Capitolo 5. Proposta.

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Abbiamo finito di pranzare da dieci minuti circa e stiamo parlando del più e del meno, insomma ci stiamo conoscendo.

Rido alla sua battuta
- Benji, sai una cosa?-, mi invita ad andare avanti con lo sguardo mentre sorseggia l'acqua.

Sospiro
- mi fai stare bene-, poggia il bicchiere e sorride dolcemente.

- Mi fa piacere Helena. Voglio che tu con me stia bene-, rido e lui mi lancia uno sguardo stranito.

- Benji, ti rendi conto che oggi siamo a pranzo insieme prima di conoscerci?! Tu avevi detto che prima mi avresti conosciuta tramite i messaggi -, ride anche lui, ma poi compare un sorriso compiaciuto sul suo viso.

- Non potevo aspettare tanto tempo. E poi se non avessi voluto, non saresti salita in macchina con Fede... Quindi anche tu volevi questo appuntamento-, è sempre troppo diretto.

Arrossisco ancora e cambio discorso.

- Sei tu quello?-, indico una foto di un bambino al mare e lui annuisce.

- Sono io quando ero un piccolo bambino-, mi alzo e vado a esaminarla da vicino.

- Eri più carino da piccolo. Sì, sicuramente-, ridacchio prendendolo in giro, lui si avvicina, mi prende la foto dalle mani e la riappoggia sopra la credenza.

Mi guarda negli occhi e ironizza
- quindi ora sono brutto?-, sorrido e fingo di pensarci su.

- Ho mai detto questo?-, si avvicina lentamente a me, mi sposta un ciuffo di capelli dietro l'orecchio e annienta le distanze poggiando le sue labbra sulle mie.

Mi bacia dolcemente e sento il cuore andare veloce.

Gli accarezzo i capelli e ci allontaniamo quando il fiato ci viene a mancare.

Mi guarda dritto negli occhi
- wow-, sorrido imbarazzata, cosa significa ora questo bacio?

Continuiamo a guardarci.

I suoi occhi sono di un colore particolare, celeste e verdiccio... Quasi a formare un verde acqua.

Non somigliano per nulla a quelli di Federico. Vabbè sì, ma ora il biondino non c'entra nulla.

- Benji, io voglio mettere in chiaro le cose... Non voglio soffrire. Io cerco una storia seria, nella mia vita ho già sofferto troppo... Quello che voglio d'ora in poi è: essere più tranquilla-, annuisce comprensivo.

- Non voglio avventure, Helena. Non voglio prenderti in giro. Usciamo assieme e come si dice, se sono rose fioriranno-, sorrido.

- Grazie-, lo abbraccio e mi stringe a lui.

In confronto a me è altissimo. Sarà 1,73 circa. Mi avvolge completamente tra le sue braccia.
Mi sento a mio agio, davvero.

Scioglie l'abbraccio
- ti piace il budino?-, lo guardo come se mi stesse chiedendo una cosa assurda e annuisco.

- E me lo chiedi? Amo i dolci-, mi prende per mano e mi porta nuovamente a tavola, prende i budini dal frigo e li mangiamo.

-Un ragazzo da sposare-, commento assaggiando la prelibatezza.

Lui ride
- ti devo confessare che i budini li ha fatti mamma. Le ho detto che erano per una buona causa-, scoppio a ridere e mi rendo conto da quanto tempo non ridevo così spensierata.

A parte la pazza risata che mi è presa quando ho rivisto Federico al campo, ma ribadisco che lui ora non c'entra nulla.

Usciamo in giardino e mi prende per mano, mentre mi mostra i fiori e il piccolo laghetto dove ci sono i pesci rossi.

L'amore infinito che provo per te~Federico RossiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora