Oko era di buon umore quel periodo, così accolse Rosinante con gioia, un mattino in cui si ripresentò alla sua locanda. Il Pirata le sorrise e le fece un cenno della mano, andando a prendere posto al bancone e guardandosi intorno. Gli versò da bere e gli avvicinò qualche stuzzichino, sorridendogli allegra. Dato che quel giorno non c'era quasi nessuno a parte un uomo che non aveva mai visto prima e che sene stava a leggere un quotidiano in un angolo, Oko chiacchierò un po' a suo modo con Rosinante.
Gli parlò innamorata di suo fratello, del mazzo di fiori che le aveva fatto recapitare a casa qualche giorno prima, e che avevano colorato il modesto ambiente della casa. Rosinante la osservava con un sorriso mesto, quasi dispiaciuto.
Oko tacque sorpresa, non gli aveva mai visto fare uno sguardo così. Per un attimo si domandò se Rosinante non avesse davvero nascosto per tutto il tempo un germoglio di interesse verso di lei. Si sentì istantaneamente in colpa e cambiò discorso, gli parlò dell'Aqua Laguna che ci sarebbe stata quell'anno e i preparativi della città per l'evento.
Rosinante era davvero dispiaciuto. Non poteva parlarle, non poteva far saltare la copertura che mandava avanti da anni. Ma avrebbe voluto farlo, per dirle di scappare da quel mostro che era suo fratello.
Oko sembrava una ragazza così innocente e pura, non meritava di intossicarsi con un uomo come Doflamingo. Un uomo che, purtroppo, già da bambino era stato incline al male. Da bambino voleva veder soffrire le persone, comprare schiavi per tormentarli. E poi, una volta morta anche la mamma, non c'era stato più verso di aiutarlo a non discendere nell'oscurità che aveva dentro.
Era stato lui ad uccidere il loro padre.
Rosinante ricordava ancora la paura, il suo pianto sfrenato mentre, tra le braccia del padre, sentiva le sue ultime gentili parole d'amore e d'addio.
"Vi chiedo perdono per aver avuto un padre pessimo come me".
La sua unica colpa era stata quella di essere troppo buono, troppo gentile, di credere in un mondo giusto senza avere però armi e divisa per difendersi, nemmeno dal suo stesso figlio.
Doflamingo, alle sue spalle, con una pistola carica tra le mani, aveva sparato il suo colpo mortale.
Rosinante voleva ancora credere nel mondo giusto di suo padre, per questo era entrato in Marina. Con le armi e con la divisa forse avrebbe potuto farcela. E la sua missione era la più pericolosa di tutte, far cadere suo fratello.
Un fratello che lo amava e che lui amava, ma che era ormai irrecuperabile e che avrebbe portato solo rovina nel mondo.
I
bambini della ciurma, e adesso anche questa giovane e fresca ragazza di nome Oko, erano spine nel cuore per Rosinante. Il fatto di guardarli camminare sulla tela del ragno, e non poter dir loro di scappare.
Avrebbe tentato, con discrezione, poiché era tutto ciò che poteva fare, di convincere Doflamingo a salpare e lasciarla indietro. Almeno Oko avrebbe ripreso la sua vita, e non l'avrebbe rovinata tra le grinfie del fratello.
Le porte della locanda si aprirono e Doflamingo entrò. Gli occhi marroni e verdi di Oko si illuminarono come quelli di una bambina, colmi di amore e ammirazione sincera. Doflamingo ghignò malizioso e si avvicinò al bancone, prese posto sullo sgabello accanto a Rosinante.
"Doflamingo!!" lo salutò Oko, pimpante. Lui le sorrise. Era strano vedere seduti vicini i due fratelli, con i loro capelli biondi, e le pellicce una rosa fenicottero e l'altra nera.
"Non hai ancora staccato, Colombina?"
"Mi sono attardata. Ancora qualche minuto e Nobuki-sama tornerà per darmi il cambio. Vuoi bere qualcosa nel frattempo?"
Doflamingo si avvicinò uno dei bicchierini capovolti sul bancone e la bottiglia di cognac che stava bevendo Rosinante, e se lo versò da solo.
"Quello che beve il mio fratellino! Fufufufufu"
Di tutta risposta, Rosinante si accese una sigaretta con fare da figo e il volto truccato. Poi si comportò normalmente, facendo facce buffe e facendo ridere a crepapelle Oko, soprattutto quando, mentre gesticolava per raccontare una disavventura, la sigaretta gli cadde dalle dita e gli finì nel bicchiere, che fece una fiammata improvvisa verso l'alto, mandandogli a fuoco i pon pon a forma di cuore del cappuccio. Li spense frettolosamente aiutato da Oko che rideva, mentre Doflamingo sorseggiava come se nulla fosse il suo cognac e li guardava di sottecchi. Insomma, per lui era normale amministrazione.
Quando la proprietaria della locanda le diede il cambio, Oko si sfilò il grembiule e andò via con Doflamingo, sorridendo allegra e salutando Rosinante con una mano, mentre lui le passava possessivo un braccio attorno alla vita e se la portava via.
Rosinante smise di sorridere. Bevve l'ultimo sorso di cognac e si allontanò dal bancone, chiedendo del bagno nella lingua dei segni. Mentre usciva nel corridoio, lanciò un'occhiata muta al Marine che leggeva ancora il suo giornale in un angolo.
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𝘖𝘯𝘦 𝘗𝘪𝘦𝘤𝘦 𝘚𝘵𝘰𝘳𝘪𝘦𝘴
Fanfiction𝘳𝘢𝘤𝘤𝘰𝘭𝘵𝘢 𝘥𝘪 𝘴𝘵𝘰𝘳𝘪𝘦 𝘴𝘶𝘪 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘰𝘯𝘢𝘨𝘨𝘪 𝘦 𝘭𝘦 𝘴𝘩𝘪𝘱 𝘥𝘪 𝘰𝘯𝘦 𝘱𝘪𝘦𝘤𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘢𝘮𝘰 𝘥𝘪 𝘱𝘪ù. ; 𝐈 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐚𝐠𝐠𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐦𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨𝐫𝐞𝐧𝐧𝐢 #1 in Monkeydluffy il 10.08.2023 #1 in Sabo il 15.02.2024 #1 i...