ii.

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Il mattino dopo, quando Fumi aprì gli occhi non udì alcun rumore di pioggia picchiettare contro i vetri della finestra. Si stiracchiò con un sorriso e si alzò, avvicinandosi a piedi nudi e aprendo le persiane. Un timido sole spuntava tra le nuvole, le pozzanghere erano ancora presenti sulla strada e qualche goccia d'acqua scivolava leggera dalle ringhiere dei balconi e dalle foglie degli alberi.

L'aria era un po' umida, ma Fumi avvertì comunque una piacevole sensazione di torpore quando allungò un braccio sotto i primi tiepidi raggi di sole. Si chiuse nel piccolo bagnetto e si lavò canticchiando una vecchia canzone, poi aprì la borsa che aveva portato con sé e infilò la biancheria pulita. Indossò di nuovo la gonna a campana a fasce nere e bianche e l'abbinò ad una camicetta a maniche corte bianca. Guardò con un sorriso dolce la felpa nera con lo Smile e la indossò lasciandola aperta e tirando un po' su le maniche. Decise di lasciare i capelli neri sciolti e si affrettò ad uscire dalla stanza, poggiandosi contro uno stipite della porta per infilare meglio le scarpette di tela, poi scese giù.

Sul tavolo la colazione era già pronta e Law era seduto a sorseggiare un caffè. Di fronte sedeva Maliko-chan con un delizioso vestitino rosa, i capelli ramati sciolti e una mollettina rossa a tirarle indietro una ciocca per lato, e stava bevendo una grande tazza di latte reggendola con entrambe le mani. Megumi passava uno strofinaccio sul bancone e Kaito era appena uscito dalla cucina con un vassoio pieno di croissant. Non appena incrociò lo sguardo di Fumi le sorrise.

«Buongiorno, Fumi-san! Hai visto che bel sole sta per uscire? Pronta per la nostra scampagnata?»

«Ah-ah, lo sarò senz'altro dopo la colazione. Buongiorno a tutti» salutò lei, sedendosi accanto a Law. «Buongiorno, capitano».

«Buongiorno a te, Fumi-ya» la salutò lui, posando la sua tazzina di caffè vuota. Sul tavolo c'erano anche delle fette biscottate, un succo d'arancia e del latte.

«Non prendi nient'altro?»

«No, va bene così».

Fumi si strinse nelle spalle, versandosi un po' di succo d'arancia in un bicchiere, poi si guardò intorno e dischiuse appena la bocca.

«Dov'è Bepo?»

«È uscito presto per fare delle commissioni».

Megumi intanto sedette accanto a Maliko, dunque di fronte a Fumi, mentre Kaito prendeva posto a capotavola.

«Allora, che programmi avete per oggi?»

Kaito rispose prontamente.

«Ho intenzione di portarla al parco. È davvero bellissimo, Fumi-san. E poi lì vicino ci sono molti negozi e una gelateria. Alla fine faremo un po' di spesa e nel pomeriggio ci dedicheremo alla cucina» spiegò entusiasta, aggiustandosi gli occhiali con una mano.

Parco, negozi, gelateria... sembra quasi un appuntamento... Non ci voglio andare da sola...

Maliko si pulì la bocca con le mani, guardando torva il fratello.

«Anch'io voglio andare al parco!» esclamò imbronciata, e Fumi colse la palla al balzo.

«Ottima idea. Perché non portiamo anche lei? Così si divertirà con noi».

E noi non resteremo da soli.

«Evviva, evviva! Il parco!»

𝘖𝘯𝘦 𝘗𝘪𝘦𝘤𝘦 𝘚𝘵𝘰𝘳𝘪𝘦𝘴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora