x.

113 13 0
                                    

Tornati alla catapecchia, prepararono la roba per partire. Zafar era legato con una corda e seduto sul letto, ancora piuttosto malconcio per lo scontro. Hancock gli lanciò un'occhiata glaciale mentre radunava le poche cose rimaste e le riponeva nel grande zaino. Avrebbero viaggiato molto più leggeri: non avevano più coperte e le scorte di cibo di Luffy erano terminate.

Luffy era fuori e stava osservando, assieme alla vecchia Nyon, la piccola mongolfiera con cui Zafar aveva tentato la fuga. Era una scialuppa con tanto di pilota automatico, qualcosa di simile l'aveva già vista a Skypea.
Zafar non cercò nemmeno di divincolarsi, le corde erano troppo strette.

«Che intenzione avete di fare con me?»

Hancock rispose senza neppure guardarlo.

«Nessuna, ti lasceremo qui così. Starà a te riuscire a slegarti o arrivare al villaggio sano e salvo. Buona fortuna ad attraversare la foresta in queste condizioni, legato come un salame».

Lui rise.

«Sei davvero tu? Boa Hancock? La donna crudele di un tempo mi avrebbe già ucciso».
«Luffy non me lo lascerebbe fare. Però i tuoi nipoti non hanno avuto la tua stessa fortuna: lui non era nei paraggi ed io ero furiosa».

Zafar si fece più scuro in volto.

«Dunque li hai uccisi».

«Sì. Ma credo che per questa volta Luffy mi perdonerà» disse seria, puntando le mani sui fianchi e guardandolo dall'alto in basso.

«Sono rimasto con un pugno di mosche in mano. Non ho più un bazar, né dei nipoti, né la ricetta segreta per l'elisir... non so nemmeno se riuscirò ad arrivare al villaggio o se verrò sbranato da qualche animale nella foresta. Non ho più speranza» ammise sconfitto, piegando il capo.

L'espressione di Hancock si fece più assorta, lontana.

«Oh, no. Nel mondo di una persona senza speranza, non c'è assolutamente niente».

Per un attimo alla donna parve di rivedere quel vuoto nero che vedeva attorno a sé quando viveva senza alcuna speranza, ma fu riempito ancora una volta dal sorriso caldo di Luffy, riscuotendola e riportandola ad assumere il suo cipiglio sicuro.

«Ah! Sei stato uno stolto a pensare di potermi ingannare così!» esclamò, puntandogli un dito contro e guardandolo talmente dall'alto in basso che si ritrovò a guardare il cielo.

«Non ti sembra di aver esagerato con l'occhiata snob?!» la rimbeccò l'uomo, ma Luffy entrò in quel momento nella catapecchia per mettersi sulle spalle lo zaino.

«Possiamo andare, Hancock! Useremo la mongolfiera di Zafar!»

«Perfetto ~♡» acconsentì lei, seguendolo fuori mentre Luffy salutava il prigioniero con una mano e un sorriso entusiasta, neanche fossero diventati grandi amici.

La Principessa Serpente invece stava parlando con la vecchia Nyon.

«Non pensare neanche minimamente di venire con noi! Te la farai a piedi!»

«Ma per quale motivo?! C'è spazio sufficiente per tutti e tre!»

«Non saresti neanche dovuta venire, tanto per cominciare! Questi sono gli ultimi giorni che passerò con Luffy prima della fine del suo allenamento e della sua partenza, non voglio che ci sia una stupida vecchiaccia ad osservarci, sono stata chiara?!»

𝘖𝘯𝘦 𝘗𝘪𝘦𝘤𝘦 𝘚𝘵𝘰𝘳𝘪𝘦𝘴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora