iii.

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Quello stesso pomeriggio, però, Ace era tornato a casa senza Luffy e non aveva saputo fornire una risposta su dove si trovasse. Dagura e Megura erano già andati nel panico al pensiero di cosa avesse potuto far loro Garp, qualora l'avesse scoperto, mentre Curly se n'era apparentemente infischiata, cominciando a bere. Irma, che aveva conservato quel pezzo di carne per Luffy, portò rammaricata il piatto nell'unica camera destinata ai bambini, mentre tutti gli altri dormivano su alcuni futon stesi nel salone.

La stanza era spoglia, con qualche barile in un angolo e due futon uniti sul pavimento. Irma infilò il pigiama ben piegato sotto al cuscino assieme a quello di Ace -ovviamente era lei che se ne occupava, figurarsi se lui avesse avuto quelle accortezze- e si sedette sul futon, coprendosi le gambe con il lenzuolo bianco. Poco dopo Ace entrò, dopo aver fatto il bagno, e si guardò intorno nella stanza. Irma gli indicò il piatto di carne.

«Hai fame? Questo è avanzato dal pranzo».

«Degli avanzi? Strano. Comunque sì, lo mangerò» decise, sedendosi accanto a lei e incrociando le gambe sotto al lenzuolo. Irma gli passò il piatto, che lui posò sulle ginocchia, e poi si tormentò le mani.

«Nessuna notizia di Luffy?»

Ace impiegò qualche secondo a rispondere.

«No».

«Credi che gli sia successo qualcosa?»

«Non è qui nemmeno da un giorno e già ti preoccupi per lui».

«Anche se sorride spesso, dev'essere spaesato. Vorrei... solo aiutarlo» ammise. Poi fece un sorrisino e si strinse nelle spalle. «Mi metto a dormire, buonanotte».

«'Notte».

Più tardi, quando la porta della stanza si aprì e Curly ci lanciò dentro uno spossato Luffy, Irma spiò la situazione facendo appena capolino con il viso dalle lenzuola, sentendo immediatamente quel nodo allo stomaco sparire alla vista del ragazzino, sano e salvo.

Sorrise tra sé e sé e si girò sul fianco sinistro, voltando le spalle alla schiena di Ace. Si domandò se anche lui non provasse per lei, essendo più piccola, quello stesso senso di protezione che adesso Irma stava cominciando a provare per Luffy.

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Luffy non ebbe fin da subito vita facile con il fratello maggiore, e Irma se ne accorse immediatamente. Sembrava essere tornati indietro nel tempo, a quando Ace si chiudeva in se stesso e guardava male tutti. Forse aveva un problema a creare legami, a stabilire un contatto con qualcuno. Era di indole buona, Irma lo sapeva bene. Probabilmente aveva solo paura di affezionarsi alle persone per poi perderle.

Del resto, un motivo doveva esserci se Monkey D. Garp l'aveva lasciato lì dalla famiglia di banditi Dadan, e ora vi lasciava anche il piccolo Luffy.

Dal canto suo, Irma fu felice di constatare che Luffy era molto più affettuoso dell'altro. Subito si attaccò a lei, unica che gli dava realmente corda, ed Ace sembrava davvero infastidito per questo. Un giorno l'affrontò piuttosto apertamente sulla soglia di casa, mentre stavano uscendo per fare qualche scorreria.

«Perché perdi così tanto tempo con lui? Ti ricordo che abbiamo molto da fare» disse enigmatico, riferendosi di certo ai fondi che stavano raccogliendo rubando in giro, per quando avrebbero iniziato la loro vita da pirati.

𝘖𝘯𝘦 𝘗𝘪𝘦𝘤𝘦 𝘚𝘵𝘰𝘳𝘪𝘦𝘴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora