Capitolo 54. Decisioni tristi.

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Federico appoggia la valigia nella mia stanza e mi dà un piccolo bacio.

-Ben tornata...-, gli metto le braccia attorno al collo e avvicino la bocca al suo orecchio
- grazie- sussurro - di tutto-.

Mi cinge la vita con le braccia e appoggia le mani sulla mia schiena.

- Piccola-, mi solleva il mento verso su e poggia le sue labbra sulle mie.

Sento il cuore andare veloce e gli accarezzo il viso.
Il bacio prende una piega passionale, lui si allontana piano piano quando il fiato ci viene a mancare.

- Helena, voglio stare qua con te.-, sento il cuore andare veloce e scuoto la testa freneticamente
- non c'è alcun bisogno, non cadrò due volte-, sfoggio un falso sorriso e lui mi scruta.

- Amore...- mi accarezza le labbra - sei sicura di essere scivolata?-, rido nervosamente
- ovvio. Cos'altro sennò?-, passo la mano sul suo petto coperto dalla felpa e gioco a fare dei cerchi immaginari.

- Helena devi stare a riposo. Ricorda le parole del dottore, inoltre devi stare tranquilla...-, vorrei tanto chiedergli di restare qui con me... Solo così starei serena, ma non posso.

Mi alzo sulle punte e sfioro le sue labbra con le mie, senza dargli un vero e proprio bacio.

I suoi grandi occhi celesti fissano i miei, quasi a voler capire qualcosa in più, ma sorrido e non lascio trapelare nessuna emozione dal mio sguardo.

Qualcuno bussa e io apro la porta.

Vincenzo ci appare davanti e io sento immediatamente il panico impossessarsi di me.

- Helena. È ora di cena. Federico deve andare-, abbasso lo sguardo e annuisco.

Prendo per mano il mio ragazzo e lo accompagno alla porta.
- Piccola... Hai cambiato umore. Pensi che io non mi sia accorto?-, scuoto la testa per negare le sue parole, anche se le lacrime stanno per venir giù.

- Ma che dici Fefè? Io sto bene. Puoi andare. Ti amo.-, ci pensa qualche secondo poi annuisce
- come vuoi Helena. Ti amo anche io-, mi regala un lungo bacio, poi se ne va.

Nello stesso momento in cui la sua macchina sparisce dalla mia vista, sento una fitta al cuore e un peso sullo stomaco.

C'è mia zia... E quindi non potrà farmi del male, ma ho comunque paura.

Mi siedo a tavola, ma non ho appetito. Non riesco a mandare giù nemmeno un boccone.

Giocherello con la forchetta e fisso il piatto pieno, mentre penso.

- Helena va tutto bene?-, alzo la testa per la prima volta da quando mi sono seduta al tavolo.

- Sì zia... È che sono un po' stanca-, lei mi sorride
- io ora devo andare a lavoro- mi spiega - ho cercato di avere più giorni liberi per prendermi cura di te, ma non me li hanno concessi.-, cosa?

Sento il fiato spezzarsi e la forchetta mi cade dalle mani, andando a cadere a terra.

Vincenzo mi trafigge con lo sguardo e il mio cuore accelera.

- Zia... Puoi portarmi da Federico?- cerco di nascondere la mia voce tremolante -dormirò lì... Così non disturbo Vincenzo-, lei scuote la testa
- si è offerto di aiutarti... Non c'è bisogno che vai da Fede, non sarebbe in grado di prendersi cura di te-, sento i brividi percorrermi e mi viene voglia di piangere senza smettere mai.

Mi alzo e urlo in preda al panico
- no, voglio andare da Federico- mi passo la mano tra i capelli nervosamente - io... Io...-, incrocio lo sguardo di Vincenzo e terrorizzata da come mi sta guardando affermo - ok...- cerco di calmarmi - starò qua.-, sorrido debolmente e vado in camera.

L'amore infinito che provo per te~Federico RossiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora