Capitolo 113: Ponte tra mondi

483 66 23
                                    

K

Tutto adesso era chiaro. La sfera alle spalle di Sherfometh non era altro che la tecnica Shamaki. Isaac era riuscito a trovare gli altri membri del gruppo e addestrarli. Eccolo il più grande segreto dei Wyndyl sbocciare leggiadro e armonioso. Anni addietro sovente mi domandavo dove fossero finiti i membri di questa magnifica civiltà. Solo il tempo fu in grado di darmi una risposta: i Wyndyl non erano scomparsi, erano semplicemente in mezzo a noi, ignari dei loro poteri. Tutti siamo Wyndyl, ma nessuno sa di esserlo. Solo un approfondito studio della nostra persona può portarci a queste conclusioni e, si sa, solo emozioni forti e contrastanti ci permettono di conoscere noi stessi. Il mio piano si era finalmente realizzato. Sei Wyndyl ognuno rappresentante di una grande virtù, erano pronti per sconfiggere Sherfometh. Lo scontro tuttavia non era ancora terminato. La sfera non era ancora pronta. Mi voltai verso Diane, i suoi occhi parlarono al posto delle labbra: era venuta a conoscenza del mio piano e sapeva che i Wyndyl erano qui, a breve ne avrebbe rivelato l'ultima parte, quella necessaria per sconfiggere Sherfometh una volta per tutte.

In quell'istante mi accorsi che Sherfometh notò la sfera alle sue spalle. Gli bastò meno di un secondo per comprendere ciò che stava accadendo. La sua concentrazione ora era rivolta verso i Wyndyl.

"Hanno bisogno di più tempo, devo aiutarli, devo distrarre Sherfometh" pensai mentre stringevo la spada con la mano.

Il nemico, distratto dalla sfera, aveva allentato la presa su di me. Concentrai le mie forze sulla rapidità. Non avevo alcuna speranza in uno scontro frontale, ma ingannandolo con i movimenti forse sarei riuscito a guadagnare abbastanza tempo da permettere la creazione della sfera.

Iniziai a correre verso la sua direzione. Egli si accorse di me, ma non appena si voltò iniziai a spostarmi dalla traiettoria del suo sguardo avvicinandomi sempre di più. Per una manciata di secondi il piano sembrò funzionare, ma una nuova invisibile morsa mi rese cosciente dell'esatto contrario.

Mi ritrovai nuovamente paralizzato in preda al dolore. La gravità mi schiacciava sempre più verso il suolo obbligandomi a mettermi in ginocchio. Non appena Sherfometh vide l'efficacia del suo attacco, tornò a camminare verso la direzione dei Wyndyl.

"Non posso arrendermi proprio adesso, se li trova sono spacciati!"

Provai a raccogliere nuovamente tutte le forze ma ogni tentativo era vano. In quel momento vidi una freccia sorvolare il terreno e conficcarsi sulla spalla destra del nostro avversario che, distratto, non si era accorto dell'attacco. Egli si voltò infuriato verso Edith. Estrasse la freccia dalla spalla quasi fosse di carta e la scagliò con la stessa potenza nella sua direzione. Edith si abbassò evitando l'attacco, ma Diane non era abbastanza addestrata per schivarla.

Schizzi di sangue fuoriuscivano dal suo fianco mentre si accasciava sul terreno. Urlai con tutto il fiato che avevo in corpo provando a utilizzare la rabbia per sbloccarmi da quella situazione, ma tutto fu vano.

Edith provò a scagliare un'altra freccia, ma questa volta Sherfometh immobilizzò anche lei.

Proprio quando tutto sembrava finito, avvenne qualcosa d'inspiegabile. Ogni suono all'improvviso svanì. Nulla era più udibile. Era come se il vuoto d'un tratto si fosse impossessato dei confini di quel mondo. Provai a parlare, ma non riuscivo a sentire nemmeno la mia voce. Voltandomi verso Edith e le Anomalie notai che anche loro erano paralizzati come me dalla sorpresa.

D'un tratto, concentrando il mio udito in direzione di Diane, avvertii il suono delle sue nocche che battevano nella corteccia dell'albero al suo fianco. C'era un ritmo ben definito in quel rumore. Simile a quello del battito di un cuore.

Uno-due.

Pausa.

Uno-due.

Pausa.

Toc-toc.

Pausa.

Tutto in quel momento divenne chiaro. Diane, in fin di vita, stava realizzando l'ultima parte del piano. Iniziò a parlare. La sua voce era l'unica in grado di sopraffare il vuoto che ci aveva appena avvolto.

- Il suono. E' questo l'elemento in grado di collegare i nostri mondi. Ascoltatelo spettatori e una volta appreso, replicatelo. Vi basta poggiare le nocche su una qualsiasi superficie. Un tavolo, un muro, il telefono da cui state leggendo. Lo so che siete titubanti e che non state comprendendo ciò che avviene...

Diane iniziò a tossire. Il sangue le colava dalla bocca, tuttavia non si perse d'animo e continuò a parlare.

- ...Vi imploro, replicate questo suono. Non chiedetevi il perché, non abbiamo tempo, fatelo vi scongiuro!

 Per un attimo il silenzio tornò a regnare sovrano, ma dopo qualche secondo...



Uno-due.

Pausa.

Uno-due.

Pausa.

Toc-toc.

Pausa.



Lo stavano facendo. Gli spettatori stavano ascoltando Diane. Il suono da loro generato si espandeva ovunque come un eco. L'universo "esterno" si stava congiungendo al nostro, proprio come voleva John Bayles. Il piano si era appena realizzato. Prima che Diane ricominciasse a parlare, infinite schiere di sagome umane si formarono intorno a noi. Erano loro, gli spettatori. Ci osservavano in silenzio mentre le nocche delle loro mani erano intente a  tamburellare in qualche superficie.

- Ora siete collegati. I legami sono ciò che contraddistinguono. Energie che si fondono creando qualcosa di unico e inimitabile: un Wyndyl, nella sua forma più pura e potente.

In quel momento, Isaac, Erwin, Herb, Sharmila, Kayla e Courtney si mostrarono agli occhi di tutti tenendo i palmi delle mani rivolti verso Sherfometh. I brividi che scorrevano nella mia pelle e al suo interno, mi permettevano di percepire il loro legame con gli spettatori. Sei Wyndyl puri, il cui potere si fondeva a quello di un universo parallelo.

Sherfometh era all'interno della sfera incredulo di ciò che stava avvenendo.

In quel momento Isaac urlò:

- Wyndyl! Adesso!

La sfera si chiuse su se stessa implodendo come una stella. Una bianca luce permeò nell'ambiente inondandolo di energia mentre i venti generati dal collasso si scagliavano sulla nostra pelle rendendo arduo l'equilibrio. Un boato inconcepibile per le orecchie di questo universo divagò penetrando le nostre anime.

Non appena tutto finì, non rimase alcuna traccia di Sherfometh.

Reality Horror ShowDove le storie prendono vita. Scoprilo ora