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Tsutomu e Boa Hancock si guardavano con espressione seria e facevano lunghe pause di silenzio, ognuno intento a studiare l'altro.

La Principessa Serpente lo aveva fatto accomodare all'interno della catapecchia, gli aveva offerto dell'acqua e ora erano tutti e tre seduti sul pavimento della cucina a squadrarsi, meno Luffy, che non stava capendo molto di tutta quella situazione.

Tsutomu era un uomo anziano, con i capelli bianchi raccolti in una coda alla moicana sul capo, e dunque completamente rasato ai lati e dietro la nuca. I suoi occhi erano scuri e aveva la barba di qualche giorno sul volto, ancora rossiccia lì dove si trovavano i baffi. Indossava un kimono color ocra, e fu proprio da questo che estrasse un foglio spiegazzato, lisciandolo tra le dita ossute.

«Ecco, qui è contenuta la ricetta con tutti gli ingredienti per ottenere l'elisir di bellezza e lunga vita più potente del Grande Blu. Dov'è il mio pagamento?»

Hancock, fissandolo seria, infilò le dita all'interno della canotta, tirando fuori dai seni il lauto assegno.

«La tua ricompensa è qui, vecchio, ma c'è un problema: mi aspettavo che portassi l'elisir, una prova tangibile che gli ingredienti scritti su quel foglietto stropicciato non siano stati scritti da una bambina di cinque anni».

«Hai ragione a diffidare, bella signora, ed è per questo che ti darò modo di accertartene tu stessa. Resterò qui finché non avrai preparato e bevuto l'elisir. Purtroppo non potevo prepararlo da me, perché sono al verde e alcuni ingredienti sono molto rari e costano caro. Ma tu non avrai problemi ad acquistarli, visto che hai potuto pagare una cifra piuttosto alta per scoprire il segreto di questo elisir».

Hancock lo fissò per qualche istante in silenzio. Quella non ci voleva, avrebbe rischiato troppo a spingersi fino al villaggio di quell'isola per comprare gli ingredienti, qualcuno avrebbe potuto riconoscerla nonostante il misero travestimento.

Decise di inscenare un'idea che le era appena avvenuta. Finse di tossire.

«Maledizione. Mi sono potuta permettere quell'elisir solo perché un mio vecchio parente mi ha lasciato, in quanto unica erede, una cospicua somma di denaro, ma vedi anche tu in che razza di catapecchia viviamo io e il mio giovane marito. Questa casa è piena di spifferi ed io sono di salute cagionevole, di fatto in questo momento sono ammalata e preferirei non uscire di casa».

Così dicendo si rivolse con un sorriso dolce a Luffy.

«Yufi, caro, potresti andare al villaggio a comprare questi ingredienti per me?»

Luffy si grattò il naso e sorrise, annuendo. In fondo si stava annoiando, quei due non facevano che fissarsi diffidenti ed erano più le pause di silenzio che le parole che si stavano effettivamente scambiando. Gli andava di farsi un giro al villaggio.

«Lascia fare a me, Hammock!»

Tsutomu spostò lo sguardo sul ragazzo e gli sorrise cortese, porgendogli il foglietto.

«Ti consiglio di andare al bazar di Zafar, giovanotto. È il più fornito e la sua roba è di ottima qualità».

Luffy fece un cenno d'assenso.

«Ricevuto!»

Rimasti soli, i due ripresero a fissarsi.

𝘖𝘯𝘦 𝘗𝘪𝘦𝘤𝘦 𝘚𝘵𝘰𝘳𝘪𝘦𝘴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora