xviii.

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Leta se ne stava sul ponte della Victoria Punk, guardava l'orizzonte incuriosita dall'isola montuosa che ormai si stagliava oltre il mare e che, a quanto pareva, apparteneva a Kidd. Non vedeva l'ora di visitarla e soprattutto visitare il suo castello. Killer si fermò accanto a lei e la donna lo osservò palesemente, poggiandosi con un gomito sulla balaustra della nave e sprofondando il viso nel palmo della mano. La brezza marina le scuoteva un po' i capelli corti e azzurri, lo smokey eyes intensificava il suo sguardo attento.

"Sei venuto a ricordarmi che mi tieni d'occhio perché vi ho ingannati a Rayrath Island?"

Killer voltò a sua volta la maschera azzurra e bianca verso di lei.

"Devo ammettere che stai tirando sempre più fuori lo spirito che abbiamo in questa ciurma. E Kidd è più allegro da quando ci sei tu. Non lo posso negare".

Leta fece un sorrisino.

Passarono diverse settimane sull'isola primaverile, settimane di relax ed agio.

Poi sarebbero salpati nuovamente, sia perché Leta voleva rincontrare Raissa, sia per razziare e saccheggiare in giro. I Pirati di Kidd creavano scompiglio e fuggivano con i bottini, spesso causando e vincendo scontri e piccole battaglie. Kidd era un pirata e non uno di quelli buoni, su questo non c'erano dubbi, altrimenti non avrebbe avuto sul capo una taglia così alta. Era violento e voleva esserlo. Era proprio di questo che parlavano una sera, su uno dei balconi di una sala del castello. Era buio, guardavano il riflesso della luna sulla distesa nera.

"Noi uccidiamo, deprediamo, lo facciamo in modo violento e non ci nascondiamo. Noi pirati siamo fecce eppure camminiamo a testa alta. Siamo solo fecce con l'etichetta, mentre il Governo è corrotto e lo nasconde. Odio il Governo. E lo odio ancora di più dopo quello che ha fatto a te e tua sorella" ammise Kidd.

Leta si appoggiò un po' contro la sua spalla, con lo sguardo perso.

"Intendi uccidere un loro stesso funzionario perché era intelligente e stava facendo scoperte sul secolo di vuoto?" replicò con tono un po' neutro.

"Io sono cattivo, Leta. Oltre i miei compagni e la mia donna non ho pietà per nessuno. Non mi frega di nient'altro".

"Oh, lo so bene. Conoscevo il tuo manifesto e la tua fama".

"No, Leta. Io sono crudele davvero. Ho fatto stragi di civili. Ho massacrato delle persone innocenti. Ho crocifisso una ciurma di pirati per il semplice fatto che secondo me non erano forti abbastanza per stare nel Nuovo Mondo. Ho sfidato pirati che si credevano più capaci di me" disse con sguardo tagliente. Poi si strinse nelle spalle e la testa di Leta ne seguì passivamente il movimento. "Be', da alcuni di loro le ho anche prese. Come quando ho perso il braccio contro la ciurma di Shanks il rosso".

Leta rimase in silenzio per qualche istante, poi sospirò.

"Una cosa mi sono sempre chiesta, e inizialmente mi ha un po' spaventata: perché ti sono piaciuta? Un uomo crudele come te... Insomma, perché io? Ero perfino muta. Mi hai vista quel giorno e mi hai dato tormento continuo perché eri attratto da me. Ma se, per esempio, quel giorno avessi visto Raissa? In fondo lei ha il mio stesso viso, persino il mio stesso corpo. Perché io?"

Kidd ghignò.

"Quel giorno, quando ci hai seguiti alla Casa d'Aste, ho capito che avevo a che fare con una tosta. Però ti ho lasciata andare e mi sono detto 'forse fa così la temeraria perché non sa chi sono'. Mi sono sentito persino magnanime in quel momento. Ma poi sei venuta con Trafalgar alla locanda dove stavo facendo baldoria con i miei uomini, e allora ho avuto la certezza che tu sapevi chi ero. Sapevi chi ero e tutte le cose orrende che ho fatto, e mi hai sfidato e provocato lo stesso tutto il tempo."

𝘖𝘯𝘦 𝘗𝘪𝘦𝘤𝘦 𝘚𝘵𝘰𝘳𝘪𝘦𝘴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora