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Riku uscì dalla doccia e con un asciugamano azzurro si tamponò i capelli mentre, avvolta nel telo di spugna bianco, apriva l'armadio della sua stanza e sceglieva cosa indossare tra i pochi vestiti che aveva portato con sé da casa, e quelli nuovi acquistati lì a Fushia con Mai.

Stava ripensando alla discussione avuta il giorno prima con l'amica. Mai aveva infine accettato l'idea di quella cena, la mattina dopo le due avevano preso le biciclette noleggiate e si erano spinte fino al villaggio per fare la spesa sul market che aveva segnato sulla cartina. Sulla strada del ritorno, a Mai era caduta la catena, rischiando anche di far cadere i sacchetti che aveva sistemato nel cestello della sua bicicletta vintage e allo stesso tempo alla moda come lei. Erano riuscite a tornare a casa senza altri imprevisti, fortunatamente.

Riku, pragmatica e previdente, aveva sulla schiena uno zaino che aveva riempito con il grosso della spesa, anche se le bretelle che premevano contro la pelle la facevano un po' soffrire per le scottature del sole, ma non lo disse. In fondo la cena l'aveva proposta lei. E quindi tornò con i pensieri al momento della discussione e a domandarsi ancora una volta perché avesse fatto quell'invito.

"Ma sei pazza?! Perché li hai invitati a casa? Cavoli dovrò passare altri momenti con quell'idiota lentigginoso!" esclamò Mai stampandosi la mano sul viso.

Le due ragazze erano appena rientrate. Mai era stata stranamente silenziosa durante il tragitto e Riku, che la conosceva bene, sapeva che a breve ci sarebbe stata una tempesta in arrivo. In effetti se lo meritava, neanche lei riusciva ancora a credere di aver invitato Sabo ed Ace e cena. Così, quando Mai le inveì contro, la guardò con espressione disorientata.

"Sinceramente... non lo so. Ho pensato che eravamo state bene oggi, da stamattina. Pensavo valesse anche per te. Non sei stata bene?" le domandò.

Mai si buttò sul divano poco elegantemente e si torturò il pollice con le labbra.

"Ahh, io non lo so! Non sono sicuramente dei cattivi ragazzi come quelli che ci sono all'università, però non lo so Riku, non voglio fidarmi troppo. Quell'Ace non mi piace quando ci prova con me con quel sorrisetto fastidioso, mi fa sentire strana! E tu che mi dici del biondino? Ti guarda in modo strano. Ha uno sguardo dolce e sembra che si sia preso una bella sbandata per te. A te piace?" chiese Mai parlando velocemente.

Riku sospirò e sedette sul bracciolo del divano, vicino la testa bionda dell'amica. Abbassò lo sguardo sul pavimento ma accennò un sorriso.

"Sabo è...divertente" constatò riflettendoci. "Scherziamo molto insieme, anche se non lo fa in modo sbruffone come il tuo Ace" disse pratica. "Possiamo farcela. In fondo si tratta solo di una cena, niente che non possiamo gestire, vero? Altrimenti... prendo la mappa di Fushia e vedo dove ho segnato la Chiesa" aggiunse seria.

Mai fece una risatina.

"Nah, hai ragione. Siamo donne adulte e forti, ce la possiamo fare a gestire quei due. Spero..."

Si riscosse dal ricordo della discussione e tornò a prestare attenzione ai suoi vesititi. Alla fine scelse e indossò un abito monocolore, blu, con il pezzo di sopra smanicato e il collettino alla francese, con la gonna lunga fino a poco sopra le caviglie e percorsa da una fila di bottoncini sul davanti. Indossò poi un paio di sandali bianchi bassi e si avvicinò allo specchio per truccarsi un po', giusto l'eyeliner e il rimmel.

𝘖𝘯𝘦 𝘗𝘪𝘦𝘤𝘦 𝘚𝘵𝘰𝘳𝘪𝘦𝘴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora