Capitolo 46: Herb - 2° parte

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[Brano: Send me an angel - Scorpions]

Lo scrosciare dell'acqua fuori dalla finestra non faceva altro che alimentare la tristezza nella mia anima. L'unica fonte di luce nella mia camera era quella della tv. Nemmeno Knight Rider riusciva a sollevarmi il morale questa volta. La ferita era troppo grande. Come una bomba che esplode in mezzo a una città distruggendo tutto ciò che vi è intorno, la malinconia era esplosa in me.

- Herb, posso entrare?

- Dipende.

- Da cosa?

- Se devi rompere le scatole, allora puoi rimanere dove sei.

Aaron incurante delle mie parole, aprì la porta della camera chiudendola alle sue spalle.

- Herb... Non ti va nemmeno di salutarmi?

- Cambi casa, mica vai in guerra, o sbaglio?

- La tua memoria è difficile che si sbagli.

Aaron si sedette sulla mia sedia mentre io continuavo imperterrito a fissare la tv.

- Herb mi dispiace davvero dovermene andare, credimi, ma lo sai che io e Aileen stiamo già insieme da tanto tempo.

- Anch'io sto insieme da tanto tempo coi miei album di figurine.

- Herb, sai bene che non è la stessa cosa. Non hai più sei anni, devi accettare che le cose vadano così.

- Anche tu potresti accettare di avermi come fratello.

- Che diavolo stai dicendo adesso?

- Sai bene cosa voglio dire.

- No, non lo so, perciò spiegamelo.

Cambiai canale senza dargli alcuna spiegazione.

- Herb, vuoi rispondermi?

- Conosci già la risposta.

Mio fratello si alzò in piedi sbuffando.

- E' vero, hai ragione. Abbiamo litigato tante volte perché siamo molto diversi, ma cosa vuol dire questo?

A stento riuscivo a trattenere le lacrime e quell'idiota nemmeno se ne stava accorgendo.

- Vuol dire che mi odi e finalmente ti stai liberando di me.

- Cosa?! Come ti vengono in mente certe cose?

- Non mi hai mai sopportato. Non volevi nemmeno che nascessi. Non volevi che nostra madre avesse un figlio da un altro padre.

- Herb, adesso stai esagerando.

- Allora guardami negli occhi e dimmi che non è vero!

Aaron rimase in silenzio. Un silenzio che mi uccise dentro.

Dopo qualche secondo ricominciò a parlare.

- E' vero. All'inizio non volevo un altro fratello. Il fatto che nostra madre si fosse messa insieme a un altro uomo dopo appena un anno dalla morte di mio padre, era una cosa che non riuscivo a mandare giù, ma questo non vuol dire che io ti odi.

Rimasi in silenzio. Ogni parola che usciva dalla sua bocca era una lama che trafiggeva il mio cuore.

- Herb, sai bene come stanno le cose.

Continuai a non parlare. Fissavo il televisore con lo sguardo perso nel vuoto.

- Davvero Herb, non hai più nulla da dire?

- Aspetta, fammi pensare. I complimenti per l'esibizione al pianoforte di ieri sera te li ho fatti, il vaffanculo quotidiano te l'ho già detto, il fatto che sei una lumaca te lo ricordo sempre nel caso lo dimenticassi... No, direi di averti detto tutto. Ah complimenti per l'esibizione di ieri sera, hai mandato la folla in delirio. No aspetta, questo te l'avevo già detto. Siamo a posto allora.

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