iii.

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Sedute sugli sgabelli imbottiti in pelle bianca, le due ragazze attesero il proprio drink. Riku di tanto in tanto andava con lo sguardo alla ricerca di Sabo, finché non lo vide uscire dall'acqua. Si pressò i capelli biondi, grondanti di goccioline, sul capo e sollevò gli occhialini sulla fronte. Inaspettatamente - o non proprio, in fondo era un bel ragazzo - fu raggiunto e circondato da una piccola folla di ragazze. Per qualche ragione sembravano davvero esaltate, come se fossero delle ammiratrici più che delle amiche.

"Dovevo sospettare che fosse un rubacuori" mormorò Riku tra sé e sé, ma Mai la udì e seguì la direzione del suo sguardo.

"E già, pare proprio di sì".

Ed il tono di entrambe non era risultato come un gran complimento.

Ace puntò le mani sui fianchi.

"Sabo è un bravo ragazzo. Per me è come un fratello, siamo praticamente cresciuti insieme. Se ha tante ragazze attorno è per questo, e anche perché è un surfista in gamba. Qui a Fushia lo conoscono tutti, ha partecipato a diverse gare importanti e le ha vinte quasi tutte" lo difese.

Oh, quindi era piuttosto famoso da quelle parti...

Riku continuò ad analizzare la situazione, sorpresa dall'atteggiamento molto easy-going di Sabo, che rideva e parlava con quelle ragazze con espressione molto gentile, proprio come aveva detto Ace: da bravo ragazzo.

"Mmh, non mi fido" replicò Riku, assolutamente incurante della presenza del ragazzo moro, che era rimasto fermo con i gomiti poggiati contro il bancone, sfacciatamente sporto verso Mai, con l'espressione un po' arrogante e divertita.

"È improbabile che un ragazzo bello sia anche modesto, dev'essere una farsa. Uno che sa di piacere lo usa a proprio vantaggio. Come questo qui" continuò Riku pratica, indicando Ace.

"Ehi, non è vero! Io non lo uso a mio vantaggio! ...Di solito" ghignò alla fine.

Mai scoppiò a ridere di gusto coprendosi la bocca con la mano.

"Oh scusa questa era proprio divertente. La mia amica ci ha azzeccato, vero, playboy?" lo prese in giro continuando a ridere.

"Pff..." rispose leggermente offeso Ace.

Riku si era estraniata dai battibecchi infiniti di quei due, e si accorse che Sabo li stava raggiungendo. Aspirò più forte il suo succo al mango dalla cannuccia.

"Ace" lo salutò Sabo.

"Ciao fratellino" ghignò lui.

Sabo sorrise, per poi osservare meglio le due ragazze sedute al bancone.

"Riku! ...volevo dire...ma voi siete le ragazze dell'altra sera!"

Riku sospirò e scese direttamente dallo sgabello, stringendo il suo bicchiere trasparente di succo al mango.

"Ehi, Mai, paghi tu per me?" le domandò, per poi rivolgersi a Sabo. "Vieni con me".

"Okay, dove andiamo?" accettò prontamente lui.

"Lontano da questi due".

Sabo scoppiò a ridere divertito e, dopo aver fatto un sorrisino colpevole di commiato, la seguì, lasciando Ace e Mai indietro al bancone con espressioni esterrefatte.

𝘖𝘯𝘦 𝘗𝘪𝘦𝘤𝘦 𝘚𝘵𝘰𝘳𝘪𝘦𝘴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora