla come faceva Erwin, ma le parole non uscirono dalla bocca. Uscì solo un verso incomprensibile che non fece altro che aumentare il suo sdegno nei miei confronti.

Poco dopo un ululato giunse alle orecchie di tutti.

Il volto di Courtney, nonostante il buio, esprimeva tutto il suo terrore. Anche Isaac, Erwin e Sharmila erano agitati. Io ero scosso solo nel pensiero, in quanto il mio corpo si era steso sulla neve come se nulla fosse. In quel momento udii la voce di Isaac.

- Dobbiamo dirigerci verso lo chalet. Non correte e non fate movimenti bruschi, altrimenti non farete altro che attirarli su di voi.

Vidi gli altri fare cenno con la testa senza fiatare. Kayla invece se ne stava in disparte come se non appartenesse a quel gruppo.

Il mistero che avvolgeva quella ragazza terrorizzava tutti gli altri ma non me. Non sapevo se K era davvero lei, non sapevo se la notte improvvisa era opera sua o dell'eclissi come diceva Isaac, non sapevo se lei potesse essere collegata ai nostri rapimenti e a tutto questo, ma di una cosa ero certo: Kayla nascondeva qualcosa di speciale. Qualcosa che forse la mente umana non era in grado di concepire, o meglio, di accettare. Non la ritengo così diversa da me. Siamo le due facce della stessa medaglia.

Mentre vagavo nei miei pensieri, il gruppo riprese a marciare verso lo chalet non accorgendosi che ero steso inerme sulla neve. La visibilità era così scarsa che nessuno avrebbe mai notato la mia assenza almeno che non ne fosse interessato. Volevo urlare ma l'unica cosa che riuscii a fare fu quella di grattarmi le braccia. Cosa poteva importargliene a loro di un povero decerebrato come me?

Dopo quasi un minuto iniziai a perdere di vista le loro sagome. Il mio corpo non ne voleva sapere di alzarsi.

Il panico iniziò a impadronirsi della mia mente.

"Urla dannazione, urla!"

Niente da fare. Riuscivo solo a emettere versi incomprensibili che venivano risucchiati dal gelido vento.

Per me era la fine. Sarei morto in quella foresta, solo, steso sulla neve. Forse nessuno avrebbe mai notato la mia assenza.

In quell'istante sentii un respiro a pochi passi da me. Qualcosa si stava muovendo e stava venendo proprio nella mia direzione. Non mi ci volle molto a capire che si trattava del lupo che prima aveva ululato.

Dopo pochi secondi sentii il suo fiato sul collo.

"Prendimi pure, non ha senso continuare a vivere in questo modo. Addio maledetto mondo crudele, finalmente sei riuscito a liberarti dell'inutile Herb."

Intravidi le fauci del lupo aprirsi.

Chiusi gli occhi privo di speranza, ma con l'anima ormai consolata.

Accadde però qualcosa di imprevisto.

Una mano afferrò la mia tirandomi su e, come se non fosse mai esistito, il lupo svanì. Non lo sentii allontanarsi o spostarsi, era come se si fosse volatilizzato.

L'unica cosa in grado di distogliere la mia attenzione dal lupo, furono le parole che Kayla mi disse non appena mi fece rimettere in piedi:

- Non arrenderti.

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