Capitolo 33. Dolore.

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Mi sveglio improvvisamente e apro gli occhi di scatto.

Fisso il tetto per alcuni instanti, finché mi ricordo cos'è successo.

Sono attaccata alla flebo.

Mi metto a sedere di scatto e sento l'ansia salire dentro di me. Dov'è Federico?

Maledizione.

Il mio cuore prende a tamburellare velocemente, mentre inizio tremare. Conosco bene questo malessere, sto avendo un attacco di panico.

Scoppio a piangere e un urlo strozzato esce della mie labbra.

La porta si spalanca e un'infermiera mi raggiunge.

I suoi occhi mi scrutano attenti
- signorina, si calmi-, batto i denti come se stessi morendo di freddo, ma è inevitabile, non riesco a calmarmi.

Scuoto la testa nervosamente e urlo
- dov'è il mio fidanzato?-, l'infermiera esce e torna praticamente subito con un'altra collega, più grande di età di lei, suppongo una sua superiore.

Si avvicinano a me e mi somministrano quella che credo sia morfina.

- Adesso stai calma-, mi sorride e dico
- voglio sapere dov'è il mio fidanzato-, la donna più grande mi guarda dispiaciuta
- mi dispiace, ma il suo ragazzo non ce l'ha fatta-, come?

Spalanco la bocca, mentre le lacrime mi scendono gigantesche dagli occhi.

Cosa significa che non ce l'ha fatta?

Mi sento soffocare e cerco in tutti i modi di fare respiri regolari, ma più respiro, più mi sembra di star soffocando.

Una delle donne esce e torna con la bombola dell'ossigeno, mi mette la maschera e torno a respirare normalmente.

Non posso aver perso anche Federico, no. Non ci posso credere.

Piano piano la morfina fa effetto e mi calmo, finché gli occhi mi diventano pesanti e mi si chiudono da soli.

Qualche ora dopo

Apro gli occhi nuovamente, questa volta pian piano.

Mi sento intorpidita. Come se avessi dormito in una posizione scomoda per ore intere.

Vedo una figura accanto a me, è un dottore.

Mi schiarisco la gola e dico con un filo di voce
- voglio vedere Federico-, lui spalanca gli occhi
- lei è la ragazza che era in macchina con Federico Rossi?-, annuisco debolmente e lui esce dalla stanza.

Ma diavolo sta succedendo? Perché nessuno mi vuole spiegare? Perché nessuno mi dice nulla?!

L'Infermiera "anziana" torna da me, mi sistema la flebo e mi dice
- senti... Federico sta bene-, eh?

- Mi state prendendo in giro?-, non so se sono più arrabbiata per la stronzata sulla sua morte che mi ha fatto prendere un colpo, o se sono più felice perché sta bene.

Lei mi guarda desolata
- mi dispiace, ma c'è stato un errore. Un errore mio, che non sarebbe dovuto succedere! Il tuo ragazzo sta bene. Il ragazzo della macchina che vi è venuta contro è morto, mentre la sua ragazza è sana... Io ti avevo confuso per l'altra ragazza-, ma in che razza di ospedale sono finita?

Deglutisco e cerco di calmare il mio respiro. Il mio petto si alza e si abbassa in maniera irregolare.

L'unica cosa che riesco a fare a lanciarle un'occhiata fulminea.

- Mi dispiace...-, sbuffo e ignorandola giro la faccia dalla parte opposta alla sua.

Sento i suoi passi allontanarsi, ma la blocco dicendo
- voglio vedere Federico!-, mi rivolge il suo sguardo
- non posso, il dottore si è raccomandato di tenerti a letto-, stringo i pugni nervosamente
- non mi importa un cavolo! Voglio vederlo-, sbuffa rassegnata
- ok, per poco tempo! Lui non si è ancora svegliato dall'operazione, perciò puoi starci poco -, operazione?

È stato operato?! Oh mio Dio.

Mi alzo con fatica dal letto e la donna mi accompagna alla stanza di Fede, bussa e aprendo la porta incrocio lo sguardo con una donna.

Ha gli occhi uguali a quelli di Federico. Mi pare di averla già vista.
Ci penso per alcuni secondi e faccio mente locale. È la sua mamma, l'ho vista nella foto di famiglia in camera sua.

Entro piano piano e lascio cadere il mio sguardo su Federico, è sdraiato sul letto, immobile.

Avverto una fitta al cuore e mi avvicino al letto, faccio per stringere la mano alla mamma, ma ho un mancamento e rischio di cadere per terra. Per fortuna lei prontamente mi sostiene.

- Ehi cara...-, rispondo con un sorriso al suo dolce tono di voce, le porgo la mano, mentre trattengo le lacrime
- sono Helena...-, me la stringe forte
- io sono Morena, la mamma di Federico-, annuisco e mi avvicino al biondino.

Ha dei tubicini che gli entrano nel naso, per aiutarlo a respirare, e la flebo collegata.

Mi sporgo sul letto e gli stampo un bacio tra le labbra.

Sussulto al contatto con la sua pelle, è freddissimo.

Mi allontano e passo la mano tra i suoi capelli. Non riesco a non piangere, vederlo qua, così, mi fa morire dentro.

Un singhiozzo mi esce dalle labbra e la mamma mi fa una carezza sulla spalla, quasi a volermi dare coraggio, ma anche lei sta piangendo.

L' infermiera torna da me
- Helena, devi tornare nella tua stanza-, stringo la mano di Federico e scuoto freneticamente la testa in segno di negazione.

Non voglio lasciarlo.

- No-, la donna alza gli occhi al cielo spazientita. Certo che ha una bella faccia tosta di essere scocciata dopo avere fatto quell'errore sulla morta di Federico.

- Helena, devi tornare a letto...-, faccio per ribattere, ma Morena mi accarezza un braccio e dice
- vai cara... Appena Federico si sveglierà sarai la prima a saperlo-, tiro sul col naso e annuisco rassegnata.

Lascio un bacio sulla guancia del mio ragazzo, saluto Morena e seguo l'infermiera fino alla mia stanza.

Mia zia è seduta accanto al mio letto e appena mi vede mi viene incontro e mi abbraccia.

- Helena va tutto bene?-, sciolgo l'abbraccio
- sì... Io sto bene! Federico non si è ancora svegliato-, sospira
- vedrai che presto si sveglierà-, mi siedo sul letto e dico
- è colpa mia-, questo senso di colpa mi sta ammazzando.

Mia zia mi rivolge la sua completa attenzione e continuo -abbiamo litigato... E se non l'avessi distratto magari lui sarebbe riuscito a evitare quella macchina...-, mia zia mi stringe le mani
- no Helena... La colpa è stata solo ed esclusivamente della macchina che vi ha sbattuto addosso, il ragazzo ha perso il controllo e non ha potuto evitare di scontrarsi con voi-, chiudo le palpebre per qualche istante per riposare gli occhi e la mente, ma le immagini dell'incidente mi appaiono nuovamente in mente, mischiate all'incidente dei miei genitori, così riapro gli occhi di scatto, per mettere fine a queste immagini spregevoli.

La porta si spalanca e resto sbalordita a vedere Benjamin e Camilla.

Hanno entrambi l'espressione sconvolta.

La mia amica corre verso di me e mi abbraccia.

- Helena, è tutto ok?-, annuisco
- tranquilla Cami, io sto bene-, ci allontaniamo, mentre noto che Benjamin è ancora sulla soglia della porta.

Mi fissa attento.

- Benjamin...-, Camilla cerca la sua attenzione e lui sbuffa.

- Stai pure qua Cami... Io vado a cercare la stanza di Federico-, la mia amica annuisce e il moro va via senza aggiungere altro, sbattendosi la porta alle spalle.

- Helena, stai calma-, Camilla cerca di farmi rilassare, ma non riesco.

Vorrei stare accanto a Federico. Vorrei solamente questo. Dannazione.

-Sarei dovuta esserci io al suo posto-, mia zia sospira e dice
- no Helena! Vedrai che Federico si sveglierà presto-, lo spero.

So solo una cosa: il dolore che sta provando lui vorrei poterglielo prendere e provarlo io.

Preferirei stare male io, che vedere stare male lui.

Nota: ciaoo ❤️ ecco a voi il nuovo capitolo! Cosa ne pensate?! Aspetto con ansia i vostri commenti, vi adoro❤️❤️

L'amore infinito che provo per te~Federico RossiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora