ii.

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La sveglia suona e ti ricorda che un nuovo giorno è iniziato, e dovrai andare a lavoro. Sembrano passate meno ore di quello che credevi. Insomma, poco fa c'eri tu che piangevi come una dannata di fronte alla tv solo perché la Hepburn aveva lasciato andare Gatto. Poi ti sei messa a letto ma hai accidentalmente ripensato a quel ragazzo dai capelli biondi.

Adesso ti siedi in mezzo al letto, non reprimi un piacevole sbadiglio mentre passi il dorso della mano sotto la frangia spettinata, per sfregarti gli occhi. I primi cinque minuti sono sempre tragici, ma già da quando metti piede dentro la doccia ti svegli e ti carichi di energia. Fai colazione, ti vesti mentre mangi una brioche e ti pettini. La giornata sembra promettere bene. Hai indossato la mise da ufficio, ovvero una camicia bianca su una gonna a vita alta. Mentre infili le scarpe con un tacco basso, ti sporgi per vedere il cielo dal balcone.

Sole splendente!
Apri l'anta ed esci sul balconcino. Slanci le braccia al cielo e come al solito ti stiracchi come i gatti. Unica pecca: gli appartamenti sono molto vicini e i balconi confinanti, ti basterebbe letteralmente allungare la mano per scambiarti un caffè col tuo vicino. Un'ombra sulla tua sinistra cattura la tua attenzione e ti volti di scatto. Sul balcone dell'appartamento di quei selvaggi c'è Ace. In boxer.

Non ha un minimo di decenza, esce sul balcone mezzo nudo come se per lui fosse naturale girare in quel modo. È vero che ha un corpo ben scolpito, ma che mantenesse un po' di umiltà!
Non tutti possono permettersi di andare in palestra. Alcuni, come te, non hanno abbastanza forza di volontà.

Deglutisci, ma la cosa che ti sorprende di più è che ti sta guardando come se fossi una rincoglionita. Esatto, è stupito perché sei uscita sul tuo balcone vestita di tutto punto, energica e pronta ad affrontare la nuova giornata con un sorriso sulle labbra! Abbassi le braccia con l'entusiasmo smorzato, mentre lui continua a guardarti in quel modo, facendoti sentire quasi una mentecatta.

Sei tu quello che dovrebbe vergognarsi, non io!!

Metti su un'espressione baldanzosa.

"Buongiorno".

Ace scoppia a ridere e tu non capisci perché.

"E-ehi, cos'hai da ridere?"

"Scusa, è che mi ero dimenticato che non siamo più soli sul pianerottolo."

Anche un demente precoce, quindi.

"Ahah! Non importa!" ridi istericamente, non avendo il coraggio di rimproverarlo.

Del resto sembra più simpatico oggi, ma non puoi passare tanto facilmente sul fatto che ti abbia chiamato tappetta. In fondo è stato un duro colpo alla tua autostima. Ti dà le spalle e fa per entrarsene in casa. Ti ritrovi ad osservare la sua schiena, tanto ben disegnata quanto il davanti.

"Ci si vede, Bambi!"

Sgrani gli occhi e ti sporgi verso il suo balcone.

"B-bambi?!"

Ace ride di nuovo divertito, una gran risata di cuore.

"Sì, Bambi. Non ci hai detto come ti chiami, quindi ho pensato a un soprannome che si addicesse a te."

"Se io sono Bambi, tu non puoi che essere Tarzan! Rozzo, selvaggio, che ha l'indecenza di andarsene in giro nudo!"

𝘖𝘯𝘦 𝘗𝘪𝘦𝘤𝘦 𝘚𝘵𝘰𝘳𝘪𝘦𝘴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora