Capitolo 6: Il messaggio

2.7K 225 80
                                    

Ancientwood, piccola località di montagna con poche centinaia di abitanti. Durante il viaggio in macchina non potei fare a meno di notare lo spettacolo che la natura aveva da offrirci. Quel luogo sembrava "puro". Privo degli artifici umani che inquinavano le città. Volgendo lo sguardo verso il cielo, questo appariva limpido e cristallino come un diamante. Gli alberi che circondavano il territorio non mostravano alcun segno di deperimento. Come se quel luogo non conoscesse le intemperie.

Diane aveva gli occhi chiusi. Sembrava stesse dormendo, ma non era così.

"Perché non tiene gli occhi aperti? Certi dettagli potrebbero essere importanti."

Cercavo di dare una spiegazione logica al suo modo di fare, ma al momento la cosa era assai complessa. Era una persona strana, questo senza ombra di dubbio, ma è davvero la leggenda di cui tutti parlano?

- Dimmi David, perché hai scelto questo genere di lavoro? Qualcuno nella tua famiglia l'ha già fatto?

Quella domanda a bruciapelo dopo più di un'ora di silenzio mi spiazzò. Anche i suoi occhi che continuavano a rimanere chiusi mi davano uno strano senso di fastidio.

- Io... Beh ecco... No nessuno della mia famiglia l'ha fatto prima. Mio padre è un muratore, mentre mia madre una contabile.

- Accidenti siete molto eterogenei. Sai dicono che il mondo è bello perché vario.

- Non sono mai pienamente d'accordo con quello che dice la gente.

- Che intendi dire?

- Se gli esseri umani fossero un po' più simili tra loro, forse tante disgrazie nemmeno accadrebbero.

- Wow non sapevo fossi un filosofo!

Non riuscii a capire se il senso di quella esclamazione fosse serio o ironico. Il mio dubbio trovò risposta subito dopo.

- Lascia che ti dica una cosa mio caro assistente. Tu non sai proprio niente.

La guardai con aria dubbiosa.

- Non fissarmi in quel modo David.

- Come fai a sapere che ti sto fissando se hai gli occhi chiusi?

- Credimi. Tenendo gli occhi chiusi si riescono a vedere molte più cose.

"Santo cielo non arriverò mai a capire i suoi ragionamenti."

- E comunque non hai ancora risposto alla mia domanda. Perché hai scelto di fare questo lavoro?

Mi morsi il labbro inferiore.

- La gente dice che ho intuizioni fuori dal comune.

- Prima hai detto che non sei mai pienamente d'accordo con quello che dice la gente. C'è sicuramente dell'altro solo che non vuoi dirmelo. Lo capisco ci conosciamo da poco in fondo. Fai bene a essere prudente.

- Ehm... Io... Credo che siamo arrivati.

Diane fece un sorriso. Sapeva di aver ragione.

Ci trovammo di fronte la stazione o meglio "baracca" della polizia locale. Sembrava dovesse cadere a pezzi da un momento all'altro.

Arrivò ad accoglierci un uomo basso e robusto. I grandi baffi neri distoglievano l'attenzione dal resto del suo volto. Indossava una divisa beige con la stella da sceriffo.

- Benvenuti ad Ancientwood, vi stavamo aspettando.

La sua voce roca non era certo delle più accoglienti.

Diane scese dalla macchina assieme a me e solo quando fu completamente fuori aprì gli occhi. C'era un qualcosa di "mistico" nel suo sguardo. Come se davvero potesse vedere e sentire cose invisibili alle persone comuni. Non posso negare che la cosa non mi affascinasse, anche se il mistero attorno al suo carattere era più fitto dei boschi di Ancientwood.

Le presentazioni con lo sceriffo Sommer e gli altri agenti durarono davvero poco. La tensione nei loro sguardi era palpabile. Tutti avevano ascoltato il messaggio audio. Sommer disse inoltre che, a un certo punto, K chiedeva espressamente la presenza di Diane.

"Come mai il messaggio non è stato consegnato direttamente a Diane ma allo sceriffo di questo luogo sperduto?" Pensai tra me e me.

Il messaggio era arrivato tramite una vecchia cassetta a nastro, di quelle che si mettono nei walkman.

Sommer premette su "play".

La voce di quel tizio era stata camuffata  con qualche software, tuttavia metteva davvero i brividi. Sembrava provenire dall'oltretomba.

Salve, il mio nome è K.
Non temetemi, non sono vostro nemico.
Mi duole turbare la vostra serenità, ma ciò che ho da dirvi necessita di particolare attenzione.

Se state ascoltando questa registrazione, significa che tra non molto, il mio show avrà inizio.
Per l'occasione avrei bisogno di un piccolo favore.
Voglio che il detective Diane Palmer sia presente quando ascolterete il messaggio.
Non c'è bisogno che aguzziate il vostro ingegno per capire il motivo per cui ho bisogno di lei.
Scoprirete tutto, ma solo a tempo debito.

Detective Palmer, ho rapito sei persone per realizzare il mio show.
Presumo che a questo punto dovrà darmi la caccia.
Tuttavia è bene che lei sappia una cosa.
I destini delle persone che ho rapito, non dipenderanno solo da loro, ma anche dalle decisioni di chi li sta osservando.

Scruti nella sua anima detective.
Solo così riuscirà a trovarmi.




Reality Horror ShowDove le storie prendono vita. Scoprilo ora