Lo stomaco di Luffy brontolò.
"Ho ancora fame e quella scimmia è sparita col mio cappello..."
"Non preoccuparti, Luffy, lo ritroveremo, ne sono cer- oh, eccola lì!" esclamò Hancock indicando un albero, dove la scimmietta se ne stava su un ramo a mangiare una banana, col cappello di paglia calato sulla testa. Gli andava grande, quindi i suoi occhi erano celati.
"Shh, se non ci facciamo notare potremo prendere il cappello senza problemi" propose Hancock, ma Luffy era già partito all'attacco, sbalzandosi in aria e cercando di ingaggiare di nuovo una lotta con l'animale. Questo se ne accorse, si portò indietro il cappello e vide Luffy che gli era quasi addosso.
L'attimo dopo Luffy era a terra, con il cappello in una mano. L'altra mano era premuta sul naso mentre il ragazzo si rotolava per il dolore.
"Ahiahiahiahiahi che male! Quella scimmia mi ha morso il naso!"
Hancock gli si avvicinò preoccupata.
"Nello zaino ho messo un kit per le emergenze..." mormorò. Nessuno avrebbe potuto dire che non si prendeva amorevolmente cura dell'uomo che amava. Mentre Luffy restava seduto a premersi il naso, Hancock gli si inginocchiò di fronte e aprì una piccola confezione di cerotti. Con delicatezza gliene applicò uno sul naso, premurandosi di farlo aderire bene alla pelle.
Luffy le sorrise.
"Grazie, Hancock!"
Lei si voltò dall'altra parte, portandosi una mano sulla guancia.
"Da quando faccio parte della sua ciurma, l'ho sentito pronunciare il mio nome infinite volte. Il mio cuore non potrà reggere a lungo..."
"Eh? Stai parlando con me?"
Lei si rivoltò fulminea verso di lui, che intanto si stava aggiustando il cappello, tornato finalmente sulla sua testa.
"N-no. E comunque, non devi fare movimenti così bruschi: Chopper teme che la tua ferita possa riaprirsi, devi stare attento. Ti fa male il fianco?"
Lui scosse il capo le sorrise sereno.
"Se ti interessa, ho trovato un'altra cosa che mi piace di te. Mi piace quando sei così buona".
Hancock arrossì.
"Oh, ne sono felice. V-vedi che non era tanto difficile trovare qualcosa?"
"Mi piace anche il colore bianco della tua pelle. E il fatto che quando ti abbraccio sei morbida".
Kyaaaaaaaaa! Questa è una confessione d'amore! Non posso perdere la calma proprio ora che sono così vicina a coronare il mio sogno d'amore...!!
Hancock, ancora in ginocchio, gattonò appena verso di lui, facendosi ancora più vicina. Adesso gli era praticamente seduta tra le gambe, visto che lui era rimasto in una posizione scomposta.
"Posso darti un bacio, Luffy? È come un abbraccio. È un gesto d'affetto per dirti che ti voglio bene. Anche tu mi hai abbracciata, questo significa che mi vuoi bene, non è vero?"
Luffy non rispose ma fece un cenno col capo. Voleva apparire determinato, ma nei suoi occhi c'era una nota di incertezza e curiosità. Hancock si portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio e avvicinò il viso al suo.
"È per dirmi che mi vuoi bene?" le chiese di nuovo e lei annuì.
Le sue labbra premettero con decisione su quelle di Luffy, che sembrò sorpreso e confuso insieme, ma la lasciò fare, probabilmente perché non sapeva come reagire o gestire quella situazione così sconosciuta.
Non andò oltre quel bacio casto ma innamorato. Allontanò la testa e incrociò lo sguardo di Luffy. Era difficile da interpretare, era come paralizzato.
"Tutto bene?"
"Mh. Sì".
Hancock sorrise.
"Ti voglio bene!"
In quell'istante uno scoiattolo con gli occhiali di Frank corse a zig zag squittendo e un laser esplosivo lo seguì.
