Capitolo 11: Benvenuti

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Kayla era l'unica che si era ricordata di me. Tutti gli altri si erano già allontanati, diretti verso la chalet, tutti ma non lei.

Mi fece alzare in piedi e appoggiò il mio braccio sulle sue spalle per non farmi perdere l'equilibrio.

- L... L... L'hai visto il l... Lupo?

Non rispose alla domanda, chissà se era stata solo una mia allucinazione o altro.

Ci volle qualche minuto prima che raggiungessimo il resto del gruppo. Nessuno si era accorto di noi. Erano tutti intenti a seguire Erwin in fila indiana.

Erwin era senza dubbio il più coraggioso nonché il più "anziano". Non sapevo quanti anni avesse, ma senza dubbio si aggirava sulla quarantina. Per certi versi mi ricordava mio fratello Aaron.

"Dannazione maledetta ipertimesia! Non devo pensare ad Aaron, lui non è qui, lui non è mio fratello, lui non si chiama Aaron, lui non è mai esistito!"

Troppo tardi.

I ricordi corsero nella mente come cavalli imbizzarriti. Potevo vedere il suo sorriso, la spensieratezza, la solarità, ma potevo anche sentire l'odore del suo sangue sulle mie mani.

- Guardami Herb, guardami.

- Ti sto g... G... Guardando Aaron.

Mi accorsi solo in un secondo momento che davanti a me c'era Kayla e non mio fratello. Nonostante il buio riuscivo a intravedere il suo volto preoccupato. Dopo che il mio sguardo incrociò il suo, mi afferrò con più forza. Era come se non volesse lasciarmi andare, era come se non volesse lasciarmi cadere nell'oscuro baratro della mia memoria.

- P... P... Perché mi... Mi... Aiuti?

Ancora una volta non rispose, tuttavia la notte svanì all'improvviso riportando la luce del giorno. A quanto pare la teoria di Isaac sull'eclissi era corretta. Eppure...

- E' lo chalet l'abbiamo trovato!

L'urlo di Erwin mi fece quasi sobbalzare dalla paura. Solo in quel momento il gruppo si accorse di Kayla e me.

Isaac si avvicinò a noi con fare spavaldo e, rivolgendosi a Kayla, disse:

- So che Herb ha tanti problemi, ma di certo non ha bisogno di un supporto per camminare.

- Lei, mi ha a... A... Aiutato.

- Certo come no. Lo sta facendo solo perché l'abbiamo smascherata. Così davanti agli altri può apparire come la brava e innocente ragazzina. E' facile prendere Herb come esca, non è vero KKKKKayla?

- F... F... Fottiti Isaac.

- Che cazzo hai detto Herb?

- Hai s... Sentito benissimo.

- Io sto cercando di proteggerti da K e tu mi dici queste cose? Non è affatto carino da parte tua lo sai lurido menomato?

Isaac fece un passo verso di me portandosi a un centimetro dal mio volto.

- Ora chiedimi scusa.

Erwin intervenne in tempo.

- Isaac piantala! Abbiamo trovato lo chalet, una volta dentro avremo tutto il tempo che vuoi per questi problemi.

- Hai ragione Erwin, avremo tutto il tempo dentro lo chalet!

Mentre parlava, gli occhi di Isaac fissavano i miei e quelli di Kayla in segno di sfida. Aveva lo sguardo di uno psicopatico.

D'un tratto Courtney aprì la porta dell'abitazione ed entrò. Uscì pochi secondi dopo col volto colmo di gioia.

- venite è pieno di acqua e cibo qua dentro! C'è pure un camino per scaldarci!

Dopo quelle parole tutti, uno dopo l'altro iniziarono a entrare. Erwin rimase dietro me e Kayla per accertarsi che Isaac non facesse sciocchezze.

Prima di chiudere la porta Erwin notò qualcosa sull'uscio.

- Ehi fermatevi! Ho trovato un biglietto.

Non appena lo aprì vidi il suo volto impallidirsi.

- Merda è di K!

I volti degli altri, felici un attimo prima e terrorizzati in quel momento, erano tutti fissi su Erwin che iniziò a leggere ad alta voce:


Benvenuti miei cari concorrenti, il Reality Horror Show ha inizio.

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