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Ikkaku entrò come una furia carica di energia nella cucina del Polar Tang, dove avevano invitato anche Oko a fare colazione.

"Signori e signore! Visto che servono un altro paio di giorni per registrare il magnetismo della prossima isola, che ne dite di spostarci nell'isolotto Hiji?"

L'isolotto Hiji era visibile a occhio nudo, si sarebbe potuto dire isola gemella di Kondo.

L'entusiasmo di Ikkaku era dovuto al fatto che avesse scoperto che un festival di pirateria si stava tenendo su Hiji. Durava una settimana ed era già cominciato da tre giorni: sarebbero arrivati proprio nel pieno dei festeggiamenti.

"Dai, dai, dai! Bancarelle, dolciumi, alcol, divertimento e pirati come noi!"

Tutti si voltarono a guardare speranzosi Law, il quale si aggiustò il cappello maculato con una mano. Infine, sentendosi osservato da tutti, sospirò.

"D'accordo".

"Yeeeeeeeee!"

"Solo perché siete stati tutti allettati per quasi una settimana. Vi farà bene un po' di relax".

Così il Polar Tang navigò verso l'isola Hiji, giungendo a destinazione in mezza giornata. La costa frastagliata e piena di moli era già piena di navi pirate. Molti Pirati Heart se ne stavano sul ponte ad osservarle con binocoli e cannocchiali.

"Non credevo fosse un festival così famoso" ammise Shachi.

Jean Bart, alle loro spalle, con le braccia incrociate sul petto, parlò.

"Queste isole sono molto famose. Sono tre isole gemelle: Kondo, Hiji e Okita. Sono state così chiamate come tributo a tre grandi personaggi del Governo, vissuti secoli fa".

Bepo annuì.

"Vero. La terza isola è più piccola e nascosta tra queste due. Si trova in direzione nord-est".

"Hiji però è la più famosa: ogni tre anni organizzano questo festival di pirateria".

Shachi ridacchiò.

"Proprio con la stronzaggine dei pirati. Festeggiare nell'isola di tre grandi membro del Governo".

"Esattamente".

Fumi ascoltò curiosa, mentre sua madre vicino a lei esaminava le navi avvistate.

"Alcune flotte sono abbastanza note. C'è la nave di Bugy il Clown, ad esempio. E vedo anche il Jolly Roger di Bonnie. Non è tuttavia un evento che interessa i più potenti".

"E la cosa ti rincuora" replicò con non curanza Fumi, sapendo cosa sua madre stesse cercando di evitare.

Come sempre lei non raccolse la provocazione, anzi, sorrise.

La città era tipicamente medievale, con strade in pietra e abitazioni su due piani, in pietra e legno. Oko aveva convinto –o meglio, oppresso- sua figlia per indossare abiti diversi dalla divisa dei Pirati Heart. Le aveva comprato un abito a girocollo, smanicato, di colore bianco, con la gonna a vita alta marroncina. Calze parigine marroni e stivaletti ai piedi. Fumi non era abituata a vestirsi in modo così femminile da un po', ma non le dispiacque. Non aveva mai pensato di dover svalorizzare in qualche modo la sua bellezza solo perché non le importava del giudizio della gente.

"Oh-oh" le soffiò all'orecchio Oko "Il tuo capitano è più affascinante del solito".

Fumi seguì il suo sguardo fino a scorgerlo: indossava una camicia a maniche corte, nera, un po' sbottonata tanto da mostrare parzialmente il suo tatuaggio sul torso.

"Mamma... piantala di dire queste cose sperando di cogliere una mia reazione. Ti conosco".

"E io conosco te. E tu non me la conti giusta, carina".

𝘖𝘯𝘦 𝘗𝘪𝘦𝘤𝘦 𝘚𝘵𝘰𝘳𝘪𝘦𝘴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora