⚔️ 𝘵𝘰𝘶𝘤𝘩 𝘮𝘦 𝘵𝘰𝘶𝘤𝘩 𝘮𝘦 𝘵𝘰𝘶𝘤𝘩 𝘮𝘦; 𝘳𝘰𝘳𝘰𝘯𝘰𝘢 𝘻𝘰𝘳𝘰 𝘹 𝘳𝘦𝘢𝘥𝘦𝘳

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Tipo: soft, romance, adventure, canon universe, breve missing moment
Ambientato: arcipelago Sabaody pre timeskip

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Sto passeggiando nel Grove 24 da più di venti minuti, e ho già capito che la Zona Senza Legge mi fa profondo ribrezzo: vedere alcuni schiavi essere costretti a servire in modi brutali e umilianti i propri padroni è uno spettacolo spiacevole che mi fa contorcere le viscere nello stomaco.

Ho sempre amato la mia libertà, togliermi questa equivarrebbe a uccidermi. Non c'è speranza negli occhi di questi schiavi, né c'è possibilità alcuna di incrociare i loro sguardi, dal momento che camminano a testa bassa o addirittura a quattro zampe con dei collari attorno al collo.

Mi costringo a strizzare gli occhi e guardare da un'altra parte, mentre le mani salgono a sfregarsi le braccia. Le dita accarezzano i nastri rossi attorno al braccio che nascondono la sottile cicatrice infertami da Zoro, e in quel momento più che mai mi sento grata alla vita per essere libera di viaggiare e vivere come meglio credo, e di aver trovato un uomo che la pensa esattamente allo stesso modo.

Zoro non mi ferberebbe mai, non mi tratterrebbe: quando giunge il momento lui mi lascia sempre andare. Dispiego le ali e volo via come una gru, per poi tornare da lui ogni volta che il destino farà incrociare nuovamente i nostri cammini. Ma, ovviamente, posso sempre dare una mano al destino scegliendo le sue stesse isole, no?

Questo mattino ho lasciato i capelli sciolti, ci intrappolo le dita e li tiro un po' indietro, respirando a pieni polmoni. Devo mettermi alla ricerca di un lavoro, ma probabilmente la Zona Senza Legge non è la più indicata.

D'improvviso dischiudo le labbra, sorpresa, e sgrano appena gli occhi.

Zoro sta attraversando la strada perpendicolarmente rispetto a dove mi trovo, e non si volta dalla mia parte. Indossa una camicia a righe verticali rosse e bianche, lasciata aperta sul davanti, i pantaloni neri, gli stivali, la panciera, le tre spade alla cintola e la bandana legata al braccio. Sembra impaziente o infastidito per qualcosa a giudicare dall'espressione scontrosa, più del solito,che ha sul viso; e stringe con una mano una bottiglia di sidro.

Onestamente non immaginavo di incontrarlo tanto presto, e mi sembra assurdo che il destino mi sia oggi così favorevole. Eppure lui è lì, sempre, su quasi tutte le isole sulle quali sbarchiamo. Chissà quante sono state le occasioni mancate fino ad oggi, chissà quante volte abbiamo percorso le stesse strade, oppure abbiamo camminato vicini senza saperlo, senza vederci né incontrarci.

Il mio solito istinto passionale mi porta a fare un passo dopo l'altro in sua direzione. Non lo chiamo per nome, non sono nemmeno sicura di riuscirci in questo momento, a causa di questa primitiva felicità che provo ogni volta che i miei occhi si soffermano sulla sua figura. Mi limito a fermarmi quasi di fronte a lui, con una mano puntata su un fianco e un sorrisino sulle labbra che vuole trasmettere una sicurezza che in questi secondi, in cui mi sento le gambe molli, sto solo improvvisando.

Zoro volta finalmente il capo verso di me, arresta il passo. Guarda la bottiglia di sidro e poi di nuovo me, sbuffando.

«Ah, lo sapevo che avevo esagerato».

Lo sguardo vagamente assente e vacuo mi fa subito intuire che Zoro è ubriaco. Il mio sguardo, però, si è appena posato sul suo torace nudo, e sulla lunga cicatrice che lo percorre da una parte all'altra, fino aperdersi sotto il bordo della panciera. In un primo momento cerco di distogliere l'attenzione da quella cicatrice bianca e riportarla sul suo volto. Inarco le sopracciglia, sorpresa e divertita.

𝘖𝘯𝘦 𝘗𝘪𝘦𝘤𝘦 𝘚𝘵𝘰𝘳𝘪𝘦𝘴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora