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La Black Glass era praticamente una stanza d'hotel a cielo aperto. La cupola era oscurata solo all'esterno, dall'interno potevano invece vedere tutto il paesaggio circostante. Secondo le spiegazioni scritte sull'opuscolo che avevano ricevuto assieme alla chiave magnetica della Black Glass, lo scopo era ritrovarsi ad ammirare la tempesta di fulmini in modo del tutto sicuro, standoci sotto.

"Che diavolo ci troveranno di bello a starsene fermi sotto un vetro a farsi beccare dai fulmini?" si domandò ad alta voce Nami rigirandosi l'opuscolo tra le mani, in piedi vicino al letto.

La capsula non era molto accessoriata, c'era una piccola toilette, un letto a due piazze e un tavolo per due, due sedie, una poltrona e un cucinino. Sanji si era già seduto sul letto e stava usando il lumacofono per provare a mettersi in contatto col resto della ciurma.

"Avevo detto che tra una settimana ci saremmo ritrovati ad Amazon Lily, ma devo essere stato troppo ottimista. Pare che ci vorrà un po' per rilevare il magnetismo di quest'isola e trovare un mezzo per spostarci" commentò muovendo la sigaretta tra le labbra.

Nami sospirò. L'unica nota positiva di tutta quella situazione era che poteva finalmente fare una doccia, anche se con sé aveva soltanto quel costume arancione da Germa.

Rimase in attesa con lui, fino a quando Franky non rispose al lumacofono.

"Suuuuuuper!! Siete vivi!"

"Certo che siamo vivi, ma siamo un po' lontani da Amazon Lily. Com'è lì la situazione?" si informò Sanji.

"Le sorelle di Boa Hancock hanno ricevuto l'antidoto e stanno decisamente meglio, le guerriere Kuja sono tutte di buon umore e Boa Hancock darà un altro banchetto".

"Menomale, tutto si è risolto per il meglio" mormorò Nami, poggiandosi sollevata una mano sul cuore.

Si rassicurarono a vicenda sulle rispettive situazioni e terminarono la chiamata.

"Sanji-kun, hai notato che non ci sono lenzuola su questo letto?"

"Uh? Ah, sì, è vero".

Sfogliarono l'opuscolo.

"COSA?! PER LE LENZUOLA DOVREMMO PAGARE ALTRI TRENTA BERRY? NON SE NE PARLA!"

A quanto c'era scritto, Ligthning Rage era un'isola estiva. Quindi la navigatrice stabilì che non erano necessarie. Anche perché non era neppure certa di come sarebbe andata.

"Vado a fare una doccia. Prova in qualsiasi modo a spiare nel bagno e ti uccido."

Quando tornò nella stanza, notò che Sanji si era addormentato sul letto. Il viso era un po' inclinato, le ciocche bionde gli scoprivano anche l'altro occhio e il suo assurdo sopracciglio a ricciolo. Nami con un sospiro leggero si stese accanto a lui, su un fianco, guardandolo. Sanji doveva aver nascosto la sua stanchezza, in fondo. Quella notte non aveva neanche chiuso occhio, e poi su Cobalt Island aveva sostenuto diversi scontri. Meritava un po' di riposo sereno. Lentamente allungò una mano e con le dita gli sfiorò quella ciocca di capelli biondi. Poi si addormentò anche lei.

L'aver dormito per quasi tutto il giorno come sassi, senza neanche svegliarsi per i morsi della fame, comportò che fossero svegli e recettivi fino a tarda sera. Anche Sanji si era lavato, anche se aveva dovuto indossare gli stessi vestiti del giorno prima, e si erano fatti portare la cena lì al Black Glass prima che scattasse il coprifuoco. Nami era ancora fumante di rabbia perché era costata anche quella un occhio della testa secondo lei.

"Queste spese non erano affatto previste".

"Già, incontrare un pacifista che ci avrebbe spediti in un punto qualunque del Grande Blu non rientrava nei nostri piani" concordò Sanji fumando la sua sigaretta con calma. Lei però non riusciva a calmarsi.

"La cena non era nemmeno così buona, non come i tuoi piatti".

"Ahhhh Nami-swaaaaannnn!!! Mi riempie di felicità sapere che preferisci la mia cucina a tutte le altre!!"

"Be', questo in fondo è vero".

Il cielo si illuminò di improvviso, esattamente come era accaduto la notte precedente, e la tempesta di fulmini cominciò impetuosa. Entrambi sollevarono il viso e guardarono a bocca aperta oltre il vetro della cupola, era così strano. Tuttavia per la navigatrice era tutto meno che esaltante.

"Stavo pensando, Sanji-kun, al tipo di vita che facciamo" ammise, seduta sul letto. Si abbracciò le ginocchia, pensierosa. I lunghi capelli ramati cadevano oltre la schiena. Sanji invece era seduto ancora al piccolo tavolo per due, su una delle sedie.

"Per le persone normali questo è un evento unico. Pagano fior di quattrini per vedere una tempesta di fulmini. Io le causo con la scienza di Usopp mista a magia. Noi abbiamo visto e affrontato cose che non possono essere minimamente paragonate a tutto questo. Ad esempio, ricordi il lampo nel cielo quando Kaido cercò di ucciderci sputando fuoco?"

Sanji soppesò quelle parole, si rilassò maggiormente contro lo schienale della sedia.

"Sì, capisco bene cosa intendi. La nostra è una vita avventurosa. Soprattutto facendo parte della ciurma di Luffy".

Nami sorrise affettuosamente, pensando ai compagni.

"Sì. Quei matti, dal primo all'ultimo".

I fulmini cominciarono ad abbattersi anche sulla cupola, agitando un po' Nami.

"...Okay, anche se li controllo, questi fanno comunque paura. Mi sento così esposta!"

L'attimo dopo sentì il materasso abbassarsi, Sanji si era seduto accanto a lei con un'aria fin troppo fintamente innocente.

"TI PROTEGGO IO NAMI-SWAN-"

Lei gli tappò il naso, stringendolo tra le dita, con espressione mortalmente seria, facendogli calare man mano il tono di voce, fino a mormorare le ultime insensatezze con un tono molto nasale.

"Fatti avere un'epistassi e ti caccio fuori da questa Black Glass" lo avvisò.

Lui scosse il capo. Non appena lo lasciò andare, le sorrise felice.

"A proposito della nostra vita avventurosa... stavo pensando...che alla fine del nostro viaggio, quando Luffy sarà diventato Re dei Pirati, quando avremo trovato il One Piece ed io anche l'All Blue, mi aprirò un ristorante. Come fece Zef col Baratie.

Nami sorrise in rimando.

"Eheh, è un bel sogno".

"Sì, ma vedi, io già mi immagino il progetto... Ci sono queste pareti nella sala d'ingresso, ricoperte dalla mappatura di tutto il mondo. Ma mi servirebbe l'aiuto di qualcuno che ha girato tutto il mondo e ne ha disegnato le mappe. Quindi, mi aiuteresti, Nami-san?"

Nami lo guarda meravigliata. Il sorriso che le sta facendo è davvero dolce. Sanji le sta dicendo che la vuole nella sua vita, in futuro, fosse anche per affrescare le pareti del suo ristorante e poi andarsene via.

Decide di stare al gioco.

"Sì, va bene, ci penserò su".

"E dopo puoi restare a gestire il ristorante con me, quando avrai realizzato il tuo sogno. Possiamo aprirlo insieme".

Nami si nasconde il sorriso flirtante dietro una mano, senza reprimere una risatina furbetta.

"Solo se ci farà diventare ricchi".

𝘖𝘯𝘦 𝘗𝘪𝘦𝘤𝘦 𝘚𝘵𝘰𝘳𝘪𝘦𝘴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora