Capitolo 33: Aaron

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Kayla

Non appena vidi Herb entrare nella stanza, decisi di seguirlo. Non si era accorto della mia presenza. La porta nel frattempo si chiuse e rimanemmo entrambi nel buio. Iniziava a lamentarsi, era chiaramente spaventato. Riuscivo a sentire i battiti del suo cuore, 183 al minuto, davvero troppo alti. Avrei voluto calmarlo, ma al buio si sarebbe spaventato ancora di più.

All'improvviso iniziò a intravedersi un filo di luce. Questo cresceva gradualmente fino a che la stanza non fu completamente illuminata. Herb voltandosi si accorse di me e fece un cenno con la mano in segno di saluto.

Dietro di noi potevamo sentire gli altri provare ad aprire la porta, ma era come se questa si fosse sigillata.

Davanti a noi vi era un immenso corridoio pieno di porte da entrambi i lati. Non riuscivo a vederne nemmeno la fine. Era senza dubbio lo stesso corridoio presente nella visione di Sharmila. Di cose bizzarre ne avevo viste davvero tante nella mia breve vita, ma questa non la batteva nessuno. Ciò che mi sorprese più di tutto il resto, era la totale assenza di un qualsiasi odore. Riuscivo a sentire solo il mio e quello di Herb. Era come essere immersi nel vuoto. Persino l'acqua aveva un odore per me, ma quella "stanza" no. Inoltre non riuscivo a udire nemmeno il rumore dei nostri passi, ma soltanto le nostre voci.

Herb continuava a grattarsi la spalla, era visibilmente spaesato. Decisi di prendergli la mano e accompagnarlo lungo quel corridoio. Avrei voluto farlo tornare indietro, farlo uscire da questo luogo maledetto, ma se il suo inconscio l'avesse condotto nuovamente in questa stanza sarebbe stato troppo pericoloso.

Sin dal primo momento in cui incrociai gli occhi di Herb, notai una strana somiglianza con la mia vita nonostante avessimo vissuto esperienze assai differenti. Eravamo due facce della stessa medaglia e, molto probabilmente, anche lui se n'era accorto.

Camminammo lungo il corridoio provando ad aprire alcune porte, ma queste erano tutte chiuse a chiave. D'un tratto una dolce melodia giunse alle nostre orecchie. Erano le note di un pianoforte. Provenivano da una delle porte di quell'infinito corridoio. Ricordai in quel momento che, un pianoforte, compariva anche nelle visioni di Sharmila.

Mi voltai verso Herb e vidi le sue labbra muoversi formando la parola:

- Aaron.

Non sapevo chi fosse questo Aaron, ma doveva senz'altro essere qualcuno di molto importante per Herb e, a quanto pare, la melodia era collegata a lui.

Nel camminare verso la destinazione, avvertii uno strano brivido. Era come se la lama di un coltello avesse appena attraversato il mio petto. Mi era già capitato in passato di provare questa sensazione.

"No non può essere. Non qui."

Continuai a camminare incurante di ciò che ebbi appena provato.

Arrivammo davanti alla porta dalla quale proveniva la musica. Notammo che era aperta, così decidemmo di entrare.

Davanti a noi vi era una stanza completamente bianca con al centro un ragazzo intento a suonare il pianoforte.

Era sicuramente Aaron e, data la somiglianza, non avevo più dubbi sul fatto che fossero fratelli.

- A... A... Aaron, sei proprio t... T... Tu?

Herb avanzò verso il fratello ma per qualche strano motivo era come se non riuscisse ad avvicinarsi. Ogni passo che faceva, sembrava che Aaron e il suo pianoforte si allontanassero, come se la stanza si stesse allungando.

Herb provò ad aumentare il passo mentre io continuavo a tenergli la mano, ma anche quel tentativo fu inutile.

- Aaron, p... P... Perché te ne vai?

Man mano che si allontanava, notai che la stanza iniziava a cambiare colore. Cominciavo a intravedere diverse tonalità di rosso.

- Aaron, non a... Andare!

Herb continuava a inseguirlo inutilmente. Dopo qualche secondo la stanza divenne completamente rossa.

In quel momento iniziai a sentire un odore. Lo conoscevo bene. Dannatamente bene. Era lo stesso odore che emana una rosa sepolta nel terreno. 

"E' impossibile. Non può essere."

In quell'istante mi fermai trattenendo anche Herb che si voltò verso di me.

- D... Devo andare da a... Aaron!

- Non ora Herb, dobbiamo tornare indietro e in fretta.

- N... Non posso!

D'un tratto Aaron smise di suonare e si alzò in piedi con sguardo severo verso Herb. Si allontanò dal pianoforte avvicinandosi lentamente verso di noi.

Dietro di lui, attraverso la parete, comparvero sagome spettrali di uomini, donne e bambini.

"No non è possibile. Non può accadere di nuovo. Non può accadere qui."

Strinsi la mano di Herb urlandogli di andarcene ma il suo sguardo era fisso sul fratello.

In quel momento incrociai i miei occhi con quelli di Aaron. Questi erano rossi, incandescenti come le fiamme dell'inferno. Dal suo volto non traspariva altro che ira.


Nota per i lettori

Nel prossimo capitolo inserirò una traccia musicale. L'ultima volta ho scoperto che alcuni non riescono ad ascoltare il brano mentre leggono in quanto questo s'interrompe. Si può ovviare a questo problema in due modi:

1) Metodo semplice ma "scomodo": leggere il capitolo da un pc

2) Metodo meno semplice ma più comodo: direttamente dal telefono, scaricare a parte la canzone e avviarla con il lettore multimediale non appena si comincia a leggere il capitolo. Per questo motivo d'ora in poi scriverò in alto i titoli dei brani così potrete trovarli facilmente :)

Vi anticipo già che, come l'ultima volta, pubblicherò il capitolo la sera (tra due o tre giorni) così potrete leggere e ascoltare il brano comodi e senza interruzioni :D

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