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Punk Hazard.

Così com'era nota la fama dell'isola, Punk Hazard nelle ultime ore era stata un vero inferno.

Si erano susseguiti scontri senza fine tra le forze di Doflamingo e quelle di Law, che aveva stretto un'alleanza con la ciurma di Cappello di Paglia. Erano riusciti finalmente a lasciare quell'isola ormai distrutta, a bordo di un'imbarcazione dei loro nuovi alleati.

Law si appisolò sul ponte, seduto, infilando le mani nel tascone della felpa blu che indossava –si era liberato del cappotto ora che l'aria era meno fredda- e prendendo delicatamente tra le mani il cuore di Fumi.

Era strano averlo lì. Come tutti i cuori delle donne, anche quel piccolo muscolo batteva più svelto rispetto al suo. Quando si era ritrovato faccia a faccia con Vergo si era sentito davvero preoccupato di avere il cuore della ragazza con sé, ma fortunatamente non c'era stato modo che Vergo lo scoprisse.

Law guardò il cuore che ad un certo punto cominciò a battere ancora più forte, poi si acquietò.

Si chiese a cosa Fumi stesse pensando in quel momento, sembrava ansia, apprensione.

Ripensò alle parole che gli aveva detto prima Vergo, poi confermate da Caesar prigioniero, a cui ancora stentava a credere e che non aveva avuto il coraggio di confessare a Fumi.

'Fumi è la figlia di Doflamingo. Adesso che lo sa, non credere che non verrà a prendersela.'

Fumi, così silenziosa, così schiva con gli altri. Con quell'insospettabile fierezza che negli ultimi mesi non aveva più avuto tanta paura di mostrare. Fumi sorridente e Fumi che si preoccupava di essere orribile come il padre che non aveva mai conosciuto.

No, Fumi. Non potresti mai essere come lui. Io ti conosco fin nel profondo ormai. So chi sei. E, se dovessi scoprire l'identità di tuo padre, non dimenticartene neanche tu.

Il battito del cuore di Fumi era ormai calmo, probabilmente si era addormentata. Ascoltando quel confortevole battito, si addormentò anche lui.

Il mattino dopo scoprirono che Doflamingo aveva deciso di abbandonare la Flotta dei Sette, come ricattato da Law. Lo scopo era quello di fargli perdere tutto, a partire dal suo status privilegiato. Inoltre, portandogli via la fabbrica di Smile gli aveva fatto un danno enorme, perché Doflamingo trafficava con pezzi grossi, tra cui uno dei quattro imperatori: Kaido.

Si ritrovarono tutti sul ponte, sia i membri della ciurma di Cappello di Paglia che Fumi. La ragazza gli sedette vicino con un accenno di sorriso, forse confortata perché a Punk Hazard nonostante tutto se l'erano cavata.

"Buongiorno, Law".

"Fumi. Buongiorno."

Law guardò in faccia gli alleati e Caesar, loro prigioniero. Si erano seduti in cerchio e un lumacofono si trovava davanti a Law. Era pronto, lo avrebbe rintracciato, mentre tutti si stringevano attorno per ascoltare.

"Sono io... ho lasciato la Flotta dei Sette" esordì il pirata, mentre scoppiava lo stupore generale.

'È lui?' 'Non è lui?' ' È Doflamingo?!'

Luffy si intromise subito, insultandolo e minacciandolo di non fare più passi falsi, o avrebbe dovuto vedersela con lui. Quando Law riuscì ad allontanare il lumacofono –mentre gli altri membri della ciurma allontanavano Luffy- il discorso si fece più serio.

"Joker, piantala con queste chiacchiere inutili! Come promesso, ti restituiremo Caesar".

"Sì,sarebbe saggio da parte tua. Anche se verrete qui e riusciste a scappare, al nostro prossimo incontro... be' ci siamo capiti. Fufufufufu!"

𝘖𝘯𝘦 𝘗𝘪𝘦𝘤𝘦 𝘚𝘵𝘰𝘳𝘪𝘦𝘴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora