Capitolo 49. Lasciarsi.

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Giorno seguente

L'ultima campanella suona ed esco fuori di corsa. Federico mi manca già tantissimo, nonostante sia solo ieri sera l'ultima volta che l'ho visto.

Improvvisamente qualcuno mi blocca da dietro tenendomi il polso e mi giro di scatto.

- Saul-, lo guardo interrogativa -dimmi pure-.

Lo osservo mentre mi guarda imbarazzato
-Helena...-, si interrompe e appoggia le sue labbra sulle mie improvvisamente.

Resto un attimo interdetta, ma mi riprendo subito, lo spingo via da me e mi allontano.

- Che diavolo ti è preso Saul?-, cerco di calmare il mio nervoso - io sono fidanzata e lo amo-.

Lui annuisce consapevole
-lo so, mi dispiace, non volevo assolutamente rovinare nulla... È che mi è venuto spontaneo, volevo farlo dalla prima volta che ti ho vista-.

Scuoto la testa indignata
- non ti azzardare mai più.-, gli lancio un'occhiata maligna ed esco dal giardino della scuola.

Mi sembra strano che Fede non sia ancora arrivato, solitamente è qua da prima che io esca.

Guardo il cellulare, ma nulla, non mi ha nemmeno avvertita di niente.

Mi siedo nel muretto che delimita la scuola e lo aspetto per circa 20 minuti, poi mi alzo e decido di andare a casa sua.

Opto per andare a piedi perché il prossimo pullman, che porta da lui, passerebbe fra un'ora, e non ho nessuna voglia di aspettare ancora.

Mi fa malissimo la testa e in più sento un senso di colpa unico per quello che è successo con Saul.

Devo parlarne subito con Fede.

Mi chiudo la cerniera del giubbotto fino al mento e cammino velocemente verso casa del mio ragazzo. Questo febbraio è freddissimo, sento le mani e il naso gelare.

Arrivo davanti casa del biondino e suono ripetutamente, ma nessuno mi viene ad aprire.

Faccio mente locale e prendo le chiavi di riserva che stanno nascoste sotto un vaso di gerani.

Entro in casa e lo vedo seduto nel divano.
Il suo sguardo fisso su di me, come se stesse fissando la porta già da prima che io entrassi.

- Federico... Ma che sta succedendo?-, appoggio la borsa sulla poltrona e mi siedo accanto a lui, ma lui si allontana immediatamente, come se avessi una incurabile malattia contagiosa.

- Helena, esci fuori di qui-, resto sbalordita per il suo tono gelido e privo di emozioni.

Scuoto la testa freneticamente
-Federico ma che sta succedendo? Perché non sei venuto a prendermi? Perché non mi hai aperto alla porta?-, interrompe le mie domande con aria nervosa
- Helena, stai zitta-, mi zittisco all'istante e continua a urlare - chiedi a Saul che ho, magari lui ti sa dare una risposta-.

Sento il sangue gelarsi e deglutisco. Ha visto il bacio.

- Federico è stato lui che...-, mi interrompe nuovamente
- non mi interessano le tue stupide scuse, Helena. Vi ho visti e ora sei pregata di andartene-, apre la porta e mi indica l'uscita con un leggero cenno del capo.

Afferro la borsa e mi avvicino a lui
-Federico ascoltami-, lo supplico con lo sguardo, non può mandarmi via senza nemmeno permettermi di spiegare.

- Helena Ferri io non ti voglio sentire. Vi ho visti, devi stare zitta, perché sennò peggiori la situazione. Tra noi è finita, e tu sei come tutte le altre, una traditrice-, una lacrima bagna il mio viso.

Tutto questo non può essere vero.

Impassibile al mio dolore lui continua - avrei dovuto lasciarti a Benjamin, non avrei perso nulla di sicuro-, un singhiozzo esce dalla mie labbra, mentre le sue parole arrivano dritte al mio cuore come fossero tante piccole lame che feriscono a fondo.

Mi dà una leggera spinta per farmi uscire
- sei pregata di non cercarmi più Helena. Addio-, mi rivolge uno sguardo schifato e mi sbatte la porta in faccia, senza aggiungere altro.

Fisso la porta per quelli che mi sembrano minuti interi, mentre le lacrime mi appannano la vista sempre più.

Non mi ha lasciato nemmeno il tempo di dirgli la verità, mentre io con lui l'avevo fatto.

Ogni singhiozzo sembra farmi mancare il fiato sempre di più.

Mi asciugo gli occhi e corro letteralmente a casa di Benjamin.

Arrivo davanti al suo appartamento e suono insistentemente.

La porta sia apre e, appena vede la mia faccia sconvolta, sgrana gli occhi, io riprendo e piangere e lo abbraccio forte, mentre lui mi stringe a sé.

- Ehi Helena-, mi accarezza i capelli mentre cerca di farmi calmare, ma questo ruolo riesce solo al biondino.

Mi fa accomodare e gli racconto tutto, a ogni frase sento il dolore aumentare.

- Helena, io credo di sapere a cosa è dovuta questa reazione un po' esagerata da parte di Fede-, mi guarda dritto negli occhi e lo invito ad andare avanti con un cenno della mano.

- Non so se è giusto che te lo racconti io...-, sbuffo
-Benjamin, puoi parlarmene perfettamente, lo sai-.

Ci pensa su qualche secondo
-ok... Qualche anno fa, Federico stava con una ragazza, Jennifer, Fede ne era innamorato, lei l'ha tradito e lui ha sofferto tantissimo-.

Mi porto un ciuffo di capelli dietro l'orecchio
- perché lui non me ne ha mai parlato?-, per tutta risposta ottengo solo una scrollata di le spalle.

Cosa posso fare io per fargli capire che non sono come quella? Per fargli capire che non l'ho mai tradito e che non gli farei mai e poi mai del male?

- Helena, non piangere-, Benjamin mi asciuga il viso e mi maledico mentalmente per non essere in grado di riuscire a gestire le mie lacrime.

Affogo la testa sul suo petto, mentre lui mi accarezza la nuca.

Alzo il viso e lo guardo dritto negli occhi
-grazie mille Benjamin, sei sempre presente e non è da tutti-, mi zittisce poggiando l'indice sulle mie labbra
-Helena, gli amici servono a questo!-, gli sorrido e prendendo il telefono, faccio partire la chiamata a Federico.

Devo riuscire a parlargli.

Ma nulla, mi risponde la segreteria telefonica come avevo ben immaginato.

- Dovresti parlare con Saul e dirgli di dire la verità a Fede-, mi giro di scatto verso Benji.

- Sei un genio Benjamin-, gli stampo un bacio sulla guancia e, senza aggiungere altro, vado a casa mia.

Entro dentro e il fidanzato di mia zia mi viene incontro
- Helena sono le 15, tua zia era preoccupata-, sbuffo e mi rendo conto di non averla avvisata
-sì mi dispiace, ma ho avuto un problema-, faccio per andare verso la mia camera, ma mi blocca tenendomi il braccio saldamente.

- Dovresti parlargli-, mi consiglia freddamente.

Lo scruto attenta
-dopo lo farò-, mi divincolo dalla sua presa e corro in camera.

~ Ciao Saul, vieni a casa mia, dobbiamo parlare.~, digito velocemente il messaggio e lo invio al mio "amico".

Adesso capisco a cosa è dovuta la reazione di Federico e sono pronta a dimostrargli quanto lo amo, che io non sono come quella Jennifer.

Dobbiamo tornare insieme, perché lui è l'unica cosa mi rende felice.

Nota: ciaoo❤️ spero che il capitolo sia di vostro gradimento, ditemi che ne pensate. Voglio sapere i vostri commenti, al prossimo capitolo 😘😘

L'amore infinito che provo per te~Federico RossiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora