Capitolo 74: Soli e divisi

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- Erwin non m'importa ciò che dici, non ti lascerò qui.

Provai a muovermi verso di lui, ma qualcosa, come una forza invisibile, mi bloccava.

"E ora che diavolo succede?"

- Isaac, dico sul serio, non farlo.

- Erwin non riesco a muovermi.

- Che vuoi dire?

- Che qualcosa mi sta bloccando!

La voce di Erwin diventava ogni secondo più debole, dovevo fare qualcosa e alla svelta. Iniziai quindi a fare ciò che mi riusciva meglio: ragionare.

"Perché all'improvviso non riesco a muovermi verso di lui?"

Un vortice di pensieri avvolse la mia testa.

"Un momento... Non riesco a muovermi... Verso di lui."

Mi voltai nella direzione opposta percependo una sorta di "sblocco". Ora riuscivo nuovamente a muovermi come prima.

Adesso era tutto chiaro per quanto assurdo, ma volevo fare un'altra prova prima d'infuriarmi. Mi voltai nuovamente verso Erwin con l'intenzione di portarlo con me. Non appena questa divenne forte, il mio corpo si bloccò di nuovo.

- Isaac si può sapere cosa stai facendo?

Con un filo di voce, risposi alla sua domanda:

- Hanno votato.

- Cosa?

- K li ha fatti votare.

Erwin rimase in silenzio. Distolse lo sguardo dai miei occhi guardando in basso.

- Probabilmente la scelta sarà stata tra il portarti indietro oppure no, e loro hanno votato no. Dannazione questo però non ha senso!

Iniziai a riflettere.

"Nonostante le decisioni degli spettatori, anche noi avevamo la possibilità di fare o ignorare ciò che dicevano. Nessuno ha mai ignorato le loro scelte per evitare la "punizione" di cui K parlava nelle regole, ma adesso... Adesso io non posso scegliere. Sono immobilizzato, non posso salvare Erwin anche se è quello che vorrei fare. Preferirei rischiare la punizione di K piuttosto che ascoltare quegli incoscienti degli spettatori, ma non posso."

Urlai verso il cielo sperando che quel farabutto di K potesse sentirmi.

- K! Perché non posso scegliere? Perché mi stai facendo questo? Voglio salvare Erwin! Non m'interessa cos'hanno deciso, voglio fare la MIA scelta!!

Non arrivò nessuna risposta. Iniziavo a non capirci più nulla di questo dannato "gioco". Che c'entrasse lo Spakter con questa situazione?

Erwin sorrise.

- Che diavolo ci trovi di divertente?

- Gli spettatori hanno deciso la cosa giusta.

- Dici sul serio?

Erwin annuì, nel frattempo il suo viso diventava sempre più pallido.

- Allora è proprio vero il detto: tutto muscoli e niente cervello.

- Isaac non aveva senso che io tornassi. Da tanti anni ormai questa non è più la mia vita. Riabbracciare mia figlia mi ha permesso di provare la vera essenza della vita stessa, e non è questa.

Erwin tossì per l'ennesima volta. Gli schizzi di sangue si facevano sempre più consistenti. Non gli era rimasto molto tempo.

Mi voltai dall'altra parte evitando il suo sguardo.

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