"Non voglio farti del male, ma ti prego, ridammi i miei occhiali!"
Luffy sbatté le ciglia e con disinvoltura allungò una mano, acciuffando lo scoiattolo.
Franky sembrò sollevato.
"Oh, siete qui! Grazie, Luffy! Grazie per aver recuperato i miei occhiali da sole, sto per piangere di gioia".
Hancock rimase in silenzio a maledirlo nella sua mente in tutti i modi e in tutte le lingue conosciute, perché aveva rovinato un momento così prezioso tra lei e Luffy. La sua aria cupa non gli passò inosservata, tanto che Franky ridacchiò nervosamente.Era sera. La ciurma aveva cenato in compagnia e poi, man mano si faceva più tardi, uno dopo l'altro si era ritirato nella propria cabina o dormitorio, tranne i due di guardia per l'avvistamento ormai prossimo di Amazon Lily.
Hancock richiamò Luffy nella sua stanza prima che si allontamasse verso il dormitorio maschile, e lui accettò di entrare. Non ci vedeva niente di strano, avevano passato giorni e giorni insieme e da soli, chiusi in una cabina su una nave della Marina diretta a Impel Down.
Hancock sedette sul letto e fece cenno a Luffy di imitarla, così sprofondò sul materasso davanti a lei.
"Volevo ringraziarti per il tuo aiuto. Sono certa che il ringraziamento sia anche da parte di Sonja e Mari e anche di tutte le guerriere Kuja..."
Luffy si passò un dito sotto al naso e ridacchiò allegro.
"Con tutto quello che avete fatto per me! Siete state tutte molto buone."
"Ma io ti sono davvero molto grata e spero di ritornare presto da te. Anzi, prima di andare, visto come stanno le cose, vorrei fare un piccolo incantesimo!" disse allusiva, con un occhiolino, arrossendo ancora.
Luffy ne fu incuriosito.
"Un incantesimo?"
"Sì. Solo se lo vuoi. È un incantesimo che ci garantirà di vederci un'altra volta".
Luffy ghignò allegro.
"E come?"
"Perché non farai altro che pensarci e sarà così intenso che vorrai assolutamente rivedermi per farlo ancora!"
"Va bene, allora! Voglio rivederti un'altra volta!"
Lei si protrasse un po' verso di lui con aria intimidita e smaliziata.
"Ricorda: è un incantesimo che posso fare solo io, e che tu puoi farti lanciare solo da me..."
Voleva solo baciarlo ancora. Un vero bacio questa volta, però, un bacio romantico.
"Okay".
Hancock si portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio con mani leggermente tremanti, mentre avvicinava il volto a quello di Luffy.
"Vuoi... Di nuovo dirmi che mi vuoi bene?"
Per qualche ragione non ne sembrava felice e questo la portò a fermarsi. Non avrebbe obbligato l'uomo che amava a baciarla, se lui non lo trovava gradevole. Anche se era un pensiero che la feriva moltissimo.
"Qualcosa di più... Ma è solo uno sciocco incantesimo... Posso... Posso farne a meno in fondo..." si rassegnò, sforzandosi di sorridere per non fargli intuire quanto ci fosse rimasta male. Con lui non funzionavano né i suoi poteri, né i suoi baci.
"È che non mi piace quell'incantesimo".
Ad Hancock parve spezzarsi il cuore. Stava già per chiedergli disperatamente il perché, ma lui rispose prima.
"Mi ha lasciato frustrato e impaziente. Sento qualcosa che brucia dalle parti dello stomaco, e mi dà noia. Mi sento come se dovessi fare per forza qualcosa e non potessi farlo. È quello che è successo oggi, in quella radura. Come si scioglie?"
"Non preoccuparti, a questo c'è rimedio, se vuoi... L'impazienza che senti la calmerò subito" gli promise.
Con sua grande sorpresa, Luffy le prese il volto tra le mani e la guardò serio.
