Capitolo 7. Obbligo o verità?

10.9K 633 54
                                    

Finisco di farmi la piastra e qualcuno bussa alla porta della mia camera.

Apro e mi ritrovo il biondino davanti.

Che ci fa qua?

Sbuffo e dice ironico
- ciao anche a te-.

Non lo degno nemmeno di uno sguardo
- che ci fai qua Federico?-, si accomoda sul mio letto e inizia ad osservare la stanza.

- Non sono qui di mia spontanea volontà. Ben vuole che ti accompagni a casa sua. Lui non può venire a prenderti-, come?

-E perché?-, alza la mano per farmi tacere
- non lo so bambolina. Spero che tu sia pronta. Odio dover aspettare-, quanto mi urta.

Metto il telefono nella borsetta e indosso il giubbotto
- ok, sono pronta-, annuisce e usciamo dalla mia stanza.

Salutiamo mia zia e mi chiede curiosa
- lui è Benjamin?-, come? scuoto la testa
- lui è solo...-, il biondo mi interrompe e porge la mano a mia zia
- sono Federico, un amico di Benji.-, odio questo suo essere così presuntuoso.

Mia zia lo scruta attenta
- capisco. Mi raccomando Helena... Stai attenta-, le regalo un sorriso rassicurante e usciamo.

Saliamo in macchina e il biondino scoppia a ridere, così lo guardo stranita
- che ti prende?-, parte e mi rivolge il suo sguardo per un attimo.

- Stai attenta Helena. Potrebbe essere molto pericoloso uscire di casa-, lo fulmino con lo sguardo, ora mi prende anche in giro?

Alzo gli occhi al cielo
- quanto sei odioso?!-, avrei voluto venisse Benji a prendermi e che non avesse mandato lui.

- E tu sei solo una bambina-, come ha detto? Sorride strafottente vedendo la mia espressione e vorrei mollargli uno schiaffo sul viso.

-Scusa, cosa hai detto?-, spero di aver sentito male, anche se ne dubito.

- Ho detto che sei una bambina-, scandisce ogni singola parola e istintivamente serro i pugni per il nervoso.

Continua a ridere e io sbuffo
- Federico, hai la capacità di urtarmi il sistema nervoso -, quando arriviamo da Ben? Non sopporto più questo qua.

- Come siamo nervose bambolina. Nemmeno io ti tollero, perciò siamo pari-, lo ignoro e poso il mio sguardo fuori dal finestrino. Meglio che faccia finta che lui non sia qua.

Biondino strafottente. Urtante. Noioso. E anche montato direi.

Sbuffo ancora e lui ride nuovamente.

No, Dio. Qualcuno mi aiuti. È insopportabile.

Finalmente arriviamo a casa di Benji e salgo le scale di corsa, voglio allontanarmi il più possibile da Federico.

Suono il campanello e il moro mi apre immediatamente.

Mi sorride, mi attira a sé e senza parlare mi bacia.
Sorrido a mia volta e continuo a baciarlo.

La pace però viene interrotta subito da Federico che ci raggiunge e finge di schiarirsi la gola.

Entra in casa di Benji come fosse casa sua e poi ci accomodiamo anche noi.

- Ben, spero non ti dia fastidio se anche io sto a pranzo con voi-, alzo gli occhi al cielo sentendo l'affermazione del biondo, mentre Benji dice
- veramente era un pranzo per me ed Helena-, Federico sbuffa
- quasi non ti riconosco più Ben-, si corica nel divano e inizia a usare il telefono, incurante delle nostre presenze.

Benji mi prende per mano e mi porta in camera
- Helena, mi dispiace, non sapevo sarebbe rimasto qua... I miei oggi non ci sono e ne ho approfittato per portarti a casa mia per la prima volta-, vedo dispiacere dentro ai suoi occhi, perciò scuoto la testa, non voglio si senta in colpa.

L'amore infinito che provo per te~Federico RossiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora