🔞 xii.

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Raissa si fece piccola piccola quando si accorse del cambiamento di Law.

Lo scenario era cambiato, non era più in quel tunnel, ma in una savana ed era un leopardo. Davanti a lui c'era un'appetitosa zebra e non vedeva l'ora di mangiarsela.

"Law, sono io, Raissa. Ci sei?"

Law scosse la testa con un'espressione strana, famelica. I suoi occhi grigi erano così luminosi e spalancati che quasi facevano paura. Non riusciva a capire perché a lei non fosse ancora successo nulla ed era super lucida, mentre gli altri erano fattissimi. L'uomo le avvicinò il naso al collo e la annusò come facevano gli animali. Lei sbatté gli occhi ripetutamente e si pizzicò la mano per capire se lo stava immaginando, oppure se Law davvero si stava comportando così.

"Che fai? Law torna in te" cercò di parlargli per farlo tornare se stesso, ma sembrava di parlare con un animale selvatico.

Ringhiava e si muoveva lentamente come quest'ultimi. Con le mani le arpionò i fianchi e la tenne ferma, annusandola ancora da più vicino.

"Che buon profumo" mugugnò leccandosi le labbra. Quel profumo dolce lo stava mandando in estasi. Raissa poteva sentire il suo respiro profondo e caldo sul collo. Stava già uscendo di testa, e se avesse iniziato a spogliarla probabilmente non l'avrebbe fermato. La mani si muovevano curiose sui suoi fianchi facendola rabbrividire, e poi con un movimento improvviso la fece cadere a terra, sotto di lui. Raissa era completamente succube di quell'uomo, e quando si piegò per mordicchiarla lo lasciò fare. Sapeva che non era in lui, ma la sua forza di volontà non era abbastanza forte da spingerlo via da lei.

Lo desiderava da quando lo aveva incontrato per la prima volta, ed era difficile rifiutarlo. Cominciò a leccarle la guancia e poi scese sul collo dove usò i denti per morderla forte. Law non riusciva a capire cosa stava succedendo. Era passato in un tunnel, poi si era ritrovato in una savana e ora non sapeva nemmeno lui dov'era finito. Sapeva solo che era pieno di desiderio e un unico nome gli vorticava in testa. Raissa-ya.Raissa-ya. Aveva solo lei in testa.

"A-ah Law..." gemette la ragazza stringendogli le spalle con le mani.

"Voglio mangiarti. Ti voglio" sussurrò lui strappandole di dosso la felpa con la forza e lasciandola in reggiseno.

Raissa tirò un urletto e prima che potesse dire qualsiasi cosa, Law era di nuovo chino su di lei che con la mano destra le palpava un seno e con la bocca giocava con l'altro.

"Devo fermarti, o-oh devo farlo davvero prima che succeda l'irreparabile" mugugnò Raissa preda di quel piacere. Con le mani gli tirò su la testa per fermarlo, ma lui gliele sbatté sul erba tenendogliele ferme sopra la testa. La ragazza sentì un fremito di eccitazione nell'intimità.

"Sei mia" disse fissandola ancora come se volesse mangiarla. Le strinse i polsi."Non ti ho sentito rispondere" fece tra i denti.

Raissa gemette, completamente schiava del suo desiderio.

"Sì".

Strinse ancora di più polsi, ormai dovevano essere diventati rossi.

"Sì cosa?" insistette piegandosi su di lei.

"S-sono tua Law, sono tua" mugugnò sfregandosi l'intimità tra le cosce per tenere almeno un po' a bada tutto quel desiderio. Era bagnata fradicia. La eccitava da morire quella situazione, anche se non avrebbe dovuto. Law non era il suo Law, era solo colpa di quei maledetti funghi se stava succedendo tutto quello. Le liberò un polso e con due dita cominciò ad accarezzarle il corpo. Dalla fronte, alla bocca, al collo. E poi sui seni turgidi, sulla pancia. Giocò con l'ombelico e poi le passò le dita su e giù sull'intimità, da sopra i pantaloni.

𝘖𝘯𝘦 𝘗𝘪𝘦𝘤𝘦 𝘚𝘵𝘰𝘳𝘪𝘦𝘴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora