💘 𝘱𝘪𝘴𝘵𝘰𝘭 𝘬𝘪𝘴𝘴 ; 𝘭𝘶𝘧𝘧𝘺 𝘹 𝘩𝘢𝘯𝘤𝘰𝘤𝘬

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È ambientata ipoteticamente dopo la saga di Wano.
Tags: Soft, comedy, romance, LuHan, accenni sanami

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Boa Hancock aveva navigato per giorni seguendo la direzione che la vivere card di Luffy indicava, vivre card che si erano scambiati prima che lui partisse, dopo l'addestramento durato due anni, per ricongiungersi ai suoi compagni di ciurma.
L'aveva sempre conservata con cura, paradossalmente sperando di non doverla usare per cattive ragioni, ma la notizia della battaglia contro Kaido e Big Mom - e della sua conclusione - aveva avuto una risonanza troppo grande nel Nuovo Mondo, seconda solo alla Guerra per la Supremazia.
Luffy Cappello di Paglia, ormai Quinto Imperatore, aveva sconfitto Kaido e distrutto l'alleanza di quest'ultimo con Big Mom. Una notizia folgorante che aveva fatto il giro del mondo, arrivando anche ad Amazon Lily nonostante la situazione delicata in cui l'isola versava.
La Flotta dei Sette era stata abolita, e questo rendeva l'isola della Principessa Serpente un bersaglio facile del Governo. L'Imperatrice e le sue guerriere Kuja avevano già dovuto respingere un primo assalto da parte della Marina, e adesso Hancock aveva deciso di allontanarsi da sola. Del resto era lei che cercavano, era lei la piratessa con una taglia di ottanta milioni di berry - non molti, perché entrando nella Flotta dei Sette la sua taglia era stata congelata - sul capo.
Tuttavia, nonostante avesse lasciato l'isola come una fuggitiva, il pericolo incombeva ancora su Amazon Lily. L'equilibrio era precario, niente le assicurava che il Governo non avrebbe infierito gratuitamente sulle guerriere Kuja, catturandole e imprigionandole.
L'idea che Sonja e Mari potessero rivivere il passato da schiave le faceva accapponare la pelle. Per questo motivo aveva ideato un piano: raggiungere un'isola lontana da Amazon Lily e fare un po' di casino. Una come lei non sarebbe passata inosservata, il Governo le sarebbe piombato addosso distogliendo l'attenzione da Amazon Lily, con un po' di fortuna.
Non che Hancock volesse farsi catturare: avrebbe continuato a difendersi con tutta la sua forza e nel frattempo avrebbe cercato di stringere qualche alleanza con gli altri ex membri Flottari. Magari Drakul Mihawk avrebbe potuto accettare, insieme a Bagy il Clown.
Di Kuma si erano perse le tracce.
Peccato, sarebbe stata la sua prima scelta.
Prima di tutto questo, però, doveva trovare Luffy. Dopo lo scontro e la sconfitta di Kaido, i giornali riportavano una presunta morte del ragazzo.
Questo le aveva quasi spezzato il cuore, ma aveva reagito usando la vivre card, che si era sì un po' incrinata e rimpicciolita, ma non del tutto bruciata. Significava che il suo amato Luffy era ancora vivo.
Probabilmente era ferito gravemente, nascosto su qualche isola. Lei voleva solo vederlo con i suoi occhi, accertarsi che non fosse sul punto di morire: il suo cuore innamorato non avrebbe retto a quel dolore.
La vivre card, il cui pezzetto di Hancock cercava di ricongiungersi all'originale, inaspettatamente la portò verso un'isola, su una rotta diversa da quella di Wano. Era come se la ciurma di Cappello di Paglia fosse tornata indietro. Mossa saggia, era ancora troppo rischioso restare nei pressi di Wano.
Nascosto il suo mezzo - una scialuppa Kuja modificata, con pale motrici che riuscivano a farle acquistare una rilevante velocità - si lasciò guidare dal pezzetto di carta, che svolazzava bruciacchiato davanti a sé e le indicava il cammino.

Hancock avanzò dentro una fitta foresta tropicale, mettendo k.o mostri e animali selvatici senza scomporsi, fino ad addentrarsi in una radura selvaggia. La vivre card la portò ora nei pressi di una tenda nascosta, dove a guardia c'erano due componenti della Ciurma di Luffy: Sanji Gamba Nera e Nami la Gatta Ladra.
Hancock non avvertiva stanchezza per aver camminato per giorni, né i morsi della fame, tutto ciò di cui aveva bisogno era rivedere Luffy.
Apparve austera da dietro alcuni arbusti, attirando l'attenzione dei due pirati.
Sanji perse completamente la testa quando vide ancheggiare la Principessa Serpente verso di loro. Senza nemmeno che avesse usato il suo potere i suoi occhi divennero due cuori palpitanti e si pietrificò, terrorizzando la ragazza accanto a lui.
"Sanji-kun!!" esclamò con voce tremula e scossa da brividi di paura "Lei... Lei è... Boa Hancock! E adesso cosa faccio da sola?! Dovevi essere tu il guerriero indomito della situazione!!"
Hancock spostò lo sguardo su di lei.
"Non sono qui per combattere. Voglio solo vedere Luffy. È molto importante per me".
Nami affilò un po' lo sguardo, stringendo con più forza un bastone.
"Lui ci disse che eri sua amica, un po' di tempo fa. E ricordo che alle Sabaody ci hai permesso di allontanarci con la nostra nave, mettendoti tra noi e la nave della Marina. Ma sono accadute tante cose, e non so più di chi fidarmi" ammise.
Luffy era ridotto ancora abbastanza male dentro la tenda, non poteva rischiare di far infiltrare qualche nemico quando era così vulnerabile. E poi aveva sul capo una taglia da un miliardo e mezzo! Chiunque avrebbe potuto approfittarne in un momento così delicato per diventare potente e protetto.
Maledetto Sanji-kun... Lasciarmi sola in un momento così! pensò tremante. Gli altri mugiwara erano ancora chi in convalescenza, senza sensi, nella tenda, chi al villaggio che si trovava dall'altra parte dell'isola, quella abitata, per aiutare Chopper a rifornirsi di medicinali.
Maledizione, erano qui fino a mezz'ora fa! Che tempismo orrendo... continuò a pensare Nami.
Hancock puntò le mani sui fianchi.
"Il mio amato è lì dentro e niente e nessuno mi impedirà di rivederlo, adesso che è così vicino" disse impaziente, avvicinandosi e spaventando la ragazza, che lanciò un urlo.
Quel suono sembrò ridare vita alla statua di pietra che era diventata il suo compagno.
"Nami-swan è in pericolo!!" esclamò con il fuoco negli occhi, ritrovandosi a guardare le due donne. Nuovamente la sua reazione fu inevitabile, si pietrificò facendo versi indistinti.
Hancock sospirò.
"Sono una fuggitiva, il Governo sta cercando di catturarmi e presto dovrò nascondermi. Non ho molto tempo a disposizione, lascia che lo riveda".
Nami si sentiva ancora più inquieta. Cosa doveva fare? Consegnare Luffy al Governo era un'ottima garanzia per ingraziarselo, se davvero quella donna era ricercata.
Fece un altro passo avanti e Nami agitò coraggiosamente il bastone. Hancock però fu più veloce, la sua lunga gamba scattò verso il suo petto e, senza farle del male, usò le abilità del frutto Mero Mero per pietrificarla.
Li farò tornare normali quando sarò uscita pensò.
Entrò nella tenda scostandone i lembi e i suoi occhi corsero alle figure dormienti sulle brandine, soffermandosi subito sulla testa nera di Luffy.
"Luffy..." sussurrò, col cuore che si allargava per la gioia di rivederlo.
"Temevo che non ti avrei più rivisto".
Si avvicinò e analizzò le sue ferite. Non era grave come lo squarcio sul petto di cui portava la cicatrice sul torace, ma si notava che fosse molto provato. E poi c'era un nuovo squarcio sul fianco che doveva avergli fatto perdere molto sangue.
Hancock si portò una mano sulla bocca, con gli occhi improvvisamente pieni di lacrime. Luffy dormiva, o forse era incosciente. Non si mosse neppure quando lei si chinò sulla sua fronte per lasciargli un bacio. Arrossì, con le lacrime che ora scorrevano sul volto.
"Spero tanto che potremo rivederci ancora. Non so cosa ne sarà di me, da adesso in avanti, ma sta' certo che non mi arrenderò. Nessuno mi metterà mai più in catene. Quindi, fino ad allora...addio, Luffy...!"
Un sorriso lieve increspò le labbra del ragazzo, che sembrò dormire più serenamente.
Promettendogli il loro futuro insieme, Hancock uscì dalla tenda.
Guardò i due ragazzi di pietra e fece tornare normale la Gatta Ladra. Inutile provarci col ragazzo, aveva capito che era particolarmente succube della bellezza femminile. Sarebbe tornato normale da solo, a breve, visto che anche da solo era rimasto pietrificato.
Nami si ritrovò nuovamente a guardare Hancock, confusa, chiedendosi cosa fosse successo. Lei la superò, dandole le spalle.
"Prendetevi cura di lui" disse solo, allontanandosi.
Nami capì che Boa Hancock era passata senza che nessuno l'avesse fermata e corse dentro per accertarsi che Luffy e gli altri stessero bene.
Pareva di sì, in fin dei conti Hancock era davvero solo un'amica preoccupata per le sue condizioni, ma erano stati fortunati. Uscendo dalla tenda vide che Sanji si era appena spietrificato, e sentì aumentare vertiginosamente il fastidio verso di lui.
Sanji fece appena in tempo a dire: "N-Nami-san" che lei gli sferrò un pugno adirata. Fu sbalzato per qualche metro andando a sbattere contro il tronco di un albero lì vicino.
"Uh..." si lamentò con la guancia gonfia e fumante.
"Sei un inaffidabile idiota!! Poteva prendere Luffy!! E ce lo saremmo fatti scappare da sotto al naso come due imbecilli!!"
Luffy, sentendo tutto quel trambusto oltre la tenda, si svegliò. Riconobbe subito le voci di Nami e Sanji che litigavano, o meglio, Sanji doveva come al solito aver fatto qualcosa che aveva scatenato l'ira funesta dell'altra. Tutto nella norma, non c'era niente di cui preoccuparsi. Sentì un profumo dolce e familiare nell'aria e sorrise confuso.
Per un attimo mi è sembrato come se... Non lo so... Hancock.
Qualcosa lo aveva indotto a pensare a lei. Credo di averla sognata ad un certo punto. Che strano.

𝘖𝘯𝘦 𝘗𝘪𝘦𝘤𝘦 𝘚𝘵𝘰𝘳𝘪𝘦𝘴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora