Tags: toxic, angst, passionate, romance, bromance, amicizia, smut, doflamingo, corazon.
Ambientato nel passato, presenti spoiler sulla saga di Dressrosa.Tags con altre storie: Past and Future
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Water Seven.
Chiunque mettesse piede a Water Seven ne restava profondamente affascinato. I canali d'acqua, l'imponente fontana centrale in cima a questa città stupenda che viveva controcorrente, la Blue Station che con le sue linee di treni marini ti portava nelle città vicine. L'area del porto, le grandi ditte carpentiere famose in tutto il mondo. Probabilmente proprio per la loro presenza l'isola era spesso frequentata da pirati, che portavano a riparare le loro navi in seguito a scontri con la Marina, cacciatori di taglie o altri pirati.
Era la stagione primaverile e la giovane Date Oko, come tutte le mattine, si stava accingendo a raggiungere la locanda dove lavorava come cameriera. Aveva sedici anni e nessun familiare che non fosse la signora Nobuki, proprietaria della Luna Blu e originaria della città carnevalesca di San Faldo. La buona donna l'aveva presa con sé alla locanda, l'aiutava come poteva ed era sempre stata per la ragazza un supporto emotivo fondamentale.
In quella primavera dei suoi sedici anni, Oko era piena di sogni. Camminava lungo i marciapiedi che costeggiavano i canali col suo abito azzurro cobalto con la gonna lunga e il corpetto stretto, e dei sandali bianchi comodi. Aveva lunghi capelli neri, quel giorno legati in una coda alta, ma la caratteristica più particolare del suo viso era lo sguardo eterocromo: un occhio verde, l'altro marrone.
Varcò la soglia della locanda e sorrise a Nobuki, andando subito sul retro per prendere il suo grembiule e annodarselo dietro la schiena.
"Buongiorno~" cinguettò allegra.
Nobuki era una donna di quarantaquattro anni, con i capelli castani raccolti sulla nuca e un viso un po' segnato dalla fatica, ma ancora piacente. Non usava un filo di trucco, era molto sobria eppure austera ed elegante anche nella modestia dei suoi abiti.
"Buongiorno Oko. Ti affido la locanda per un po', stamattina devo svolgere mansioni nella parte Alta della città, tornerò il prima possibile. Oggi potremmo avere nuovi clienti, è arrivata una nuova nave pirata a Water Seven" la informò subito. La notizia non la sorprese di certo, anche se era bonariamente invidiosa di tutti quei pirati che arrivavano e andavano via, liberi di salpare le onde verso luoghi sconosciuti e avventure da raccontare in qualche altra locanda. In effetti, proprio come Nobuki aveva previsto, un pirata scelse la loro locanda. Le voci si erano già sparse in giro: la flotta era quella temuta della Donquijote Family, capitanata dal famigerato Donquijote Doflamingo.
Il pirata che varcò la soglia aveva un look molto eccentrico: decisamente alto, biondo con una frangia che gli celava quasi lo sguardo castano. Il suo volto era truccato, le labbra sottili e il sorriso largo erano dipinti di rosso scarlatto, ma la linea si allungava fino alle guance. Era truccato anche sotto l'occhio sinistro, con del viola.
Sul capo biondo indossava un cappuccio con due lunghi laccetti che penzolavano e finivano a forma di cuore. Jeans bianchi, una camicia a maniche lunghe rosa chiaro, con stampati sopra fantasie di cuori di un rosa più scuro. Sulle spalle portava una voluminosa pelliccia di piume, nera. Entrò con una sigaretta tra le labbra e una mano nella tasca dei jeans, e andò a sedere dritto al bancone con aria da duro. Oko si sentì euforica all'idea di fare la conoscenza di uno dei pirati Donquijote, e subito gli si avvicinò dall'altro lato del bancone.
"Buongiorno signore! Cosa gradisci?" gli chiese gentile, con un sorriso cortese. Notò che il pirata le squadrò il viso quando sollevò lo sguardo su di lei, i suoi occhi verdi e marroni attiravano sempre l'attenzione e la curiosità della gente. Non erano troppo rari, ma nemmno così tanto comuni. L'uomo non le rispose, ma sul suo viso si allargò un sorriso allegro che molto stonava con la loro fama. Le indicò una bottiglia alle sue spalle, e Oko capì che l'uomo non parlava, doveva essere muto. Colta alla sprovvista si sentì un po' in imbarazzo e, con una mano sul cuore, si voltò a cercare con lo sguardo la bottiglia che le aveva indicato.
"Cognac?"
Lui fece un cenno affermativo. Oko lo servì, sciacquò sotto l'acqua del rubinetto un bicchiere di vetro e lo riempì. Gli posò davanti un sottobichiere e il cognac, lasciando la bottiglia lì vicino, in modo che il pirata non dovesse sforzarsi di attirare la sua attenzione per un altro giro di bevute.
"Se lo preferisci puoi servirti da solo, altrimenti sarò lieta di farlo ancora per te" disse diplomatica. Non la spaventava trattare con i pirati, ci era abituata lì a Water Seven, e poi quest'uomo sembrava gentile. Se fosse solo apparenza non avrebbe saputo dirlo, ma così sembrava.
Lui fece un altro cenno e le mostrò quello che nel linguaggio dei segni era un simbolo universalmente conosciuto: "I love you".
Oko rise, oltre ad essere gentile era anche simpatico. Nel frattempo si dedicò ad altri clienti abituali seduti al tavolo, chi intento a leggere il quotidiano, chi a giocare a carte. Portò da bere ai tavoli, quando un rumore di vetri in frantumi la fece guardare in direzione del bancone.
Il pirata aveva fatto cadere il bicchiere a terra, tentò di fermarlo ma col gomito rovesciò per terra anche la bottiglia. La sigaretta gli cadde dalle labbra e finì sull'alcol che impregnava il pavimento, reagendo e alzando immediatamente una fiammata. Oko intuì velocemente i livelli altissimi di sbadataggine dell'uomo, e prima che con quella pelliccia addosso potesse diventare una pira umana corse verso il fuoco e ci gettò sopra lo strofinaccio che aveva sotto al braccio. Poi sollevò i lembi della gonna e cominciò a calpestarlo con la suola dei sandali, spegnendo il fuoco.
"Oh mio Dio!! Signore, stai bene?! Non ti sei fatto male, vero?"
Il pirata si grattò imbarazzato la nuca e le sorrise con aria colpevole, scuotendo tuttavia il capo.
Indicò dispiaciuto la bottiglia rotta e Oko fece subito un cenno con la mano.
"Oh, non preoccuparti".
Spazzò il pavimento con una ramazza per togliere i vetri che altrimenti avrebbero potuto ferire qualcuno. Tornata dietro al bancone, il pirata le chiese qualcosa nella lingua dei segni, che lei sfortunatamente non conosceva. Lui si strinse nelle spalle con un sorriso e si accese un'altra sigaretta. Oko lo osservò incuriosita, ma serena, riprendendosi dal leggero spavento. Si poggiò al bancone con i gomiti e sprofondò il viso nei palmi delle mani. Il pirata bevve ancora qualche sorso di cognac -Oko aveva aperto una nuova bottiglia per lui e glielo aveva versato- e le aveva fatto qualche gesto e qualche faccia buffa che l'aveva fatta ridere.
"Mi metti di buon umore, sai? Eheh. Ei, signori" chiese ad alta voce, rivolta agli uomini che giocavano a carte. "Questo è un pirata della Donquijote Family, qualcuno di voi sarebbe così gentile da dirmi il suo nome?"
"Rosinante" rispose qualcuno di loro senza neppure alzare gli occhi dalle carte che stava sistemando in scala.
Rosinante fece un cenno d'assenso e Oko sorrise.
"Io sono Oko!"
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𝘖𝘯𝘦 𝘗𝘪𝘦𝘤𝘦 𝘚𝘵𝘰𝘳𝘪𝘦𝘴
Fanfic𝘳𝘢𝘤𝘤𝘰𝘭𝘵𝘢 𝘥𝘪 𝘴𝘵𝘰𝘳𝘪𝘦 𝘴𝘶𝘪 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘰𝘯𝘢𝘨𝘨𝘪 𝘦 𝘭𝘦 𝘴𝘩𝘪𝘱 𝘥𝘪 𝘰𝘯𝘦 𝘱𝘪𝘦𝘤𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘢𝘮𝘰 𝘥𝘪 𝘱𝘪ù. ; 𝐈 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐚𝐠𝐠𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐦𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨𝐫𝐞𝐧𝐧𝐢 #1 in Monkeydluffy il 10.08.2023 #1 in Sabo il 15.02.2024 #1 i...