Capitolo 4: L'uscita

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Isaac


"Sembrano davvero un branco di idioti. Erwin è l'unico che mostra un minimo di razionalità, gli altri invece...

Sharmila fa la buona samaritana, ma ciò non si addice al suo essere dark, questo contrasto potrebbe causarci problemi in futuro.

Courtney suppongo sia una modella a giudicare dal suo atteggiamento. A prima vista sembra coraggiosa, in realtà è solamente stupida. L'unica cosa che per lei conta è l'estetica.

Herb è la persona sbagliata nel posto sbagliatissimo.

Erwin come dicevo è l'unico che sa usare la testa, tuttavia non devo dimenticarmi che è un detenuto. Per quanto ne so il suo umore e il suo atteggiamento potrebbero subire sbalzi non indifferenti.

E infine Kayla. Devo indagare di più nei suoi confronti. Quella ragazzina sembra nascondere qualcosa."

Camminando lungo il corridoio trovammo una porta in lontananza. In alto era ben visibile il simbolo verde dell'uscita.

- Ce l'abbiamo fatta!

"Courtney, povera illusa. Se K è stato in grado di rapirci tutti e sei senza problemi, di certo non ci lascerà scappare così facilmente." Pensai.

In quel momento ci voltammo tutti verso Sharmila. Faticava a reggersi in piedi e si teneva la testa con entrambe le mani. Courtney andò in suo soccorso.

- Ehi che ti prende? E' di nuovo la claustrofobia?

- No, no, sto bene Courtney.

"Quindi la nostra Sharmila soffre di claustrofobia. Interessante."

- Sto bene, davvero. Credo sia solo un calo di pressione.

"Potrai ingannare Courtney, ma di certo non me. Il tuo non era un calo di pressione. Anche tu, come Kayla, forse ci stai nascondendo qualcosa."

I pensieri balenavano agili nella mia mente mentre cercavo di ricostruire il puzzle di K, ma era ancora troppo presto. Dovevamo superare quella porta se volevamo scoprirne di più. Fu Erwin il primo a proporre la fuga.

- Coraggio dobbiamo uscire da qui e alla svelta.

- Però non sappiamo cosa ci aspetta là fuori - rispose Courtney dubbiosa.

- Di certo è meglio che restare qui impotenti non credi?

"Bravo Erwin, sai essere convincente quando vuoi."

- E tu scienziato pazzo cosa ne pensi?

Erwin mi fissò negli occhi.

- Scienziato pazzo?! Lo prendo come un complimento. Comunque non ha senso restare qui. Non c'è nemmeno acqua e cibo in giro. Dobbiamo andare avanti, qualunque cosa ci sia oltre quella porta.

- Quindi ora è il "sapientone" che prende le decisioni? - Chiese Courney spazientita.

La fissai con sguardo minaccioso, ma lei non accennò ad abbassare il suo. Stupida.

- Mia cara Courtney, di sicuro il mio quoziente intellettivo è molto più alto del tuo. Il che significa che il tuo peso nelle decisioni vale sicuramente meno del mio.

Courtney si avvicinò inviperita.

- Mi stai per caso dando della stupida?

Si trovava esattamente a un passo da me. Non era riuscito a intimorirmi Erwin nonostante la sua stazza e il fare da duro, figuriamoci lei. Dovevo usare la stessa strategia utilizzata con Erwin per farla calmare.

- Dimmi un po' Courtney. A giudicare dal tuo atteggiamento e dalla tua indubbia bellezza, direi che fai la modella. Dico bene?

- Se anche fosse? Che te ne importa?

- Dimmi cara, di preciso, come sei riuscita a ottenere questo "lavoro"?

Bang! Sapevo che avrei toccato un tasto dolente. Lo lessi subito nei suoi occhi. Vidi il luccichio delle lacrime iniziare a formarsi.

In un istante mi diede uno schiaffo lasciandomi il segno della sua mano sulla guancia.

Sharmila provò a farla ragionare, ma era tardi. Aveva già fatto la stupidaggine.

- Scusa Courtney, non volevo ferirti. Perdonami.

Le porsi la mano.

Lei ci rifletté un attimo e dopo un po' mi porse la sua.

"Sciocca."

Nel momento in cui sfiorò le mie dita tolsi la mano e con i polpastrelli le afferrai la trachea soffocandola. Cadde in ginocchio cercando di liberarsi dalla mia presa.

- Courtney, mia cara, non ti conviene scherzare con me.

Erwin mi diede uno spintone che mi fece allontanare e Sharmila si prese cura di Courtney.

- Merda Isaac sei impazzito?

- Questo vale anche per te Erwin, stai attento a ciò che fai.

Lo sguardo di sfida di Erwin durò solo pochi secondi per poi placarsi.

In quel momento, l'unico sguardo in grado di impensierirmi, era quello di Kayla.

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