"Perché mi guardi così. Non guardarmi con questi occhi tristi. Vuoi un bacio, vero? Vuoi sapere se ti voglio bene anch'io. Te ne voglio. Quelle parole che mi hai detto a Sandrose, prima di accettare di entrare nella mia ciurma, erano vere? Mi aspetterai".
"Sì..."
"Io voglio diventare il Re dei Pirati, l'uomo più libero del mondo, che ha visto davvero tutto quello che c'è da vedere e che esiste. Però, quando il mio sogno sarà realizzato, penso che ti sposerò."
Hancock non voleva davvero piangere ma alcune lacrime ruppero gli argini e scesero lungo le sue guance bianche, perdendosi nei palmi delle mani di Luffy.
"Quindi non guardarmi mai più con quegli occhi tristi."
"...Allora mi vuoi bene?"
Lui fece un cenno serio. Ed Hancock si avvicinò di più.10.
Sanji e Nami facevano la guardia seduti sulla vedetta. Lei giocava con la foglia di un mandarino che aveva mangiato da poco, disegnando ghirigori immaginari sul dorso della sua mano, mentre lui la osservava in silenzio.
"La luce nel laboratorio di Usopp è ancora accesa. Forse dovrei andare a bussare alla porta di Hancock-chan e assicurarmi che non abbia bisogno di nulla."
Lei sbuffò appena.
"Così diventerai di nuovo una patetica statua di pietra".
"Non andrà così. Ho un buon auto controllo se voglio, Nami-san".
"Ma per favore! Non riesci nemmeno a reggere la visione di me nuda" lo prese in giro, riferendosi a quanto accaduto qualche tempo prima nei bagni pubblici misti, a Wano. Sanji ripensò al 'pugno della felicità' e soffiò aria dalle narici, con le guance rosee.
Nami fece un'espressione perfida.
"A proposito: lo sai che adesso sei indebitato con me fino al collo, vero?"
Lui ricambiò il suo sguardo.
"Posso scegliere di far salire il debito fin sopra i capelli?"
"No, Sanji-kun".
"D'accordo, valeva la pena tentare. Era un buon colpo".
"NO CHE NON LO ERA!" sbraitò lei, guardandolo con occhi affilati e denti aguzzi come se dovesse sbranarlo da un momento all'altro..
.
.Il mattino dopo raggiunsero ormai Amazon Lily. Scesero sulla terraferma solo alcuni di loro, per accompagnare l'imperatrice.
"Ciao Hancock!! Ci rivedremo ancora!" le promise Luffy, sollevando le braccia, mentre la donna si allontanava verso la zona più interna dell'isola, ancora sorridendo e continuando a voltarsi per salutare a sua volta, agitando una mano in aria. Sanji sembrava piuttosto affranto per via del commiato.
Nami puntò le mani sui fianchi, sorridendo quasi materna.
"Ehi, che entusiasmo! Quella Hancock deve piacerti proprio tanto".
Luffy si grattò il capo da sotto il cappello di paglia.
"Che strano. Lei me lo chiede continuamente ed io non so mai cosa risponderle per farla contenta".
"Oh, sul serio? E cosa le rispondi?"
"Che mi piace come quando vinco uno scontro" .
Nami si portò una mano sulla fronte, rassegnata.
"E che risposta sarebbe? Che dovrebbe anche solo significare?"
"Che lo fa sentire uomo, Nami-san" replicò Sanji con aria seria. "Ora spiegami cos'è successo nei due anni in cui ti sei allenato! Qualunque cosa sia successa, non è giusto!!"
Nami alzò gli occhi al cielo, ignorando le sue lamentele.
Anche Luffy si era distratto. Guardava con aria assente verso l'orizzonte, verso la direzione in cui si era allontanata Hancock. In quel momento la risposta alla sua domanda gli sembrava così facile, perché non gli era mai venuta in mente prima?
Nami si voltò verso Luffy, notando il suo colorito pallido.
"Luffy, tutto bene?"
Lui la guardò con espressione beota.
"Sì, credo. Mi sento improvvisamente spossato e debole" disse, e l'attimo dopo assunse un colorito violaceo sotto gli occhi. Nami strabuzzò i suoi quando vide una macchia di sangue allargarsi sul fianco.
"Oh no!! La tua ferita si è riaperta!! Si può sapere come hai fatto?! Non dovevi fare nessuno sforzo e nessun movimento brusco!!"
Luffy si guardò il fianco.
"Ah. Ecco perché mi sento debole" .
Sanji lo guardò furioso.
"Che cosa è successo stanotte?!" domandò, già rosicando all'idea.
Luffy puntò le mani sui fianchi, ghignando.
"Ha calmato l'impazienza che sentivo, per via di quello strano incantesimo delle donne, sapete" .
Nami, che credeva di aver capito ma non riteneva possibile che un ingenuotto come lui potesse parlare proprio di quello, scosse il capo, traumatizzata.
Sanji stava quasi prendendo fuoco per l'invidia.
"So perfettamente di quale impazienza parli!! Com'è possibile?!"
Come? Come era possibile che il fortunato fosse proprio Luffy e non lui?!
Luffy si strinse nelle spalle.
"Oh, e io come dovrei saperlo. Lo sa lei. L'unica cosa che mi ha detto è che dovrò calmare la mia impazienza da solo, da ora in poi. Fino a quando potrò rivederla".
Nami si nascose la faccia dietro le mani, trovando il tutto molto imbarazzante. Lui continuò a tirare le somme di quanto vissuto.
"Quell'incantesimo ha funzionato. Voglio rivederla presto!" esclamò genuino, ridacchiando.
Nami si coprì le orecchie con le mani e superò i due ragazzi, uno che rideva e l'altro che si disperava.
"Okay, okay, torniamo alla Sunny, gli altri ci staranno aspettando per la colazione e Chopper dovrà richiudere quella ferita. Tamponala, se non vuoi finire a terra esangue. Di idioti che fanno saltuariamente questa fine ne abbiamo già uno nella ciurma" .
"Nami-swan ti riferisci forse a me?" chiese Sanji, ondeggiando con gambe e braccia sul posto e guardandola con occhi a cuore.
"La consapevolezza di essere un idiota è il primo passo per la guarigione".
Luffy si grattò la testa, guardando i due amici e seguendoli pensieroso. Poi allungò un braccio a dismisura e la sua mano strinse la spalla di Sanji, richiamando la sua attenzione. Lui tornò serio e si accese una sigaretta, infilando una mano nella tasca dei pantaloni.
"Mh?".
"Tu avevi mai sentito parlare di questo incantesimo?"
Sanji sorrise.
"Sicuro".
Guardò la silhouette di Nami intenta a camminare davanti a loro, con i capelli ramati raccolti sul capo. Canticchiava sommessamente, era serena. Il cuoco la indicò con un cenno del capo.
"È lo stesso che mi ha lanciato lei".

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𝘖𝘯𝘦 𝘗𝘪𝘦𝘤𝘦 𝘚𝘵𝘰𝘳𝘪𝘦𝘴
Fanfic𝘳𝘢𝘤𝘤𝘰𝘭𝘵𝘢 𝘥𝘪 𝘴𝘵𝘰𝘳𝘪𝘦 𝘴𝘶𝘪 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘰𝘯𝘢𝘨𝘨𝘪 𝘦 𝘭𝘦 𝘴𝘩𝘪𝘱 𝘥𝘪 𝘰𝘯𝘦 𝘱𝘪𝘦𝘤𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘢𝘮𝘰 𝘥𝘪 𝘱𝘪ù. ; 𝐈 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐚𝐠𝐠𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐦𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨𝐫𝐞𝐧𝐧𝐢 #1 in Monkeydluffy il 10.08.2023 #1 in Sabo il 15.02.2024 #1 i...