viii.

146 14 0
                                    

Riku rimase al chiosco con Mai e gli altri, ma ormai si era alienata. Con lo sguardo seguiva la figura di Sabo che cavalcava le onde. Quel giorno il mare sembrava fragoroso, come se avesse ascoltato e incanalato la rabbia del ragazzo. Le onde erano alte, ma lui riusciva a domarle con sicurezza. Quando lo vide fare man mano ritorno alla riva, lasciò la combriccola al chiosco e si allontanò verso la battigia. Sabo uscì dall'acqua, ma come al solito fu attorniato subito dal gruppetto di ragazze che anche quel mattino lo aveva notato e guardato surfare. Lui sorrise gentile ma un po' distaccato, come se avesse altro per la testa. Si alzò gli occhialini sulla fronte e si massaggiò la nuca, scambiando qualche chiacchiera educata con loro.

Riuscì a svincolarsi presto con una scusa e riprese a camminare sulla sabbia con la tavola da surf nera e grigia sotto al braccio, quando Riku gli si fermò davanti.

Lui sollevò lo sguardo distratto su di lei e si riscosse immediatamente. La sua espressione mutò, si fece imbronciata.

"Ti sei già stancata del tipo che ci stava provando con te?"

Riku ricambiò lo sguardo, con fare apatico.

"L'ho semplicemente ignorato".

"Be', io non ci sono riuscito".

Riku fece vagare lo sguardo oltre le spalle di Sabo, puntandolo sul gruppetto di ragazze che stava ora tracciando una linea nella sabbia per giocare con un pallone da beach-volley.

"Credevo avresti flirtato con loro per vendicarti".

Sabo sospirò.

"Non sono così".

"Volevo solo tirare Mai su di morale. Questa situazione sta facendo soffrire sia lei che Ace. Andrò alla festa per accompagnarla, ma questo non significa che non inviterò anche te."

Sabo sgranò gli occhi
"Sono un idiota, scusami. Mi sono fatto prendere dalla gelosia e non mi sono fermato a riflettere."

Riku accennò un sorriso.

"Non importa" replicò, ma percepì che Sabo ce l'aveva ancora per qualcosa. Di fatto sputò presto il rospo.

"La prima sera mi odiavi. Con questi tizi invece ti ho vista così amichevole!"

Riku sollevò una mano e la poggiò sulla sua guancia imbronciata.

"Ero concentrata su Mai. E poi, se con te non sono stata così rilassata sin da subito, è perché sentivo di dover mantenere i miei sensi all'erta" gli spiegò eloquente, e questo sembrò calmarlo davvero. Le si fece più vicino e si chinò a baciarla. Appena sentì le sue labbra salate premere contro le sue, lo accolse. Poi Sabo le sorrise e cercò la sua mano.

"Accetto il tuo invito. Ma ti avviso: tu aiuti la tua amica, io il mio, quindi trascin-" cominciò a dire, ma Riku gli tappò frettolosamente la bocca con una mano.

"Non dirmi niente. Non voglio mentire a Mai. Non dirmi niente e io non lo saprò".

.
.
.

Le due ragazze si prepararono per la sera parlando del più e del meno, soprattutto delle battute divertenti di Usopp. Riku infilò un paio di shorts di jeans, i sandali bassi e un semplice top nero a fascia. L'unico accorgimento più ricercato fu una fascia colorata da pin up tra i corti capelli neri.

𝘖𝘯𝘦 𝘗𝘪𝘦𝘤𝘦 𝘚𝘵𝘰𝘳𝘪𝘦𝘴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora