🔞 iv.

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"Onda marina, amarti come t'amo è una sfortuna! In ogni tua carezza c'èuna spina..." cantava a bassa voce Oko, assorta, mentre ferma sulla soglia della locanda in cui lavorava, passava una ramazza per pulire. Indossava una camicetta di raso azzurra infilata in una gonna a vita alta, a campana, blu con pois bianchi. Ai piedi, i sandali bianchi.

"Fufufufufufu"

L'ormai riconoscibile risata di Doflamingo la distolse subito dalla sua distrazione. Tacque e sollevò il capo per riuscire a incrociare il suo sguardo, sebbene fosse sempre semi celato dagli occhiali da sole.

Era tornato davvero...

"No, continua pure la tua canzone, sembri una così bella colombina fufufufufu" aggiunse malizioso, avvicinandosi di qualche passo. Oko strinse più forte il manico della scopa e lanciò un'occhiata all'interno della locanda.

"Oggi la proprietaria doveva svolgere delle mansioni a San Faldo, ti servirò io se sei venuto a bere qualcosa" gli spiegò, smettendo dunque di ramazzare a terra, tanto ormai era anche più pulito. Cercò di mantenere un tono composto e un'aria distaccata. In quei giorni c'era stato un omicidio lì a Water Seven; alcuni pirati erano stati coinvolti in una brutta faccenda e ne erano usciti senza vita. Si diceva che a farli fuori fossero stati i membri della Donquijote Family.

Nobuki-sama, sentendo quella notizia, aveva preso da parte Oko e le aveva consigliato di stare lontana dai due fratelli Donquijote. Erano pericolosi, erano crudeli e non ne facevano mistero. La donna era seriamente preoccupata per lei, e lei non voleva che lo fosse. E poi si sentiva delusa sia da Doflamingo che da Rosinante, qualunque fosse il grado di coinvolgimento nella losca faccenda. Nobuki-sama aveva ragione, erano pericolosi.

Oko si sentiva delusa da loro, e quel distacco non passò inosservato a Doflamingo.

"Fufufufufu Colombina, mi sembri triste. Hai sentito voci in giro che ti hanno rattristata?" domandò, dimostrando di essere un uomo molto sveglio.

Oko allora decise di essere onesta con lui allo stesso modo, mentre la seguiva all'interno della locanda.

"In Piazza Liguria pochi giorni fa c'è stato un omicidio, sono stati uccisi diversi pirati. Dicono che sia opera della Donquijote Family..."

Doflamingo sorrise sedendosi al bancone.

"Sì, è così. Ho dato io l'ordine di ucciderli."

Oko sgranò gli occhi.

"Perché?"

"Dammi il migliore vino che hai. Perché nuocevano ai miei affari, ovviamente. Fufufufufu! Che c'è, mi hai idealizzato? Sono un pirata, non un principe azzurro" disse, ma il modo in cui fece schioccare la lingua contro il palato suggerì un certo malcelato fastidio. In effetti, lui era stato un principe, un Nobile Mondiale, un Drago Celeste.

La giovane gli versò del Don Perignon in un calice, ascoltandolo parlare.

"Non hai mai avuto a che fare con i pirati prima d'ora? Credevo sapessi che siamo crudeli. I nostri affari non sono e non saranno mai legali per il Governo, quindi dobbiamo arrangiarci, e tutto ciò che possiamo mettere in gioco è la nostra stessa vita. O noi o gli altri. Non sarei chi sono se lasciassi vincere gli altri".

In effetti Oko lo sapeva. Non seppe dirsi perché ci fosse rimasta così male all'idea di quell'omicidio. In fondo conosceva la fama di quella ciurma in particolare, e di com'era fatta la vita dei pirati.

𝘖𝘯𝘦 𝘗𝘪𝘦𝘤𝘦 𝘚𝘵𝘰𝘳𝘪𝘦𝘴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora