vii.

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Sabo e Riku erano nei pressi del Grey Terminal, la stazione di Fushia, dove c'era un prato molto usato per fare i pic-nic. Se ne stavano seduti sull'e, lui a gambe distese e lei piegate davanti a sé.

"... E quindi io ed Ace abbiamo deciso di restare qui a Fushia per ora. Non è che qui ci siano grandi opportunità, ma proprio non me la sono sentita di abbandonare questa isola che amo profondamente. Così ho vent'anni e lavoro nell'impresa artigianale di mio padre, costruiamo mobili. In più sono un surfista abbastanza rinomato, e questo hobby mi dà altra linfa vitale. Ma non mi dispiacerebbe girare un po' il mondo".

Riku osservò il suo profilo

"Non è mai tardi per cominciare".

Sabo le sorrise grato.

"In pochi giorni ho raccontato più cose a te che a qualsiasi ragazza di Fushia. E la cosa più sorprendente è che tu mi hai ascoltato davvero" disse guardandola.

Riku si abbracciò le ginocchia.

"Oh, certo. Io non faccio mica come te".

Sabo rise colpevole.

"Se mi distraggo quando sono con te vuol dire che sto bene in tua compagnia" si giustificò candidamente, abbassandosi per poggiare il capo biondo contro quello moro di lei e socchiudendo gli occhi con un sorriso sereno sul volto.

Riku gli allontanò subito la faccia con le mani e Sabo la guardò improvvisamente con gli occhioni feriti e il labbro tremulo.

Le fermò le mani trattenendole i polsi all'altezza del viso.

"Perché fai sempre così?!" chiese quasi come un piagnisteo.

Erano molto vicini, Riku sgranò un po' gli occhi e parlò con tono incerto.

"Perché se no... finisce che..."

Si ammutolì guardandolo negli occhi, perché l'espressione di Sabo si era fatta più seria mentre si avvicinava col viso al suo.

"Finisce che...?" la incalzò.

Nello stesso momento, lui si chinò a baciarla e lei gli strinse il viso tra le mani partecipando attivamente al bacio e cercando la sua lingua.

Crollata, caduta, perduta, alla fine non aveva potuto che soccombere ai modi dolci e pazienti di Sabo. Se l'era giocata bene, aveva saputo aspettare quando Riku non era pronta, e aveva intuito anche quando insistere.

E infatti l'abbracciò forte, ora che l'aveva vinta.

Quando le loro labbra si staccarono, Riku non sapeva proprio come affrontare la realtà, ma Sabo le sorrise ancora col volto molto vicino al suo, tanto che poteva osservargli perfino la cicatrice nei minimi particolari, senza che questo gli causasse disagio.

"Miss Broncio, mi hai fatto davvero dannare per questo bacio".

"Spero ti abbia lasciato soddisfatto, almeno".

"Così tanto che ne voglio un altro".

Riku si avvicinò di nuovo lentamente.

𝘖𝘯𝘦 𝘗𝘪𝘦𝘤𝘦 𝘚𝘵𝘰𝘳𝘪𝘦𝘴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora