ii.

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Luffy, Franky, Zoro e io camminiamo in testa al gruppo, mentre Sanji e Robin ci seguono sul dorso del cerbero. Sono ancora così imbarazzata e inviperita per ciò è appena accaduto. Quegli stupidi spettri mi hanno costretta a sbandierare al vento le mie più profonde e segrete inquietudini! Andare a passo di marcia con i miei amici inviperiti quanto me è il minimo. E loro la pensano uguale.

«Se quei fantasmi si faranno nuovamente vivi li riempirò di botte, non mi interessa più catturarli!» sbraita Luffy.

«Ce l'avranno pure un punto debole! Alla prossima li polverizzo!» rincara Franky, scrocchiandosi le nocche.

«Me la pagheranno molto cara, si pentiranno di ciò che mi hanno fatto!» aggiungo io, stringendo i pugni.

Zoro rimane in silenzio, troppo umiliato e imbarazzato per la figuraccia fatta, ovvero esserci cascato anche lui un attimo dopo aver preso in giro i suoi compagni. Adesso a prenderlo in giro è Sanji, che scoppia a ridere sul cerbero e richiama l'attenzione dell'altro.

«Se non altro è stata una scenetta divertente! Aspetta, com'era? "Vorrei non essere mai nato!"»

Zoro arrossisce e si volta a fulminarlo con lo sguardo.

«CHIUDI IL BECCO!»

Percepisco che mi lancia un'occhiatina di sottecchi, come per capire se io abbia ascoltato oppure no.

Mentre riattraversiamo il cimitero dove ho combattuto poco prima, nuovi zombie si avvicinano, ma questa volta rinunciano subito a combattere non appena si rendono conto della forza di Luffy: gli chiedono anzi aiuto. Il comandante della gigante isola-nave conosciuta come Thriller Bark è Gecko Moria, un membro della Flotta dei Sette.

Moria ha rubato l'ombra di quegli uomini, così come dello scheletro Brook, destinandoli a una vita d'inferno: da quel momento non possono più vedere la luce del sole, pena la polverizzazione istantanea. Una maledizione terribile che li lega per sempre a questo posto perennemente cupo e buio per via della fitta nebbia che l'avvolge.

Luffy decide di aiutarli, così ci dirigiamo al castello dove risiede Gecko Moria. Durante il tragitto mi chiedono perché anch'io mi trovi qui, così spiego loro la situazione di Chabi.

«Ho incontrato questa ragazza un paio di settimane fa e abbiamo viaggiato insieme da allora, ma lei si è ammalata e per questo motivo, incrociata la rotta di quest'isola vagante, abbiamo deciso di sbarcare. Ero alla ricerca di un dottore per Chabi, ma visto che siete qui chiederò l'aiuto di Chopper, quando lo troveremo, né? Anche perché a quanto pare c'è qualcosa di profondamente malvagio e sinistro su quest'isola» racconto, mentre ci addentriamo nel salone principale del castello per sfuggire alla pesante pioggia che sta venendo giù dal cielo.

Ci guardiamo intorno, notando che tutto è sottosopra, come se lì si sia svolto uno scontro. Sanji si mostra subito preoccupato per Nami, quando degli zombie appaiono all'improvviso, pronti all'assalto.

«Benvenuti, cari ospiti!» esclamano minacciosi, avventandosi su di noi.

«Ancora zombie? Dove avete nascosto Nami-san?!» replica Sanji, prendendo a calci uno di loro.

Liscio accuratamente l'abito cinese rosso che indosso e poi unisco i palmi delle mani.

«One, two, three, four shades!» esclamo, mentre i miei riflessi di specchio prendono vita e si mettono in posizione di combattimento, con una gamba sollevata e piegata come ad avvitarsi su se stessa. Accanto a me, Zoro sfodera due spade per occuparsi di un altro enorme zombie in arrivo.

«Tecnica a due spade: doppio fendente fulmineo!»

Lo zombie viene sferzato e sbalzato indietro, e Zoro si accorge di quello che sta per colpire e frantumare uno dei miei riflessi. Si scaglia su di lui, tranciandolo di netto. Io me ne accorgo, ma sono occupata a usare quello stesso riflesso per colpire un altro zombie in avvicinamento. Zoro si volta per un attimo verso di me e ghigna, mentre io ricambio con un sorrisetto malizioso.

𝘖𝘯𝘦 𝘗𝘪𝘦𝘤𝘦 𝘚𝘵𝘰𝘳𝘪𝘦𝘴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora